"Per vincere una gara di Coppa non devi mollare mai e restare concentrato e grintoso sino alla fine: è diventata una questione di secondi, non più di minuti. Vietato sbagliare e mollare il tiro".
Robert Antonioli torna dalla seconda tappa di Coppa del Mondo, ad Andorra, con in tasca un secondo posto nell’Individuale e la vittoria secca nel Vertical. E con, sopratutto, la leaderschip della classifica generale con 360 punti e 202 di vantaggio sullo svizzero Werner Marti, 206 su Xavier Gachet, 214 su Michele Boscacci e 215 su Davide Magnini che guida la classifica generale Espoir.
Antonioli, sembra lottare con se stesso: e, invece, non è così semplice come sembra.
"Tutt’altro. Le gare sono sempre più tirate. Il secondo posto nell’Individuale è stato frutto di tanta voglia di farcela. Vero è che sto bene e che la condizione c’è ma è anche vero che nella prima parte della gara ho fatto tanta fatica. Poi, salita dopo salita, la gamba è cresciuta e mi sono sentito sempre meglio. Ma il podio, sino a due terzi di gara, era davvero lontano. Nell’ultima discesa sono partito con Davide Magnini e Michele Boscacci e sono riuscito a fare le mie linee. All’ultimo cambio ero secondo, 7" dietro Gachet e non sono riuscito a prenderlo. Ma va bene così".
Nel Vertical il suo è stato il tempo del nuovo record. Con una gara molto tattica e accorta sino a quando ha deciso di scatenare i cavalli.
"Si tratta di una salita che mi piace molto e nella quale ci sono parecchi tratti nei quali bisogna tirare il passo ma, nonostante questo, lo scorso anno le avevo prese da Marti e da Bonnet. Avevo fatto sempre io il ritmo per poi farmi passare nel finale. Così quest’anno mi sono messo buono dietro di loro. E ho lasciato che fossero loro a dettare tempi e ritmi. Sentivo di averne e nel finale ho provato ad accelerare. La vittoria con record mi soddisfa parecchio e mi dà fiducia per il resto della stagione".
Con l’annullamento della tappa cinese di Zhangjiakou la Coppa del Mondo si è fatta più corta. Resta la prova tedesca di Berchtesgaden, nella quale recupererete il Vertical previsto in Cina e poi le finale di Madonna di Campiglio. E’già tempo di gestire il vantaggio?
"Per ora non ci penso. Andrò in Germania per la voglia di attaccare e fare bene. Poi, prima di Campiglio, ragionerò in base ai punti. In ballo ci sono anche le medaglie dei campionati europei e, allora, forse potrebbe valere la pena sacrificare una gara per puntare tutto un altra. Intanto, però, devo pensare a rimettermi in forma perché tra viaggi e aria condizionata accuso un po’ di influenza".
C’è sempre tanta Italia in Coppa del Mondo: Alba De Silvestro ha vinto l’individuale donne, ha chiuso seconda nel Vertical ed è seconda nella generale e Magnini ha vinto negli Espoir e guida la classifica generale di categoria. Eppure dietro di lei, nella overall, ci sono gli svizzeri.
"Ci aspettavamo i due svizzeri così competitivi. Gachet e Bonnet sono due atleti molto forti. Ma le gare di Coppa sono cambiate: siamo tutti racchiusi in pochi secondi e basta poco per vincere o perdere una gare o finire fuori dal podio. Per questo non si può gestire nulla e bisogna stare sempre con l’adrenalina alta. Prima del Vertical, stranamente, sentivo parecchio la gara. Quella tensione, però, mi ha fatto bene perché in gara sono riuscito a sgasare per bene".
Chi è l’uomo nuovo della seconda tappa di Coppa del Mondo?
"Dico Anton Palzer. Ho corso buona parte dell’Individuale con lui. Finalmente è tornato ai suoi livelli: mancava il tedesco".
Robert Antonioli: “Le gare, ormai, si vincono con pochi secondi di vantaggio”.
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