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Biathlon , Coppa del Mondo

Biathlon – Ubaldo Prucker torna alla guida della nazionale giapponese

Il biathlon giapponese non può fare a meno dell’esperienza e della sapienza italiana e dopo un anno di “blackout” è tornato di nuovo ad affidare di nuovo la guida del proprio movimento al “maestro” italiano, Ubaldo Prucker.
Dopo 5 anni trascorsi a ricoprire tutti i ruoli gestionali e tecnici all’interno della nazionale maggiore del “Sol Levante” con due stagione di Coppa del Mondo 2017/18 e 2018/19 ad altissimi livelli, portando le femmine dal 25° al 17° ed i maschi dal 26° al 21° posto come Nazione, lo scorso anno, per una serie di vicissitudini politiche, che ora andremo a scoprire, Prucker ha deciso di non continuare la sua collaborazione e di togliersi dall’incarico di direttore tecnico. Decisione scriteriata che ha portato ad una stagione agonistica 2019/20 disastrosa con il conseguente “dietro-front” federale e quindi la richiamata del tecnico italiano alla guida della nazionale.
Che cosa è successo? -commenta nella massima onestà e schiettezza che l’ha sempre contraddistinto in tutti gli ambiti, il maestro dello sport Ubaldo Prucker- ora ve lo spiego.
"Purtroppo per “invidia” o “egoismo” o “voglia di farsi notare” o volersi fare un stagione viaggiando intorno al mondo, il presidente federale si è fatto coinvolgere, accettando di affidare la gestione della squadra ad un militare “Shindo”. Purtroppo così facendo, il presidente ha dimostrato di non avere carattere e potere decisionale, anche perché onestamente di biathlon non è che ne capisse molto. Lui però valeva solo farsi notare, farsi conoscere da tutti e incontrare persone importanti, insomma ha ceduto alle “pressioni” di alcuni dei suoi membri del Consiglio direttivo addirittura togliendo diritto di partecipare alle riunioni ad alcuni suoi validissimi e capacissimi cooperatori come Deguchi, Yamamura, Yuko, Jozefu. Questo militare “Shindo” ex atleta, arrogante ed egoista che della squadra e degli atleti non si è minimamente interessato, anzi faceva tutto senza neppure sentire o parlare con gli atleti che non erano mai stati messi al corrente e “soffrivano” nel sapere tutto solo all’ultimo momento. Prima del suo arrivo a me era stato chiesto di programmare tutto il piano di allenamenti, test, trasferimenti, alloggi, registrazioni, materiali. Lavoro certosino svolto come sempre con la massima precisione, ma che poi non è stato preso minimamente in considerazione. Questo Shindo ha affrontato la stagione senza sapere norme, regole comportamenti anzi trattando male anche i vari sponsor come la Odlo che cosi ha chiuso lasciando la squadra senza uniformi. Anzi ha fatto delle spese e neppure pagate che ora Deguchi, il nuovo Presidente della Federazione, deve coprire. Per me, per come sono fatto, era evidente che non potessi stare con una gestione cosi. Per di più ero e sono dal 1980 legato in amicizia con Deguchi. E ‘stato con lui, quando ancora ero Vice Presidente dell’IBU, che abbiamo iniziato insieme la procedura per separare il Biathlon dal Pentathlon Moderno Giapponese e creare una Federazione solo del Biathlon. In accordo con il Comitato Olimpico Giapponese nel Congresso IBU 2014 ci siamo riusciti in via definitiva. Quindi da quell’anno Deguchi mi aveva voluto nuovamente inserito nel JBF -Japan Biathlon Federation- . Ecco perché lo scorso anno ho seguito Deguchi, togliendomi dal JBF ed assecondando Deguchi. Durante l’inverno Deguchi ed i “suoi” alleati, vedendo che le cose all’interno della nazionale andavano male e che gli atleti erano scontenti e delusi, ho accettato la sua proposta di seguirlo nel “ricreare” e ristrutturare la JBF.” Un compito non semplice, ma Deguchi si è dimostrato davvero all’altezza frequentando corsi di sviluppo, seminari organizzati dal JOC, dal quale aveva ottenuto tutto l’appoggio. Cosi ha lentamente ricostruito il suo gruppo ed il 28 marzo di quest’anno, durante la Riunione del Consiglio della JBF, ha presentato il suo piano ed il suo staff, non consentendo alcuna occasione agli altri di intervenire, liquidandoli con una semplice frase: “il loro periodo era finito”. A quel punto, nessuno, tantomeno Shindo, ha avuto il coraggio di contrariare Deguchi che da me aveva avuto tutto il resoconto dei risultati della stagione con bilanci fortemente in rosso e poco chiari. Dopo il 28 marzo, Deguchi ed i suoi si sono riuniti per affidarsi e confermare le direttive e pianificando il programma per essere accettati dal JOC e dal JSC (Japan Sport Council). Non ci sono volute molte riunioni perché era evidente che l’ex Presidente e tutti gli altri non avevano “curato” gli interessi della JBF e tanto meno quelli degli atleti. A me era stato chiesto di “riattivare” tutti i miei contatti e cercare di trovare uno sponsor per le uniformi, cosa riuscita benissimo con – Atex e Roeckl – ma anche di trovare sistemazioni che potessero coprire parte delle spese sia di alloggi che di materiali. Nessuno dei “vecchi” membri si è più fatto sentire o vedere dal 28 marzo.”
