Non si ferma più Therese Johaug, che si impone anche a Falun nella mass start di 10km in skating. La norvegese, sempre più in fuga nella classifica generale di Coppa del Mondo, ha aggiornato ulteriormente i propri numeri, conquistando la vittoria individuale numero 66 in Coppa del Mondo, vincendo a Falun nello stesso format in cui lo fece nel 2016, in quell’occasione davanti a Heidi Weng.
Una vittoria resa ancora più bella dalla grande prestazione di Ebba Andersson, che le ha dato filo da torcere fino all’ultimo chilometro, quando è stata costretta a cedere all’ennesima accelerata della campionessa norvegese, che ha dovuto però dare fondo a tutte le proprie energie per portare a casa il successo al termine di una delle gare più belle della stagione. Sono state tante, infatti, le emozioni, in una mass start nella quale le atlete sono andate a tutta sin dall’inizio, ma Johaug non è riuscita a fare selezione, non perché la pista non lo permettesse, ma per l’enorme prestazione di Ebba Andersson, capace di restarle al fianco e provare più volte addirittura ad attaccare. Peccato quel problema al ginocchio che non ha permesso alla svedese di gareggiare sin dalla prima gara della stagione, perché un talento come il suo può soltanto far bene al fondo femminile, come si è notato anche dalla soddisfazione di Johaug, ormai non più abituata a vittorie così sofferte.
Terza la solita ottima Heidi Weng, come sempre generosissima nel tentare di restare con le big e costretta a cedere solo nell’ultimo giro. Quarta Jacobsen, che ha disputato una gara molto intelligente, capendo di non potersi permettere di correre il rischio di andare fuori giri e preferendo così staccarsi già nel secondo giro. Una mossa intellingente che le ha permesso di terminare ai piedi del podio.
A Falun però compare una nuova futura stella, quella di Fossesholm, classe 2001, capace già di sorprendere più volte nelle gare nazionali norvegesi, che oggi è stata in grado di mostrarsi in tutto il suo splendore anche in Coppa del Mondo. Piccolina di statura, ma gigante nella testa e nel coraggio, la ragazza si è messa a tirare il gruppone inseguitore e non ha rallentato nemmeno dopo una caduta che l’ha certamente penalizzata. Bravissima e ovvia favorita ai Mondiali Juniores. È la prima atleta nata nell’attuale millennio a terminare nella top five di una gara di Coppa del Mondo. Predestinata.
Le attenzioni della vigilia, però, erano in buona parte rivolte a Frida Karlsson, al rientro dopo due mesi di stop. La 1999 di Solleftea ha mostrato subito carattere, cercando di stare immediatamente con le prime, viaggiando per buona parte della gara con Jacobsen in quarta e quinta posizione. Soltanto all’ultimo giro, Frida è stata costretta a cedere, mancando evidentemente il ritmo gara. Però anche oggi tra mille difficoltà ha confermato tutto il suo talento e allo Ski Tour potrebbe dare filo da torcere. Karlsson (’99), Andersson (’97), Fossesholm (2001), lo sci di fondo femminile ha un grande futuro.
Da applausi anche la prova di Lampic, capace di chiudere al settimo posto pure in una distance dura come quella odierna. In difficoltà invece Østberg, giunta solo 19ª a oltre un minuto.
CRONACA
Al via gli occhi sono puntati su Frida Karlsson, al ritorno dopo due mesi di stop. La giovane svedese, cerca subito di recuperare posizioni, dopo essere partita con il pettorale numero 25, e riesce a portarsi tra le prime. In testa si pone ovviamente Johaug, seguita da Weng, Østberg, Andersson e Diggins. Il ritmo imposto dalle norvegesi è immediatamente alto, grazie anche a una Weng che appare in ottima forma. Il pubblico svedese però si accende vedendo l’azione iniziale di Karlsson, che spinge per riportarsi sul quartetto di testa composto da Johaug, Weng, Andersson e Jacobsen.
