Lo scorso 24 aprile Sondre Tuvoll Fossli ha annunciato il suo ritiro dallo sci di fondo. I tanti esami clinici sostenuti nel corso dell’anno hanno consigliato all’ex sprinter norvegese di ritirarsi, dopo l’arresto cardiaco al quale era sopravvissuto il 12 agosto 2019, grazie anche al pronto intervento della sua fidanzata e di un passante.
Ad aggravare la situazione ci stanno pensando ora le difficoltà che Fossli sta trovando per incassare i soldi dell’assicurazione, che pensava gli fossero dovuti. Ne è nata una disputa legale tra l’atleta, il gruppo assicurativo IF e la stessa Federazione Norvegese. Fossli e il suo avvocato, Christian Flemmen Johansen chiedono che l’atleta venga risarcito, in quanto l’arresto cardiaco dovrebbe essere considerato “malattia professionale”, una patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo, provocata dal lavoro che si svolge (il tipo di attività o l’ambiente).
Ovviamente, Fossli e il suo avvocato vogliono rivolgersi a uno specialista cardiaco, che possa elaborare una perizia per chiarire che l’infarto avuto dall’atleta fosse stato causato dai tanti anni di attività sportiva, anche se secondo IF la malattia cardiaca non è coperta dall’assicurazione in ogni caso. Successivamente, però, la compagnia assicurativa ha comunicato all’avvocato dell’ex atleta che l’assicurazione fatta firmare ai suoi fondisti dalla Federazione Norvegese copre soltanto gli infortuni sul lavoro, escludendo quindi le malattie professionali. In pratica si tratta soltanto degli incidenti che un atleta subisce direttamente nel corso dell’esercizio lavorativo.
Una situazione poco chiara, visto che la Federazione Norvegese per il momento non commenta sui media, anche se ha contattato IF per chiarire la situazione, tanto da spingere la stessa compagnia assicurativa a comunicare che valuterà ancora una volta il quadro assicurativo dei fondisti.
«Apprezziamo il fatto che la federazione sciistica abbia contattato nuovamente IF – ha affermato Christian Flemmen Johansen, avvocato che lavora per lo studio legale Elden, a Nettavisen – anche se speravo ci coinvolgesse direttamente. Trovo inquietante che il contratto di assicurazione fatto dalla Federazione Sciistica con IF sia così poco chiaro, al punto che il gruppo assicurativo debba nuovamente esaminare la portata della copertura assicurativa, due o tre anni dopo che è stata stipulata».
Vicenda quindi molto particolare. Al momento, quindi, bisognerà prima di tutto capire se l’assicurazione stipulata dalla Federazione Norvegese con IF copra effettivamente anche le malattie professionali, successivamente Fossli e il suo avvocato dovranno dimostrare che l’arresto cardiaco sia stato causato dalla sua professione. Insomma un percorso legale.
FONTE: VG e NETTAVISEN