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Sci di fondo

Elena Välbe: “Stanno soffocando il fondo; avevamo proposto la 50km a cronometro, ma è stata respinta”

Non sono mancate le polemiche al termine del meeting FIS che si è svolto via video. Al di là dello scandalo staffetta, sul quale temiamo di dover ritornare ancora più pesantemente in autunno, alcune richieste e bocciature hanno fatto molto discutere.

In Norvegia, dopo aver incassato a malincuore il colpo della riduzione dei contingenti ai paesi ospitanti (in realtà la proposta originale era di 8+2 Under 23, quindi arrivando a 10+2 i norvegesi hanno trovato una buona mediazione, ndr), hanno pesantemente attaccato la Russia per la proposta, poi bocciata, di ridurre da 60” a 30” i secondi bonus assegnati ai vincitori delle sprint nei grandi tour, come Tour de Ski e Tour Scandinavo”. Ovviamente i norvegesi puntano il dito contro i russi perché ritengono che la richiesta fosse un tentativo di ridurre le possibilità di Klæbo di imporsi, a vantaggio di Bolshunov o Ustiugov.

La risposta russa non si è fatta attendere, attraverso ovviamente le parole di Elena Välbe, presidente della Federazione Russa di fondo, apparsa molto arrabbiata dopo il meeting nell’intervista rilasciata a "Sport Express". «Non abbiamo proposto di ridurre il bonus solo nel Tour de Ski ma anche dei mini tour – ha subito chiarito l’ex campionessa – dopo tutto mi sembra che per le sprint ci sia un premio di un minuto, mentre chi vince una distance non riceve nulla. Che razza di discriminazione è questa? Non è stata accettata. In ogni caso non importa, ogni anno tutte le federazioni inviano i loro suggerimenti o commenti, a volte qualcosa viene accettato, altre, anche quando sembra una proposta molto logica, no».

Välbe però ha svelato un’altra richiesta che a quanto pare la Russia starebbe ormai proponendo da diversi anni e che farebbe certamente felici tantissimi appassionati di sci di fondo: la reintroduzione almeno di una 50/30 km a stagione con partenza a intervalli. «Un’altra nostra proposta era di far disputare la 50 e la 30km di Holmenkollen con partenza a intervalli. È stata bocciata. Ogni anno scriviamo che in ogni stagione dovrebbe esserci almeno una gara di lunga distanza a cronometro, ma probabilmente è utopia. Perché? Eppure anche in Norvegia molti atleti vorrebbero si tornasse a quel format di gara, lo stesso Sundby l’ha affermato. Invece, credono che avrebbe un riscontro negativo per le televisioni. Non sono d’accordo con questo. Chi ama veramente il nostro sport si divertirebbe nel guardarla. Stiamo soffocando lo sci di fondo, lo stiamo trascinando all’interno di alcuni nuovi format. Pensate che i tedeschi hanno suggerito di inserire in calendario una sprint da 100 metri. Fa ridere? In Norvegia arrivavano centinaia di miglia di persone, che riempivano un anello da venticinque chilometri. Questo non disturbava nessuno. Un’altra strana tendenza è quella di far disputare gare individuali in anelli piccoli. Per questo motivo si trasformano in delle mass start»
Välbe ha poi contestato anche la scelta del 10+2 nei contingenti delle nazioni ospitanti. «In Norvegia si disputeranno tre tappe, in Russia o Polonia nessuna. I giovani di queste nazioni non meritano possibilità? Inizialmente era stato proposto un contingente di otto».
Il leader del movimento russo ha poi sposato anche una proposta della Finlandia: «I finlandesi hanno proposto di cambiare il programma delle gare di Lahti. Al posto dello skiathlon avrebbero voluto inserire un 15km in classico, ovviamente per Niskanen. Avevano ragione, il pubblico viene lì per lui. Falun ospiterà una 15km la settimana successiva, perchè non cambiare i due format? Tanto agli svedesi non fa differenza. Invece niente da fare. Se vogliamo aiutare lo sci di fondo, perché non sostenere una nazione come la Finlandia che dopo anni si sta rilanciando?».
In conclusione Välbe ha rincarato la dose attaccando la Norvegia: «Se c’è una lobby norvegese? Non lo so. Ma se i leader sono i norvegesi si può presumere che ascoltino prima i propri connazionali. Qui Vegard Ulvang ha insistito perchè si riducesse l’anello della sprint dei Mondiali di Oberstdorf. Si è battuto tanto. Ha fatto l’esempio, portando i dati dello scorso anno, di quanto fossero ampi i distacchi tra i primi dodici. Bene, quindi ci preoccupiamo dei distacchi? Allora perché non ci interessiamo al fatto che Therese Johaug stacca tutte di un minuto e mezzo? Facciamo qualcosa anche per questo».
Insomma, da atleta a dirigente, è sempre una Välbe molto grintosa.

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