L’ultimo atto al maschile di questi splendidi Mondiali di Anterselva 2020 risiederà nella partenza in linea sui 15km, una gara che personalmente non amo quanto l’inseguimento, della quale considero un doppione, ma che riesce spesso a esprimere il massimo dello spettacolo del fondo e del tiro.
Oltre alle tre medaglie, c’è in palio il titolo di uomo simbolo della rassegna. Se al femminile la lotta è a due fra Dorothea Wierer e Marte Olsbu Røiseland, fra gli uomini c’è più competizione.
I FAVORITI
Johannes Thingnes Bø
Ha conquistato due titoli nelle staffette (mista e mista a coppie), ma i due argenti nell’inseguimento e nell’individuale non possono soddisfare un atleta che tiranneggia da due stagioni. Il JeT norvegese ha visto crescere i suoi rivali sugli sci in queste due settimane, è ancora il più forte però non è in grado di esercitare lo strapotere visto a dicembre. Paradossale che si possa arrivare a definire deludente un Mondiale con già 5 medaglie delle quali 2 d’oro. Il prezzo di essere un fenomeno.
Martin Fourcade
Ciò che piace della versione 2020 dell’ex dominatore del fondo e tiro è la scienza che sta dietro ai successi costruiti in queste due settimane. Gli tocca giocare di rimessa al poligono perché sugli sci ne ha un paio in squadra che vanno più forte di lui. Finora un oro nella 20km, dove ha dimostrato ancora una volta di essere ampiamente il più forte tiratore in assoluto, e un bronzo nella sprint costruito sulla precisione al poligono. Il suo punto debole? Il corpo a corpo, se non esce dall’ultimo poligono da solo, in tanti possono batterlo.
Quentin Fillon Maillet
Partito a bomba con l’argento realizzando il miglior tempo nella sprint, è poi incorso in problemi al tiro che lo hanno tenuto lontano dalle medaglie nelle gare successive. L’oro della staffetta però l’ha rilanciato. Al momento è l’unico in grado di tenere J. Bø sugli sci e questa è la sua gara: il primo successo in carriera arrivò proprio ad Anterselva lo scorso anno e l’ultima mass start di Coppa del Mondo a Pokljuka è stata sua.
GLI OUTSIDER
Alexander Loginov
Dovrebbe essere devastato dalle polemiche e dalla perquisizione subita in mattinata, invece l’uomo di ghiaccio, campione mondiale della sprint, continua a mostrare nervi d’acciaio. Che lo si apprezzi o disprezzi, rimane in linea per realizzare un altro capolavoro. Serve prenderli tutti e lo può fare.
Emilien Jacquelin
La sorpresa del Mondiale. Ha umiliato in volata J. Bø nell’inseguimento, si è preso un turno di riposo nella 20km per poi festeggiare il bronzo della staffetta mista a coppie e l’oro nella prova a squadre tradizionale. Se l’attuale Fourcade teme l’ultimo giro, lui non aspetta altro per mettere in pratica il suo passato nel ciclismo su pista.
Tarjei Bø
E’ sempre lì, ma non vince mai. Guai a sottovalutarlo perché attualmente è un gradino sotto a Fourcade ma con le stesse caratteristiche. Dovrebbe rubargli un po’ di cinismo nei momenti chiave.
Arnd Peiffer
In staffetta è piaciuto, tanto che la sua forma sembra nettamente in crescendo rispetto alla scorsa settimana. Gli manca un successo in questa gara per completare la collezione di una splendida carriera.
GLI ITALIANI
Lukas Hofer
Ringalluzzito dal miglior tempo sugli sci della prima frazione in staffetta, Luki cerca a distanza di nove anni dal bronzo di Khanty Mansiysk un altro sigillo individuale dopo aver costruito un onorevole palmarés nelle prove a squadre. Serve non sbagliare a terra per poi aggredire i poligoni in piedi. La fame è tanta e se a metà gara sarà ancora nel gruppo di testa, diventerà uno dei candidati al podio.
Dominik Windisch
Se non fosse il campione mondiale in carica, questa gara l’avrebbe vista da spettatore. Le prove individuali del mondiale non sono andate bene, ma in staffetta si è completamente ritrovato. La mass start è la sua gara: primo successo in carriera a Canmore nel 2016 e quell’incredibile titolo mondiale un anno fa a Östersund, nel mezzo quella che forse rimane ancora la sua più bella gara in carriera insieme al bronzo olimpico della sprint di PyeongChang, il quarto posto della rassegna iridata di Oslo 2016. In quell’occasione mancò l’ultimo bersaglio perdendo la scia di J. Bø, Fourcade e Ole Einar Bjørndalen, se non avesse sbagliato li avrebbe massacrati tutti nell’ultimo giro per come stava in quei giorni. Se qualcuno può fare il gol di rapina alla fine della partita, questo è lui.
BIATHLON – Mass start mondiale di Anterselva 2020: “JeT” Bø vuole l’oro individuale
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