Johaug va a tutta cercando di fare selezione, ne paga le conseguenze Jacobsen che si stacca e viene raggiunta da Karlsson. In testa rimane un terzetto, seguito dalla coppia appena citata e un gruppo tirato dalla giovanissima Fossesholm, nel quale sono all’interno anche Diggins, Nepryaeva, Stadlober e Kalla. In grande difficoltà Østberg, che perde tante posizioni e secondi.
Ebba Andersson mostra una buona condizione e addirittura affianca Johaug in salita, mentre Weng le sue a ruota. Anche Karlsson prende in mano le operazioni, vedendo una Jacobsen un attimo in difficoltà. A metà gara Johaug e Weng reagiscono all’azione di Andersson e passano sul traguardo davanti alla svedese. La coppia Karlsson-Jacobsen è a 9”, mentre Diggins decide di mettersi in proprio e accelera in discesa staccando il gruppo all’inseguimento, complice anche una caduta di Fossesholm.
Johaug si rimette al comando delle operazioni imponendo nuovamente un ritmo molto alto, ma Andersson e Weng resistono, anzi, addirittura la svedese sorpassa e rilancia l’azione. Alle loro spalle Karlsson e Jacobsen perdono secondi. Ovviamente Johaug non si fa sfuggire i 15 punti di bonus ai 6,7 km davanti ad Andersson e Weng. Karlsson e Jacobsen sono ormai a 19”, mentre il gruppone recupera Diggins, grazie all’azione di Nepryaeva che lavora per prendersi almeno 5 punti e limitare i danni su Johaug.
La gara è emozionante grazie soprattutto ad Ebba Andersson, che continua a rilanciare l’azione, anche se non è facile contenere una scatenata Johaug, che aumenta ulteriormente il ritmo quando suona la campana dell’ultimo giro. Ne risente Weng che si stacca. Intanto Jacobsen e Karlsson viaggiano a 21”, ma alle loro spalle si avvicina minacciosamente la coppia Nepryaeva – Fossesholm che ha preso margine sul gruppo. Johaug continua a viaggiare a tutta velocità, ma Andersson le se attacca dietro, caricata dal pubblico che urla “Ebba, Ebba”. Agli 8,6km la norvegese è ancora avanti ma Andersson non molla. Weng invece è ormai a 10”, mentre Karlsson perde metri da Jacobsen.
L’ultimo chilometro è emozionante, il pubblico si scalda sostenendo a gran voce Ebba Andersson alla ricerca di un sogno. La svedese prova ad affiancare Johaug, ma la norvegese in salita dà una nuova accelerata che si fa sentire, dando fondo a tutte le proprie energie. Andersson ci prova fino alla fine, ma è costretta a desistere, così Johaug arriva sul rettilineo con il giusto margine e conquista un successo straordinario, il più bello di questa stagione, anche e soprattutto per merito della sua avversaria. Gli applausi del pubblico di casa sono infatti per Andersson, la ringraziano per aver anche solo permesso di sognare una splendida vittoria. In terza piazza una generosissima Heidi Weng, giunta davanti a Jacobsen e la baby 2001 Fossesholm, capace di chiudere benissimo l’ultimo giro e scavalcare anche Frida Karlsson, crollata nel finale fino a concludere in nona posizione, un risultato più che positivo se si considera il lungo stop. In sesta piazza Nepryaeva, che cerca di tenere viva la generale, mentre settimana una Lampic che si conferma in grande forma.
CLASSIFICA FINALE
1ª T. Johaug (NOR) 25’04.1
2ª E. Andersson (SWE) +6.5
3ª H. Weng (NOR) +23.8
4ª A. Jacobsen (NOR) +30.3
5ª H.M. Fosseholm (NOR) +36.9
6ª N. Nepryaeva (RUS) +44.8
7ª A. Lampic (SLO) +46.2
8ª R. Haga (NOR) +47.8
9ª F. Karlsson (SWE) +50.1
10ª K. Parmakoski (FIN) +51.3
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