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Sci di fondo

La grande speranza dello sci di fondo svizzero, la 2003 Siri Wigger: una ragazza che non teme confronti con atlete più anziane

È forse la più grande promessa dello sci di fondo femminile proveniente dalle Alpi. La 2003 svizzera Siri Wigger è stata protagonista di una stagione super, vincendo due ori e un argento alle Olimpiadi Giovanili di Losanna, ai quali ha aggiunto poi due bronzi individuali e un oro in staffetta ai Mondiali Juniores di Oberwiesenthal, nei quali ha affrontato atlete anche di tre anni più grandi di lei. Nella stagione si è tolta anche la soddisfazione di vincere due gare in OPA Cup Junior, pur essendo una delle più giovani al via.

Un’atleta con lo sci di fondo nel sangue, se si considera che è figlia di due ex fondisti della nazionale svizzera. Sua mamma, Sylvia Honegger, è entrata cinque volte nelle dieci in Coppa del Mondo, negli anni d’oro di Välbe, Egorova, Neumanov, Lazutina, Belmondo, Di Centa, Paruzzi e così via, partecipando anche a quattro Mondiali e tre Olimpiadi. Suo papà Jeremias ha gareggiato per tante stagioni in Coppa del Mondo, sempre negli anni ’90, partecipando a due edizioni dei Mondiali e tre delle Olimpiadi.

Già la stagione precedente Siri Wigger aveva dimostrato potenzialità enormi nel corso degli EYOF, in questa stagione però ha veramente impressionato, in particolare agli EYOG casalinghi. «Le Olimpiadi Giovanili casalinghe sono state un grande momento per me – ha affermato la giovane al sito della federazione svizzera – l’atmosfera a bordopista e nel villaggio olimpico è stata estremamente bella. Entrare in contatto con atleti, allenatori e spettatori provenienti da tutto il mondo mi è piaciuto tanto. Da un punto di vista sportivo, ovviamente, prevale la gioia per le medaglie vinte. Ma era anche importante rendersi contro di poter stare al passo con i miei pari età delle grandi nazioni. Un altro momento speciale è stata la cerimonia per la medaglia presso la Medal Plaza di Losanna. Era pieno di spettatori, al punto da essermi quasi spaventata quando sono salita sul podio».

Le Olimpiadi Giovanili sono state per lei un trionfo: «A inizio stagione puntavo ad ottenere una medaglia alle Olimpiadi Giovanili ed ero anche molto fiduciosa in merito. Quando mi sono trovata al cancelletto di partenza, avevo la volontà di combattere per l’oro. Ma non penso ci si debba pensare troppo, l’importante è fare una buona gara, il resto verrà da sé. Ovviamente mi ha fatto molto piacere che sia andato tutto per il meglio».

In tanti vedono in lei un’atleta dal sicuro avvenire, ma che fondista è Siri Wigger? Ne parla lei stessa: «Sicuramente posso puntare sulla mia velocità e anche su un buon acume tattico nelle sprint. Direi che ho anche una buona tecnica e grande volontà. Questo dovrebbe aiutarmi nello spingermi al limite e tirare fuori tutto. Sono consapevole di poter ancora migliorare sotto tanti punti di vista e devo ancora crescere».

Ovviamente i grandi risultati ottenuti alle Olimpiadi Giovanili, ribaditi poi contro atlete più anziane ai Mondiali Juniores, hanno spinto gli addetti ai lavori a indicarla come grande promessa, non soltanto dello sci di fondo svizzero ma di quello internazionale. Siri Wigger, però, non sente pressione: «Ho notato una maggiore attenzione mediatica nei miei confronti, ma non sento alcuna pressione per questo. Al contrario, mi motiva ad allenarmi duramente e continuare a ottenere grandi risultati. L’importante oggi è allenarsi bene e raggiungere traguardi importanti. Se avrò la possibilità un giorno di esordire in Coppa del Mondo, ovviamente voglio raggiungerlo. I confronti con atlete più anziane non mi spaventano, cerco di affrontarli sempre con coraggio. A lungo termine vorrei metterli alla prova in Coppa del Mondo e un certo punto lottare per le medaglie ai Giochi Olimpici».

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