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Divieto dei prodotti fluorurati – Quello del 25 maggio sarà un Consiglio FIS molto acceso: rinvio o conferma?

Sarà un consiglio della FIS molto acceso, quello che si svolgerà il prossimo 25 maggio. Sul piatto, tra le altre cose, ci sarà anche il sentitissimo tema del divieto dei prodotti fluorurati, che vengono posto sotto gli sci per migliorarne lo scorrimento. Lo scorso autunno, infatti, la FIS ha deciso di vietarli a partire dalla stagione 2020/21, senza aver prima consultato i produttori, che da anni stavano lavorando a prodotti fluorurati non contenenti PFOA – l’elemento vietato dall’UE a partire dal prossimo luglio – ma senza nemmeno avere già un metodo di controllo certo. Tante riunioni si sono svolte nei mesi recenti, nelle quali le aziende si sono fatte sentire, fino ad arrivare alle prime azioni legali all’UE. L’obiettivo non è quello di difendere il fluoro, ma semplicemente ritardarne la messa al bando, per farsi trovare pronti con materiali competitivi, smaltire quelli già prodotti e garantire la regolarità delle competizioni, dal momento che si sta ancora lavorando sul metodo di controllo.

Soprattutto in Scandinavia il fronte anti fluoro è piuttosto compatto, mentre nella vicina Finlandia, seppur l’azienda Vauhti, il cui CEO Martti Uusitalo è membro del consiglio FIS e con grande tempestività, una settimana dopo il divieto ufficiale della Federazione, aveva presentato la propria linea di prodotti senza fluoro, sui media non tutti la pensano alla stessa maniera.

In questi mesi la FIS ha lavorato tanto alla macchina per effettuare i controlli, che dovrebbe essere una sorta di pistola laser in grado di stabilire immediatamente se sullo sci è presente fluoro, oltre a quello già contenuto nelle solette, che invece non sarà vietato. Le ultime notizie, riferite da Pierre Mignerey, direttore della Coppa del Mondo di fondo e nella commissione che sta lavorando sulla questione, parlano di inizio estate per l’arrivo del macchinario. «Tecnicmanete siamo pronti – ha affermato all’Expressenabbiamo tutto sotto controllo. Lo sviluppo del prototipo sta procedendo secondo i piani, stanno effettuando molti test e i risultati sono promettenti. Non ho ancora visto questa macchina in funzione, ma ricevo rapporti ogni 14 giorni dalla società che la sta costruendo. Come tutti gli altri sto aspettando di vederla con i miei occhi. Il primo prototipo sarà pronto a inizio estate».

Non è chiaro, però, quante di queste pistole saranno prodotte nel corso della prossima stagione. Infatti nelle riunioni FIS si era parlato di una decina, che non riuscirebbero a coprire forse nemmeno tutte le coppa del mondo della FIS, se si considerano tutti gli sport nei quali vengono applicati i prodotti fluorurati. Senza contare gare FIS, continentali e competizioni nazionali, un vero e proprio caos. Inoltre non è ancora chiaro cosa accadrà a coloro che trasgrediranno, in quanto la Federazione sta ancora lavorando per determinare le regole.

Quindi il 25 maggio la FIS si troverà a prendere una decisione definitiva sull’abolizione del fluoro, oppure a rimandare il tutto, possibilità che ha preso corpo negli ultimi giorni, tanto che soprattutto in Norvegia i media sono tornati all’attacco sull’argomento dopo alcuni mesi dormienti. Secondo quanto riferito da Mignerey all’Expressen, l’esito è tutt’altro che scontato: «Ci sono coloro che stanno combattendo duramente per rinviare questa decisione, ma anche coloro che combattono altrettanto duramente affinché venga confermata. Non oso provare a indovinare come finirà».

Intanto la posizione della Svezia è chiara anche nelle parole di Petter Myhlback, responsabile della squadra addetta alla preparazione degli sci: «Se ci sarà un divieto il prossimo inverno, saremo incredibilmente più avanti nello sviluppo rispetto alle altre nazionali. Il mio obiettivo è essere i migliori. Abbiamo speso molta energia in questo, già in primavera il cento per cento dei nostri test sono stati effettuati utilizzando prodotti senza fluoro. Siamo arrivati ad essere vicino a ottenere gli stessi risultati dei prodotti ad alto contenuto di fluoro».
Non tutti hanno però avuto la possibilità di provare. Infatti, mentre in Svezia si potevano testare i prodotti sulla neve, in paesi come Germania, Italia e Francia, purtroppo, si era chiusi in casa. Bisognerà quindi al più presto sperare di poter utilizzare i ghiacciai per lavorare molto duramente e mettersi al pari con gli altri, recuperando questi mesi di ritardo. A meno che, come molti sperano, il 25 maggio la decisione non venga ribaltata, posticipandola di un paio d’anni per arrivare più preparati e fare in modo che le aziende non abbiano troppi danni e soprattutto che venga garantita la regolarità della competizione sportiva. Nessuno è contrario alla "linea verde", ma dal momento che non ci sono prove certe circa i pericoli alla salute causati dal fluoro – purificato dal PFOA, sia chiaro – prendersela con maggior calma, anziché con una fretta che provocherebbe soltanto danni, sarebbe forse la scelta migliore.

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