Nel documento programmatico Target 26, redatto dall’IBU, l’obiettivo della federazione è quello di espandere il biathlon il più possibile, anche a paesi quasi inesplorati, per continuare a far crescere il movimento. La Norvegia ha preso alla lettera questo intento della federazione e ha deciso di aiutare un giovane talento del biathlon internazionale, Ukaleq Slettemark, che arriva dalla Groenlandia.
La giovane diciottenne è figlia di due ex biatleti, Uiloq Slettemark e Øystein Slettemark, e ha già colto risultati di tutto rispetto, regalando al suo paese il primo storico oro mondiale, grazie alla vittoria nell’individuale Youth del Mondiale di Brezno del 2019, nel quale ottenne anche un sesto posto nella sprint e un quarto nell’inseguimento. Lo scorso anno è riuscita a entrare nella top ten in IBU Cup, 10ª nella sprint di Sjusjoen, mentre ha chiuso sesta la sprint di Ibu Cup Junior a Pokljuka. La sua stagione, però, si è chiusa presto a causa di un problema alle adenoidi, che le provocavano continui raffreddori e stanchezza. Soltanto da poco la giovane è riuscita a risolvere questa problematica.
Poco prima, però, si è tolta anche la soddisfazione di rappresentare la Groenlandia nella single mixed relay di IBU Cup Junior, in coppia con il fratellino Sondre, ancora quindicenne, al quale aveva dato anche il cambio in testa dopo la prima frazione. «È stato fantastico correre con il mio fratellino – ha raccontato alcuni giorni fa in un’interessante intervista a Nordic Magazine – era la prima volta che la Groenlandia aveva una sua staffetta in una competizione internazionale. Sono così orgogliosa di Sondre, perché è stata la sua prima stagione internazionale. Speriamo di fare altre staffette in futuro».
La giovane, nativa di Nuuk, ha raccontato di aver scoperto il biathlon in Norvegia, dove si era trasferita con la famiglia da bambina, seguendo i genitori biatleti, anche se non sono stati loro ad insegnarle a sparare. Nel 2013 è poi tornata in Groenlandia, dove è rimasta per alcuni anni. Fino al 2016, quando nella sua Nuuk, erano in programma i Giochi Artici Invernali, tra le cui discipline era presente anche il biathlon. Dal momento che era stata l’unica a provarlo, partecipò in rappresentanza della Groenlandia. Risultato? «Vinsi tutte le competizioni, individuale, sprint e mass start – ha affermato con orgoglio sempre alla rivista francese – non era stata una competizione di alto livello, ma fu allora che mi innamorai del biathlon. Nel 2017 ho quindi avuto l’opportunità di disputare le mie prime gare di IBU Cup Junior e da allora amo sempre di più il biathlon». Due anni dopo è poi arrivato il trionfo mondiale in Slovacchia: «È stato un momento incredibile, è stato pazzesco per il mio paese. Grazie a questo titolo la Groenlandia adesso crede davvero in me. Immagino di essere una star del paese (ride, ndr). Non amo tanto stare sotto i riflettori, ma spero di poter motivare i groenlandesi a sciare e praticare lo sport che più preferiscono. Purtroppo da noi questo sport non è realmente sviluppato, perché non abbiamo alcun poligono di tiro. In passato ci sono stati atleti che da noi allenavano solo il fondo per poi sparare in competizione».
Proprio per questo motivo Slettemark si è nuovamente trasferita in Norvegia da alcuni anni, vive a Geilo e parla ben cinque lingue. La giovane si allenerà con la nazionale norvegese Under 23, grazie a un accordo trovato dalle federazioni dei due paesi. Il responsabile della nazionale norvegese, Per Arne Botnan, ha così spiegato in un comunicato stampa: «Ukaleq è alla pari con il resto delle atlete della nazionale Under 23 e riteniamo che contribuirà positivamente all’allenamento e al clima nel gruppo. È una tiratrice forte. Questa è una collaborazione per noi entusiasmante e siamo curiosi di vederne i risultati. È importante che noi, come nazione forte nel biathlon, contribuiamo allo sviluppo dei paesi più piccoli». Anche l’IBU ha sostenuto questa iniziativa, finanziata da Elite Sport Greenland, Associazione di Biathlon della Groenlandia e la stessa Slettemark.
La giovane groenlandese sarà quindi seguita da Halvor Jørstad, allenatore dell’Under 23 norvegese, parteciperà a tutti i raduni e gli allenamenti della squadra. Sarà anche seguita da medici e fisioterapisti della squadra norvegese e viaggerà con la squadra per le competizioni di IBU Cup, Mondiali Juniores e Campionati Europei, con accesso al team service norvegese, pur competendo per la Groenlandia.
Ukaleq si trasferirà quindi a Lillehammer, dove si trova la nazionale Under 23 femminile. «Una grande notizia – ha scritto la ragazza sui social – quest’anno sono rientrata in un accordo di cooperazione con la federazione norvegese, significa che mi allenerò con le atlete Under 23 norvegesi. È una fantastica opportunità per il mio sviluppo e spero che potremo aiutarci a diventare delle biatleti migliori. Grazie all’associazione di biathlon della Groenlandia e a Elite Sport Greenland per il continuo supporto e per l’aiuto nel far si che ciò diventasse possibile, e all’associazione norvegese».
Adesso non resta che vedere cosa questa ragazza riuscirà a fare con le sue potenzialità, sicuramente evidenti. Certamente voglia, coraggio e determinazione non le mancano: «Al momento la cosa più importante per la prossima stagione è ritrovare il livello che avevo prima di ammalarmi – ha ammesso su Nordiq Magazine – spero solo di poter partecipare alla Coppa del Mondo e ai Mondiali la prossima stagione. Se non saranno cancellati dalla pandemia, mi piacerebbe andare ai Mondiali Estivi di Ruhpolding e al Blinkfestivalen».