È sempre più diffusa la riconversione di edifici dismessi e abbandonati con un ampia ristrutturazione per la realizzazione di abitazioni. Questa nuova filosofia permette una netta riduzione di consumo di suolo. Solitamente questi appartamenti a partire dal recupero di spazi ex commerciali o industriali viene dato il nome di LOFT.
La parola Loft indica il “solaio/soffitto” e viene utilizzata già negli anni 70 del 900 per le case-atelier di artisti progettati nei dintorni di New York.
Si tratta di un ambiente unico di notevoli dimensioni caratterizzato da assenza di divisioni ma anche da altezze maggiori rispetto agli immobili solitamente costruiti per le residenze. Anche le finestre hanno un’area ampia e l’arredo è personalizzato. Con il termine loft si indica anche un’appartamento che segue lo stile dei loft soprattutto per l’organizzazione di ampi spazi.
Il progetto per questa tipologia di appartamento deve essere seguito da un team di esperti. Primo tra tutti è la necessità di un architetto che permetta la riconversione funzionale con un cambio di destinazione d’uso, in altre parole sono necessarie delle pratiche edilizie.
Successivamente il team deve occuparsi di una soluzione ottimale che rispetti anche il regolamento edilizio e le norme d’igiene. Si tratta di edifici che non erano adatti all’ospitalità di persone infatti non è detto che gli aspetti energetici e strutturali soddisfino i requisiti di un’abitazione.
Sono tre gli aspetti fondamentali da tenere in considerazione per la progettazione di un loft: la luce naturale, l’ampia altezza e la connessione tra gli ambienti.
La presenza di ampi infissi e lucernari permette una facile permeabilità della luce naturale, il loft infatti è caratterizzato da ambienti molto luminosi e con visuali molto privilegiate verso l’esterno.
Le altezze notevoli solitamente tra i 4 e i 5 metri possono essere sfruttate con ambienti a doppia altezza come nel caso della zona notte che si affaccia sulla zona giorno. Queste altezze permettono di far diffondere la luce in modo omogeneo.
Infine la terza caratteristica è data dalla possibilità di connessione degli spazi in verticali. Si tratta di ambienti liberi da tramezzi o pilastri. Questa libertà permette di studiare una disposizione personalizzata e non vincolata. Solitamente anche i nuovi progetti riducono al minimo le divisioni verticali, che alcune volte sono removibili o addirittura mobili passanti, e sono liberi di scegliere arredi di ampie dimensioni come ampi divani o anche camere da letto con vasche a vista.
Le case vecchie dei centri storici delle grandi città solitamente hanno delle altezze molto ampie dove e possibile con le varie ristrutturazioni creare dei ambienti su due piani.
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