Una rinascita primaverile in pieno stile giapponese, con la proclamazione del nuovo presidente. “Dal primo maggio, la JBF si e ‘spostata nella nuova sede dove il vecchio Segretario Generale “Yamamura” è stato fatto rientrare, così come sono stati richiamati a ricoprire di nuovo il loro ruolo i membri che erano stati “allontanati”. A seguire è stata indetta la prima riunione ufficiale nella quale, anche con voto del rappresentante degli atleti che non avevano alcuna voce prima, Mikito Tachzaki, è stato acclamato Deguchi-san come Presidente. Il giorno 13 maggio abbiamo avuto la prima riunione ufficiale con il JOC e JSC per avere completa garanzia e fiducia nel passo intrapreso. Tutto questo solo via Skype perché non era possibile incontrarci, come era programmato, a Tokyo. Abbiamo iniziato a confermare gli atleti della Squadra A in parte lasciati a casa la stagione precedente, rinnovato lo staff quasi al 70% e pianificando i primi allenamenti tenendo conto ovviamente del problema del Corona Virus. Gli atleti sembrano rinati, più attivi perché informati costantemente ed aperti a qualsiasi discorso, ma anche ascoltati per le loro opinioni o proposte.”
Reduci dalla più che positiva stagione 2018/19 con la coppia Fuyuko e Mikito Tachizaki in 9° piazza nella Single Mixed di Pokljuka e diverse altre top 30 individuali anche da parte di Maeda Sari, ora però in vista di una ripartenza in ambito mondiale pesa la pessima stagione trascorsa. “ Non sarà una stagione facile perché per gli uomini, usciti dai top 25 come nazione avranno solo “wilde card” per la Coppa del Mondo e quindi con spese maggiori da affrontare, con viaggio più frequenti per spostare gli atleti da IBU Cup a Coppa del Mondo e per supporto finanziario IBU ridotto di quasi 1 terzo, perché fuori dai 25.
Comunque il “Nuovo Team” ha iniziato a lavorare sodo e con entusiasmo motivati da Deguchi che ha dato un impulso notevole e soprattutto dando voce agli atleti. Visto che i Mondiali di Biathlon Estivi di Ruhpolding sono stati cancellati dalla IBU per il Covid-19, la squadra quest’estate non verrà in Europa, ma vorrebbe arrivare già a fine ottobre a Livigno per fare allenamento. Ho già la conferma dell’Hotel che tutto è pronto e che la prenotazione è stata garantita. Ora speriamo solo che il poligono livignasco possa essere sistemato con almeno un piccolo circuito con neve per far fare allenamento combinato con gli sci. Siamo comunque fiduciosi. Visto che la CdM parte dalla Finlandia a fine novembre, avevo proposto di andare direttamente li per la preparazione su neve, ma gli atleti hanno fortemente insistito di fare almeno 15 giorni a Livigno. Per loro è il posto migliore e cosi speriamo che anche grazie al supporto di APT Livigno tutto possa andare come sperato.”
Così la composizione del team nazionale: “La squadra A sarà nuovamente composta da 5 maschi e 5 femmine. Al loro seguito 8 tecnici che si dovranno dividere tra CdM e Coppa IBU. Sono certo che questa nuova ondata e soprattutto con il coinvolgimento ed apertura agli atleti, questi saranno motivatissimi e cercheranno di dare il massimo, cosa non accaduta lo scorso anno. La libertà di parlare e dire la propria opinione non è molto usuale in Giappone specie se militari; per tale motivo sono certo che gli atleti vorranno non solo essere liberi di esprimere le loro opinioni ma anche di farsi valere coi risultati.”
Infine una considerazione in merito allo slittamento dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 di un anno: “Lo spostamento dei GO di Tokyo purtroppo non aiuta le Federazioni Giapponesi degli sport Invernali perché tutto il budget o perlomeno una grossa fetta destinata per la preparazione dei GOI 2022 dovrà ancora essere destinata per quelle estive. Sicuramente sarebbe stato meglio se tutto si fosse potuto svolgere regolarmente.”
CHI E’ UBALDO PRUCKER? QUESTO IL SUO IMPRESSIONANTE CURRICULUM:
Nato il 28.05.1946 a Santa Cristina Val Gardena.
Scuole frequentate: medie a Chieri; superiori ad Ortisei entrando a far parte della Squadra Junior di fondo. Fa parte per qualche anno del CS Carabinieri
Frequentato Università di Verona in Lingue e Letterature Straniere.
Finito studi vince il concorso per la Scuola dello Sport, laureandosi nel 1971.
Inizia collaborazione con FISI nel 1970 come preparatore atletico della Squadra A di fondo, quale pratica voluta dalla Scuola dello Sport CONI.
Pubblica vari studi sulla tecnica del fondo, sulla giusta preparazione e su pianificazioni a lungo e breve termine. Frequenta corsi di studio in varie università dello sport all’estero: GER – NOR – FIN – SWE – FRA – RUS (Minsk)
Crea la “Progressione della didattica della Scuola per Maestri di sci di Fondo” e condotto per molti anni tale Scuola. Crea i Corsi per allenatori di Fondo e di Biathlon Titoli e posizioni: Direttore Corsi, Giudice Internazionale, Delegato tecnico, Direttore Gara in molteplici e più svariati eventi, Membro e Presidente Commissione Tecnica IBU, corsi UNESCO-IBU per lo sviluppo in molteplici Paesi, Corsi IOC-IBU per lo sviluppo, Vice Presidente IBU per lo Sport e per lo Sviluppo. Allenatore, Direttore Tecnico Biathlon Italy, Istruttore.

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