Sono giorni duri, terribili, in Lombardia, regione in prima linea nell’emergenza internazionale Coronavirus. I bollettini quotidiani raccontano di una guerra e non è più possibile non prenderne atto.
Il mondo degli sport invernali, la cui stagione è stata dichiarata conclusa anzitempo, attende novità per capire come impostare il futuro.
Ma il quadro attuale è molto complicato, caratterizzato da mille incertezze.
Il presidente del Comitato FISI Alpi Centrali Gianfranco Zecchini: "Speriamo che tutto finisca presto. Ci sono morti ogni giorno, persone intubate, è una situazione difficilissima. Questa problematica, a livello generale, è stata sottovalutata ed ora sta degenerando. E’ un enorme problema anche per il mondo dello sport, non solo i nostri sport invernali e non solo in Italia. Lunedì sera ho svolto una video conferenza con i miei consiglieri e con i presidenti dei comitati provinciali. Cerchiamo di prendere questo periodo come se fosse una normale pausa e capire come ripartire. Devo dire che diversi dei partecipanti non hanno fatto interventi, proprio perchè è difficile sapere cosa proporre in questo momento. La situazione è e sarà complicata anche economicamente per tutta la federazione, dal livello nazionale a regionale, fino a quello provinciale. Il contesto rende difficili le sponsorizzazioni e non sappiamo come inciderà sull’umore della gente. Al Comitato Alpi Centrali stiamo ragionando sul da farsi, con molta attenzione. Tra l’altro sto lavorando per assicurare i contributi federali all’attività giovanile. Non è facile essere ottimisti adesso, ma dobbiamo sforzarci di esserlo. La raccomandazione è quella di restare a casa e rispettare tutte le restrizioni previste!"
FISI Alpi Centrali, il presidente Zecchini: “Difficile essere ottimisti in questo momento ma dobbiamo sforzarci e provare a programmare”
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