Nessun vantaggio per Stina Nilsson. Nonostante medaglie e vittorie ottenute nello sci di fondo, la fortissima atleta svedese dovrà fare lo stesso percorso di tutte le altre per conquistare un posto, non soltanto per la Coppa del Mondo, ma anche per la IBU Cup.
È stato Jean-Marc Chabloz, allenatore di tiro della Svezia che negli scorsi mesi ha lavorato tanto con la neo biatleta, a chiarire il tutto: «Stina ha fatto un ottimo lavoro da sola ed ora si è unita al team – ha affermato l’allenatore a SVT – questo è molto importante, perché adesso avrà attorno a se quindici persone che sparano. Per una settimana all’inizio ha sparato 1200 colpi. Non è facile farlo con tanta concentrazione dietro a ogni tiro. Ora però siamo scesi nel numero di colpi. È la nostra tattica, il piano per mettere le basi per riuscire ad essere in grado di proseguire una preparazione specifica. Penso che abbia raggiunto un livello alto abbastanza rapidamente e che stia sviluppando velocemente. Ciò su cui stiamo lavorando molto sono le serie in piedi, perché a terra le cose hanno funzionato abbastanza bene ultimamente».
Nonostante le ottime impressioni avute dall’ex fondista, Chabloz ha chiarito che Stina Nilsson, come tutte le altre, dovrà qualificarsi alle competizioni, a partire dalla tappa di IBU Cup del 26 novembre, che si disputerà a Idre, in Svezia. La partecipazione a quella gara è il primo obiettivo della neo biathleta. «Penso sia un traguardo realistico. Non dobbiamo però dimenticare che la squadra svedese femminile è molto competitiva. Non ha il posto assicurato in IBU Cup. Dovrà qualificarsi per quelle gare, come tutte le altre. Stina non avrà alcun trattamento speciale. Ma penso che per lei sia possibile qualificarsi. I criteri di selezione non sono stati ancora discussi, ma le gare nazionali che si svolgeranno sempre a Idre alcune settimane prima saranno molto importanti per ottenere un posto nella squadra di IBU Cup. Per me come allenatore, l’obiettivo è che ci arrivi e vedere come si esibirà lì».