Negli ultimi giorni l’allenatore di Loginov, Alexander Kasperovich, ha rilasciato diverse interviste in Russia, al seguito del suo passaggio alla guida della nazionale bulgara.
Molto interessanti sono però alcuni passaggi delle sue dichiarazioni uscite su “rsport.ria.ru”. Kasperovich è tornato sull’episodio di Anterselva, quella perquisizione notturna subita da lui e da Loginov, alla vigilia della staffetta dei Mondiali, a causa di un’accusa basata sull’assenza di un accredito regolare da parte dell’allenatore del campione del mondo russo.
«Nell’ultimo anno ho vissuto due giornate dalle emozioni molto contrastanti, che non avevo mai provato – ha raccontato Kasperovich tornando con la mente al Mondiale di Anterselva – il più bello quando Loginov ha vinto la medaglia d’oro nella sprint, il più negativo quando c’è stata la perquisizione notturna. Era possibile uscire da questa situazione facilmente e con attenzione, ma noi stessi (russi, ndr) abbiamo gonfiato tutto cercando dei responsabili. Come può un allenatore essere chiamato turista? È normale. Questo nonostante l’intero paese fosse felice per la vittoria di Loginov, un successo che nella sprint mancava da 12 anni».
La vicenda di Anterselva, sommata a un clima sempre più ostile nei suoi confronti da parte di colleghi, tifosi e giornalisti, sembrava spingere Loginov al ritiro, poi qualcosa è cambiato. Forse parte del merito è anche di chi in realtà è stato spesso tra i suoi accusatori, Martin Fourcade. «Dopo quella storia, Loginov mi disse che era stanco – ha ricordato Kasperovich – la pressione era a livelli altissimi e ho capito il suo stato d’animo. Nonostante ciò disputò un’ottima staffetta. Fu però impossibile presentarsi alla mass start, in quanto aveva problemi di pressione. A Kontiolahti, poi, Fourcade ha chiuso la sua carriera e parlato con Loginov, i due hanno avuto una conversazione positiva. Si è calmato e ha ripensato alla situazione. Oggi Loginov si sta preparando per la prossima stagione con entusiasmo, fortemente motivato dal risultato. È un maniaco del lavoro, biatleti come lui nascono raramente».
Kasperovich ha fatto poi il punto della situazione sull’indagine: «L’Italia è stata l’epicentro del coronavirus, per questo motivo tutto si è rallentato. Anche allora, dopo dieci giorni dal nostro ritorno dall’Italia, gli avvocati ci hanno detto che non valeva la pena di preoccuparsi, perché questa vicenda si sarebbe conclusa bene. In ogni caso non lascerò andare le cose in questo modo. Non possiamo lasciar correre la cosa, combatteremo fino alla fine. Loginov era in una tale forma da poter lottare per una medaglia anche nella mass start ed è stato privato di questa opportunità. Le persone devono essere responsabili di ciò che fanno. Potevano tranquillamente entrare nella stanza dopo la gara e controllare tutto, visto che non abbiamo nulla da nascondere».
Per quanto riguarda il suo passaggio alla guida della nazionale bulgara, Kasperovich ha chiarito che ciò non inciderà negativamente su Loginov: «Ho parlato con lui ed era già al corrente della cosa – ha chiarito Kasperovich – è stato comprensivo, ha detto che avevo ricevuto una buona offerta. Questi eventi andranno a vantaggio di Alexander, perché sarò sempre presente in Coppa del Mondo, posso stare con lui. Non cambierà la nostra collaborazione, anche perché già lavoravamo tanto da remoto. Per una serie di motivi non sono mai riuscito a passare tanto tempo con lui durante i raduni, mai più di un paio di giorni. Se si allenerà con la Bulgaria? È possibile, ma tutto dipenderà dalla situazione in squadra. Al momento Sasha si sta allenando senza pause, ma a giugno dovrà lavorare anche al poligono di tiro, oltre che sugli skiroll. Ma non sappiamo quando saranno revocate le restrizioni per il coronavirus. Comunque per quanto riguarda la sua programmazione, dovremo parlare con gli allenatori della squadra nazionale e concordare un piano di allenamento. Non voglio certo tirare fuori Loginov dalla squadra».