Non poteva iniziare in un momento storicamente più complicato l’avventura di Sandro Pertile come direttore di gara della Coppa del Mondo di salto con gli sci. Il dirigente italiano, che ha sostituito l’esperto Walter Hofer, sta lavorando insieme alla FIS, i comitati organizzatori e le federazioni alla stesura dei calendari, che potrebbero ovviamente risentire dell’emergenza coronavirus.
In attesa che il 24 aprile vengano annunciati i calendari, Sandro Pertile ha voluto però chiarire a Fondo Italia quali sono le intenzioni della FIS, soprattutto in vista della stagione estiva che dovrebbe partire a metà luglio. «C’è la volontà di far disputare il Summer Grand Prix – ha affermato il direttore di gara della Coppa del Mondo di salto – e stiamo lavorando affinché possa svolgersi regolarmente. Dobbiamo essere realisti, la situazione è ovviamente incerta, perché siamo legati a ciò che accadrà nel mondo nei prossimi mesi. Alcuni paesi vivono delle situazioni peggiori rispetto ad altri, che sono già tornati a una semi normalità. Insomma ci saranno tempi di riapertura diversi e dobbiamo monitorare con attenzione l’evolversi della situazione».
Importante anche permettere agli atleti di fare la giusta preparazione fisica, per non esporli a rischi: «Questo è un tema fondamentale, perché la preparazione fisica adeguata richiede circa due mesi prima di poter gareggiare. Al momento gli atleti sono quasi tutti fermi in gran parte dei paesi. Quando riprenderanno ad allenarsi avranno bisogno di due mesi per essere realmente pronti».
Pertile è consapevole che il salto possa svolgersi tranquillamente mantenendo la distanza di sicurezza. Le problematiche da tenere in considerazione sono però altre: «Ci si può organizzare e gareggiare mantenendo la distanza di sicurezza richiesta ed evitando ogni contatto. Il problema principale però sono le restrizioni ai viaggi. Fino a quando non riapriranno i confini e non si potrà tornare a volare da un paese all’altro, sarà impossibile gareggiare. Inoltre c’è da tenere in considerazione l’aspetto legato alle eventuali restrizioni nazionali sugli eventi, porte chiuse o aperte. Anche questi sono alcuni dei temi sul tavolo, ma ad oggi non possiamo prevedere cosa accadrà da qui a due mesi, oppure al prossimo inverno».
Per il Summer Grand Prix, il direttore di gara del salto non esclude la possibilità che si possano posticipare alcune gare: «Come ho già detto abbiamo la volontà di far disputare regolarmente il Grand Prix Estivo. Ovviamente dovremo tenere in considerazione anche la possibilità di spostare di qualche settimana o mese le gare. In fin dei conti sono stati posticipati anche il Giro d’Italia e il Tour de France di ciclismo, la partenza della Formula 1 e addirittura cancellato Wimbledon, quindi possiamo pure immaginare una soluzione del genere. Ma non posso dire di più, perché il 23 e 24 aprile avremo il meeting della FIS e fino a quella data non posso dare ulteriori indicazioni. Posso dirvi che tutti gli organizzatori stanno confermando i propri eventi sia per l’estate che per l’inverno. Bisognerà poi tenere contro anche del possibile contraccolpo economico di questa emergenza, che al momento non è facilmente valutabile. Insomma andrà tutto gestito passo per passo, ma noi cercheremo di avere una stagione normale dall’estate all’inverno. Ovviamente siamo soggetti a un’incognita, perché questa situazione è poco controllabile, non possiamo sapere cosa accadrà tra un paio di mesi. Se due mesi fa ci avessero detto che saremmo rimasti dentro casa per oltre un mese, non ci avremmo mai creduto. Stiamo vivendo una situazione unica e particolare, che possiamo soltanto gestire con la maggior flessibilità possibile, vagliando diversi scenari, da quello più ottimistico al più pessimistico. Magari dovremo cancellare delle gare, oppure la situazione evolverà positivamente e tutto si svolgerà regolarmente e tra due mesi ci sembrerà solo di aver vissuto un brutto incubo. Comunque ho letto tanti rumors sul calendario, ma lasciano il tempo che trovano, aspettate il 24 aprile e vedrete. Stiamo lavorando tanto e sono soddisfatto di quello che stiamo facendo».
Ovviamente anche dopo il 24 aprile, il calendario sarà comunque soggetto alle eventuali restrizioni che potrebbero decidere i governi dei vari paesi. Insomma, come giustamente affermato da Pertile, la situazione è in divenire e bisogna farsi trovare pronti ad ogni eventualità.