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Sci di fondo

Klæbo risorge in un giorno e domina la sprint di Oberstdorf; un ottimo Pellegrino sfiora il podio, è quarto!

Se Cristo è risorto il terzo giorni, Klæbo l’ha fatto in appena ventiquattro ore. Il campione norvegese, infatti, si è subito rifatto della giornata nera nello skiathlon, una brutta crisi che l’aveva costretto addirittura al ritiro, trasformandosi immediatamente quando ha ritrovato il format di gara a lui più congeniale. Attenzione, però, perché se già una sprint normale richiede, tra le mille qualità, notevoli doti di resistenza, quella di Oberstdorf lo fa ancor di più, in quanto la pista del prossimo Mondiale è di quelle durissime.
Insomma Klæbo, se ce ne fosse ancora bisogno, ha mostrato per l’ennesima volta di essere un fondista straordinario, imponendosi con la solita classe e conquistando così la sua 34ª vittoria individuale in Coppa del Mondo, la ventunesima in una sprint. Con il successo odierno, il campione del mondo porta addirittura a 13 le vittorie consecutive in sprint di Coppa del Mondo, 14 se si considera il Mondiale di Seefed. Ormai lontano è per lui il ricordo dell’ultima sconfitta, a Lillehammer il 30 novembre del 2018, quando si impose Pellegrino. Se si guarda solo alle sprint in tecnica classica, Klæbo è salito sul podio 13 volte su 15 tra Coppa del Mondo e Olimpiadi, ha la serie aperta di podi da dodici gare e di vittorie da cinque.
Una vittoria netta quella del norvegese, capace di imporre un ritmo pazzesco sull’ultima salita, dove ha di fatto conquistato la gara prendendo un ampio vantaggio su tutti i suoi rivali. Alle sue spalle altri due norvegesi, Paal Golberg ed Erik Valnes, che hanno beffato sul rettilineo finale un ottimo Federico Pellegrino.
L’azzurro ha sfiorato il suo quarantesimo podio in carriera, disputando una gara di altissimo livello, sempre nelle posizioni di testa, e scollinando dall’ultima salita in seconda posizione. Sulla discesa finale, però, i norvegesi sono riusciti a mettersi in coda e guadagnare una velocità altissima, grazie anche a dei materiali perfetti, che ha consentito loro di presentarsi con un bel vantaggio di velocità sul rettilineo conclusivo.
L’azzurro ci ha provato fino all’ultimo ma si è dovuto accontentare del quarto posto, lanciando ottimi segnali anche in ottica Mondiale 2021, quando sicuramente il poliziotto valdostano sarà splendido protagonista come sempre. Il quarto posto di oggi rappresenta per Pellegrino il miglior piazzamento in una sprint in classico dall’argento alle Olimpiadi di PyeongChang, il migliore in Coppa del Mondo dalla vittoria di Canmore del 2016. La settimana di allenamento a Seefeld ha fatto bene nel fisico e nella testa, si è visto oggi, e statene certi che da qui a fine stagione, saprà regalare tante soddisfazioni ai tifosi azzurri. La gara tedesca è solo l’inizio. 
Il valdostano si è trovato braccato dai norvegesi già in una semifinale che è sembrata più un campionato norvegese, avendo ben quattro avversari provenienti dal paese scandinavo. Una batteria velocissima, nella quale Klæbo e Valnes hanno avuto la meglio sull’azzurro, capace di restare con loro fino alla fine e qualificarsi come lucky loser, insieme a Golberg, battuto in quella occasione.
Nell’altra semifinale, fuori a sorpresa Bolshunov, che non è riuscito a fare la differenza nella seconda semifinale, chiusa al terzo posto alle spalle di Retivykh e Svensson. Al capolista della generale è mancato proprio lo spunto sul rettilineo finale. In ogni caso per lui un settimo posto prezioso in ottica Coppa del Mondo, anche se il suo vantaggio è sceso a 235 punti.
Eliminato ai quarti di finale Maicol Rastelli, uscito nella quarta batteria dopo essersi battuto fino al rettilineo finale, senza dare però l’idea di averne abbastanza per riuscire a spuntarla. Buona comunque la condotta di gara del lombardo dell’Esercito, quarto alle spalle di Tefre, Retivykh e Vuorinen. Per lui è così arrivato un 18° posto.
Nelle altre batterie dei quarti, tante energie risparmiate da Klæbo in un quarto di finale apparso facile, nel quale ha fatto il vuoto con Valnes senza nemmeno sforzarsi troppo. Avanti agevolmente anche Pellegrino, che ha gestito tatticamente in modo perfetto la batteria, risparmiando anche qualche energia sul rettilineo finale con Taugboel, nonostante un quarto di finale molto veloce, tanto da aver qualificato entrambi i lucky loser. In semifinale senza problemi anche Golberg e Bolshunov, in un quarto animato da Niskanen, crollato però sull’ultima salita. Il russo, pur avendone per vincere, ha preferito chiudere secondo per finire nella parte bassa del tabellone. L’ultimo quarto di finale ha premiato Chauvin e Skar, mentre Halfvarsson è stato eliminato, come Hakola, vittima di una caduta.
CLASSIFICA FINALE
1° J. Klæbo (NOR)
2° P. Golberg (NOR)
3° E. Valnes (NOR)
4° F. Pellegrino (ITA)
5° O. Svensson (SWE)
6° G. Retivykh (RUS)
7° A. Bolshunov (RUS)
8° G. Tefre (NOR)
9° H.S. Taugboel (NOR)
10° V. Chauvin (FRA)
L’altro italiano
18° M. Rastelli

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