Sarà One Man Show? Oppure qualcuno – forse il solo Martin Fourcade è in grado – potrà ostacolare la marcia di Johannes Thingnes Bø?
Il sipario si sta alzando sui Campionati Mondiali di Anterselva, sede per la quinta volta della rassegna iridata completa, oltre alla sprint maschile proposta nel 1976 per completare il programma olimpico della vicina Innsbruck. Giovedì ad aprire le danze sarà la staffetta mista, con la prima gara individuale in programma ventiquattro ore più tardi.
E Johannes Bø sarà in pista come campione uscente della sprint. Ad Anterselva il 26enne di Oslo ha già vinto praticamente in ogni format, con l’unica eccezione dell’individuale, disputata però solo in un’occasione: per quanto visto fino a dicembre e soprattutto per come è rientrato alle gare a Pokljuka dopo la nascita del primogenito, il norvegese sarà inevitabilmente l’uomo da battere in ciascuna delle quattro giornate di gare individuali. Per le staffetta, inutile dire che la Norvegia sarà sempre tra le favorite, a prescindere dalle formazioni che proporrà.
Sono complessivamente sei gli ori iridati già al collo del minore dei fratelli Bø ed a livello individuale nel suo cammino spiccano i due successi nella sprint di Östersund 2019 e Kontiolahti 2015 e nella mass start di Oslo 2016, mentre da due edizioni iridate la sua è una presenza costante sul secondo gradino del podio dell’inseguimento; ancora una volta, l’unica disciplina in cui non ha saputo fare centro in campo iridato è l’individuale (4° a Oslo) ma a "raddrizzare" la statistica ci pensa il trionfo olimpico di PyeongChang.
Nessuno come lui può puntare a salire sul podio – non ci vogliamo sbilanciare nel dire che può sempre puntare al metallo più pregiato – in ciascuna delle sette giornate di gara e per quanto detto da questa stagione – a meno di malanni ed inconvenienti dell’ultim’ora – sarà dura per tutti tenergli testa.
Immaginiamo una piramide, con "Giovannino" al vertice. Appena sotto, diciamo in seconda linea – meritano un posto di assoluto rilievo i due francesi, Martin Fourcade e Quentin Fillon Maillet. Il pirenaico vincitore di sette Coppe del Mondo consecutive ha fatto la voce grossa nelle due settimane di assenza del norvegese, ma già a Pokljuka ha confermato di patire la presenza di Bø in pista. Impossibile discuterlo, per talento e palmares (sono 10 gli ori iridati in bacheca, assente solo quello della staffetta classica, con 3 argenti), ma le indicazioni agonistiche di questa stagione spingono verso questo responso.
Il connazionale magari può mettere in campo minor prestigio, ma pare anche meno vulnerabile al carisma del vichingo e la vittoria nell’ultima gara prima dei Mondiali potrebbe averlo galvanizzato ancor più dell’attuale secondo posto nella classifica generale di Coppa del Mondo, alle spalle dello stesso Fourcade.
Scendendo ancora di un gradino nella piramide, meritano un posto d’attenzione Tarjei Bø, Simon Desthieux ed i giovani rampanti, Johannes Dale ed Emilien Jacquelin in primis. Puntuale e implacabile a dicembre quanto asfittico a gennaio, il maggiore dei fratelli norvegesi potrebbe aver investito molto proprio sulla parentesi iridata di Anterselva e sarà interessante vederlo alla riprova in pista dopo una prima parte di stagione così controversa, ma rappresenta in ogni caso il capofila degli "altri" favoriti, alle spalle del terzetto di leader.
Ma attenzione alle dinamiche che si celano spesso (per non dire sempre) all’interno di una grande rassegna, dinamiche che in più occasioni portano al trionfo autentici "underdog" difficilmente pronosticabili, a maggior ragione in una disciplina unica come il biathlon. Senza perdere troppo tempo nel riesumare il passato, solo undici mesi fa l’inseguimento di Pidruchny fa letteratura in tal senso ed il folle andamento della mass start conclusiva della rassegna di Östersund – esaltante per Dominik Windisch quanto letale per Johannes Bø è altrettanto paradigmatica di quanto può succedere in una qualsiasi giornata di un grande evento quando si alternano scii e carabina.
E veniamo al capitolo azzurro. Sin qui la stagione è stata strana, iniziata con il podio della staffetta maschile e proseguita con alcuni acuti di Lukas Hofer e con non poche difficoltà per Dominik Windisch. Il carabiniere di San Lorenzo di Sebato ha dato chiari segnali di ripresa nelle ultime uscite e – dati alla mano – rappresenta la miglior carta del team italiano in un tracciato che gli ha regalato l’unico trionfo della carriera, con Windisch a presentarsi sulle nevi di casa forte del titolo iridato raccolto lo scorso anno e consapevole di avere tutte le caratteristiche per reggere il ruolo di sorpresa del giorno.
In assoluto le attese non sono tante, almeno sul solo settore maschile. E questo, potrebbe essere una chiave di lettura a favore di Lukas, Dominik e gli altri. A patto di essere al top della condizione.
Sono sei nel complesso gli azzurri convocati: Hofer, Windisch, il valtellinese Thomas Bormolini, Daniele Cappellari, Therry Chenal e Saverio Zini.
Il programma dei Mondiali di Anterselva:
Giovedì 13 Febbraio – Ore 14.45 – Staffetta Mista
Venerdì 14 Febbraio – Ore 14.45 – Sprint Femminile
Sabato 15 Febbraio – Ore 14.45 – Sprint Maschile
Domenica 16 Febbraio – Ore 13.00 – Inseguimento Femminile
Domenica 16 Febbraio – Ore 15.15 – Inseguimento Maschile
Martedì 18 Febbraio – Ore 14.15 – Individuale Femminile
Mercoledì 19 Febbraio – Ore 14.15 – Individuale Maschile
Giovedì 20 Febbraio – Ore 15.15 – Staffetta Single Mixed
Sabato 22 Febbraio – Ore 11.45 – Staffetta Femminile
Sabato 22 Febbraio – Ore 14.45 – Staffetta Maschile
Domenica 23 Febbraio – Ore 12.30 – Mass Start Femminile
Domenica 23 Febbraio – Ore 15.00 – Mass Start Maschile