La Federazione Norvegese di Sci ha nominato Therese Johaug per il Premio Onorario Egebergs. Si tratta di una delle massime onoreficenze norvegesi, riservata agli atleti che eccellono in più sport, i quali ricevono una statuetta in bronzo modellata da Magnus Vigrestad. Il primo a ricere questo premio fu Gunnars Andersen, nel 1918, capace di eccellere nel calcio e nello sci.
Sono le federazioni stesse, circoli o squadre sportive a proporre un atleta che deve aver vinto medaglie importanti a livello internazionale per in uno sport e aver ottenuto successi nazionali anche in un’altra disciplina sportiva. Se i due sport sono simili, come fondo e biathlon, bisogna aver vinto a livello internazionale in entrambe le discipline.
TV2 ha svelato la candidatura di Therese Johaug, attraverso l’ufficio stampa dello sci di fondo norvegese Gro Eide, che ha confermato via sms l’avvenuta richiesta ufficiale della Federazione partita lo scorso marzo. Il presidente del comitato che assegna il premio, Børre Rognlien, non ha svelato l’identità degli atleti nominati, limitandosi a un “abbiamo dei candidati molto buoni”. Il premio, solitamente consegnato in primavera, verrà assegnato al vincitore soltanto quando sarà possibile, perché si vuole comunque tenere una cerimonia ufficiale, anziché farlo via digitale.
Johaug è candidata per le sue grandi imprese del 2019, quando ha vinto tre medaglie d’oro nello sci di fondo ai Mondiali di Seefeld e la medaglia d’oro ai Campionati Nazionali Norvegesi di atletica leggera nei 10000 metri, che le era valsa anche la qualificazione per i Campionati Europei, poi cancellati, di Parigi.
La nomina della norvegese è per alcuni commentatori ed esperti molto controversa a causa della squalifica per doping, che venne inflitta all’atleta nel 2016. Uno dei quattro criteri per vincere il premio, infatti, è che il “candidato sia un buon modello per i valori di base dello sport”. Per alcuni quindi la campionessa norvegese non dovrebbe ricevere il premio, ma uno degli esperti di fondo di TV2 sposa la causa di Johaug: «È giusto al 100% che sia stata nominata. Se si fosse creduto che non avesse usato una sostanza proibita per errore ma cercando di beneficiarne, sarebbe stato esattamente il contrario. Quando si crede nella spiegazione che si è trattato di un errore e non ne ha tratto alcun vantaggio, allora bisogna per forza candidarla. È ovvio che sia proposta un’atleta ai vertici mondiali nel fondo e dell’atletica nazionale norvegese. Se non dovesse ricevere il premio oggi, dovrebbe ottenerlo più tardi. È difficile immaginare un candidato più meritevole di lei».
Al contrario, l’avvocato ed esperto di doping, Robin MacKenzie-Robinson ha precedentemente affermato, invece, che la squalifica per la positività al controllo antidoping, non dovrebbe permetterle di vincere il premio.
Insomma, fino a fine carriera, nonostante vittorie e medaglie nel fondo e anche in altre discipline, Therese Johaug sembra destinata sempre a fare i conti con quell’episodio controverso, anche se ha scontato la sua pena ed è tornata più forte di prima.
Negli ultimi due anni due anni il premio è andato a due atleti paralimpici, Birgit Lovise Røkkum e Nils Erik Ulset. L’ultima fondista a ricevere il riconoscimento è stata invece Astrid Urenholdt Jacobsen, per i suoi risultati nel fondo e nell’atletica.