Le vittorie di Alexander Bolshunov hanno riacceso la passione per lo sci di fondo in Russia. Grazie ai suoi successi, quindi, la tv russa ha trasmesso in chiaro le gare della Coppa del Mondo, ma soltanto quelle maschili. Le competizioni femminili, infatti, non sono state mostrate, complici i risultati negativi della squadra russa. Nell’ultima stagione, infatti, le assenze di Belorukova e Sedova si sono fatte sentire, la sola Nepryaeva ha lottato per le posizioni di vertice, chiudendo la generale in terza posizione. Troppo poco.
«Le prestazioni della squadra femminile sono il nostro tallone d’Achille – ha sottolineato Elena Välbe, presidente del fondo russo, in un’intervista rilasciata al sito finlandese Yle – le atlete mancavano di fiducia in se stesse, partivano già battute».
Secondo la vincitrice di ben cinque coppe del mondo, però, il calo di interesse è legato soprattutto al dominio di Johaug: «La completa superiorità di Therese Johaug non aiuta lo sci di fondo. Sono sicura che tutte le atlete si presentavano sulla linea di partenza sapendo di dover combattere per il secondo posto. È una brutta situazione. Si, ha perso la 30km di Holmenkollen, arrivando alle spalle di Karlsson, ma soltanto perché non ha cambiato sci. Non riesco a spiegarmi come un’atleta possa essere tanto competitiva in ogni gara della stagione, è un robot. Come il suo vantaggio sulle altre sia cresciuto così tanto nel corso degli anni penso sia un mistero. Forse Johaug ha trovato un metodo di allenamento straordinario. In tal caso potrebbe condividerlo con le altre, perché anche per lei sarebbe più interessante avere delle concorrenti più competitive».
Välbe è convinta che il dominio di Johaug sia destinato a proseguire: «Forse alcune atlete potranno batterla ogni tanto, come accaduto lo scorso anno, ma credo che nel complesso sarà nettamente superiore alle altre per i prossimi due anni. Se sul podio più alto sale sempre la stessa atleta, l’interesse di tutti, non solo degli spettatori ma anche delle atlete stesse, svanirà. Sono un po’ dispiaciuta».