L’emergenza legata alla diffusione del virus Covid-19 – più noto come Coronavirus – sta provocando diversi problemi anche allo sport. Diversi eventi sono stati infatti cancellati, mentre a livello internazionale si sta cercando in qualche modo di andare avanti. La FISI ha anche deciso di non far partire in trasferta i propri atleti, eccezion fatta per coloro che sono in lotta per un piazzamento importante e le squadre già in loco.
Nonostante ciò, non tutti gli azzurri riusciranno a partecipare agli eventi in programma. È di oggi infatti la notizia della beffa avuta da un giovane atleta azzurro della nazionale Juniores e Giovani di biathlon, Stefano Canavese, del Centro Sportivo Esercito. Il classe 2001, che quest’anno si è ben comportato ai Mondiali Giovani di Lenzerheide, ha fatto lo scorso weekend il suo esordio in IBU Cup Junior, ad Arber, mettendosi così alla prova con le nuove distanze, maggiori rispetto a quelle della sua attuale categoria. I tecnici azzurri avevano deciso quindi di fargli fare un’ulteriore esperienza internazionale nella categoria Juniores, della quale farà parte la prossima stagione, convocandolo per gli Europei Juniores di Hochfilzen, che partiranno mercoledì prossimo.
Tra Stefano Canavese e gli Europei Juniores di biathlon ci si è però messa l’emergenza Coronavirus. Già prima della tappa di IBU Cup Junior di Arber, infatti, a tutti gli atleti è stato chiesto di compilare un questionario, nel quale si è chiesto loro se negli ultimi quattordici giorno fossero stati o meno in determinate zone a rischio. In quel caso Stefano Canavese non ha avuto alcun problema, ma quando si è trovato di fronte al secondo questionario, quello degli organizzatori del Campionato Europeo Juniores di Hochfilzen, ha scoperto che tra le zone a rischio era stato aggiunto il Piemonte. Infatti nel questionario agli atleti è stato chiesto se fossero stati in alcuni comuni della Lombardia e del Veneto, e nelle regioni Emilia Romagna e Piemonte. Ovviamente Stefano Canavese, che vive a Cuneo, provincia per il momento non inserita tra le zone rosse, non ha mentito, scrivendo di essere stato nel suo Piemonte, restando così di fatto escluso dagli Europei.
Una grande beffa per questo ragazzo, che ha scoperto soltanto dopo la sprint di sabato la sua esclusione dall’evento continentale, perché gli allenatori avevano preferito non comuncarglielo prima della gara per permettergli di prepararsi al meglio.
Questo il racconto del giovane piemontese: «Sabato, al termine dalla sprint sono andato dai tecnici per parlare della gara. Per me era stata la prima 10km, quindi nella parte iniziale non sapevo come gestirla e mi sono reso conto che avrei potuto spingere di più nella prima parte. Ho quindi detto a Fabio Cianciana che almeno avevo capito cosa avrei dovuto fare nella sprint degli Europei e a quel punto mi ha comunicato la notizia dell’esclusione. Lui aveva già informato mio padre il giorno precedente, dopo aver fatto di tutto per permettermi di esserci, ma ahimè era stato impossibile. Incredibile perché per Arber nel questionario non era menzionato il Piemonte, invece per quello di Hochfilzen il giorno successivo era stato aggiunto. In quel momento avevo avuto una brutta sensazione. Ci sono rimasto male perché ci tenevo tanto a partecipare a questo evento. Ovviamente non avevo velleità di medaglie o grandi piazzamenti, sono consapevole del fatto che avrei affrontato atleti molto più esperti e pronti fisicamente rispetto a me, ma era un’occasione d’oro per fare esperienza».
Allarme Coronavirus – Biathlon, che beffa per Stefano Canavese: fuori dagli Europei Juniores perché piemontese
Ti potrebbe interessare
Salto – Karl Geiger c’è: il saltatore tedesco è uscito dalla quarantena e si prepara per il Vierschanzentournee
Il saltatore tedesco era risultato positivo al covid-19 nella settimana tra il Mondiale di Volo da lui vinto e la
AZZURRA DELLA SETTIMANA (2) – Martina Valcepina (short-track)
Il riconoscimento viene assegnato all’atleta italiano delle discipline invernali che si è maggiormente distinto
Il Visma Ski Classics ha presentato il settebello del Team Robinson Trentino
Il direttore del team, Bruno Debertolis, ha spinto molto sul creare una squadra che avesse il giusto mix di giovani