Home > Notizie
Biathlon , Interviste , Pianeta Italia

Biathlon – Verso i Mondiali Giovanili, Mirco Romanin: “Ai miei atleti dico di prendere il massimo da questa esperienza”

Ha raggiunto giovedì Lenzerheide, insieme al resto dello staff tecnico azzurro e i sedici atleti convocati, dove a partire da domenica 26 gennaio fino al 2 febbraio sono in programma i Mondiali Juniores e Giovani. Mirco Romanin è pronto ad affrontare la seconda rassegna iridata giovanile da allenatore responsabile della squadra. Con lui abbiamo parlato del Mondiale che attende la nazionale Juniores e Giovani italiana.
Ciao Mirco. Come si presenta al via del Mondiale Juniores e Giovani questo gruppo di sedici atleti?
«Purtroppo non abbiamo avuto la possibilità di organizzare un raduno pre Mondiale, perché noi tecnici eravamo impegnati nelle Olimpiadi Giovanili. Ci siamo incontrati tutti per la prima volta ieri, ma i ragazzi si conoscono già da anni, attraverso il circuito della Coppa Italia, e i nuovi arrivati nel gruppo conoscono bene anche noi allenatori. C’è un buon feeling con tutti e si è già formato un bel gruppo, molto unito».
Abbiamo notato che nel gruppo di sedici convocati, sono soltanto tre le atlete della categoria juniores femminile ma in staffetta gareggiano in quattro; andrà una delle Giovani?
«Si, si unirà al gruppo della staffetta Juniores l’atleta delle Giovani che non disputerà quella della sua categoria il giorno precedente».
Parliamo dei singoli gruppi, partendo da quello Giovani maschile, composto da Stefano Canavese, Fabio Cappellari, Matteo Vegezzi Bossi ed Elia Zeni.
«A parte Stefano Canavese, gli altri tre non hanno mai gareggiato in ambito internazionale, quindi non siamo a conoscenza del loro livello in questo tipo di competizione. Soltanto Canavese ha fatto i Mondiali Giovani lo scorso anno e gli EYOF, potenzialmente ha un buon livello. Quest’anno non abbiamo un paragone con i pari età internazionali. Sicuramente è un gruppo omogeneo come livello, forse Stefano ha qualcosa in più, ottime qualità al tiro e buon livello sugli sci, ma anche gli altri sono buonissimi tiratori. Mi aspetto buone cose da loro».
Nella categoria Giovani Femminile ci sono molte aspettative con Rebecca Passler, Linda Zingerle, Hannah Auchentaller e Martina Trabucchi.
«Sappiamo di avere una squadra forte, c’è poco da discutere. Linda viene da un’Olimpiade da protagonista, anche se potrebbe risentirne un po’, in quanto ha speso molte energie e di ritorno dall’evento olimpico ha avuto anche un po’ di influenza. Insomma non è nelle migliori condizioni, ma ha grandi qualità. Rebecca viene da un dicembre da grande protagonista in IBU Cup Junior e nelle gare italiane. Hannah ha il livello giusto, è riuscita a essere vicina alle altre due in diverse occasioni nelle gare italiane, mentre Martina ha vissuto un’ottima Olimpiade, dopo aver fatto belle cose anche in Coppa Italia».
La Juniores femminile è composta da appena tre atlete: Beatrice Trabucchi, Samuela Comola e Martina Zappa; non è presente Irene Lardschneider, che sarebbe stata sicura protagonista.
«Si, purtroppo, abbiamo dovuto rinunciare a Irene, che ha deciso, di concerto con i suoi allenatori e ovviamente il dt della nazionale, di rinunciare a questo evento per concentrarsi sull’IBU Cup e gli Europei. Non viene da un bel momento, quindi preferisce lavorare per ritrovare la miglior condizione. Ovviamente avrebbe avuto il posto assicurato. In Svizzera abbiamo Samuela Comola, dalla quale tutti ci aspettiamo qualcosa di buono, un bel risveglio rispetto a un inizio di stagione al di sotto delle aspettative, soprattutto le sue. È una grandissima tiratrice, anche se fino a oggi in stagione non è riuscita a dimostrato, mentre sugli sci ha detto di sentirsi in buone condizioni. Per quanto riguarda Beatrice Trabucchi, anche lei ha un bel tiro e ha dimostrato di essere sempre sul pezzo in stagione, soprattutto a dicembre in Junior Cup. Sta crescendo bene, è al primo anno di categoria, quindi da lei ci aspettiamo delle buone prove e una bella esperienza in vista dei prossimi anni. Anche Martina Zappa è al primo anno nella categoria, si è meritata la convocazione attraverso le gare nazionali, grazie a un ottimo livello di tiro».
Ovviamente le più grandi aspettative riguardano la squadra juniores maschile, con Giacomel, Bionaz, Braunhofer, Molinari e Fauner.
«Ricordiamoci che il Mondiale Juniores non è la Junior Cup, perché ci sono anche Norvegia e Svezia, mentre la Russia ed altri paesi dell’Est portano anche atleti che hanno già gareggiato in Coppa del Mondo. Ovviamente, però, non possiamo nascondere il fatto che ci siano grandi aspettative da parte di tutti. Noi abbiamo invitato i ragazzi a tenere il profilo basso, restare tranquilli, senza ascoltare cosa si dice in giro, soprattutto sui social. Ricordiamoci che i ragazzi si stanno formando per un futuro che speriamo sia di alto livello. Questa esperienza li aiuterà a crescere, sanno di non essere obbligati a vincere le medaglie ma a dare il massimo per portare a casa il più possibile, senza mettersi pressione. È normale che anche loro sappiano di aver fatto il salto di qualità ed essere pronti a dar battaglia per le posizioni che contano».
Avete convocato cinque atleti: ciò significa che farete delle selezioni per decidere chi farà parte della staffetta?
«Non ci sarà una vera e propria selezione. Diciamo che Braunhofer, Giacomel e Bionaz faranno tutte le gare. Michele Molinari parteciperà all’individuale insieme agli altri tre e vedremo come si comporterà in quella gara. In base alla sua prestazione decideremo chi gareggerà nella staffetta tra lui e Fauner, già certo della partecipazione alla sprint e all’inseguimento. Entrambi hanno un buon livello: Molinari ha mostrato di saper sparare senza problemi anche sotto pressione, mentre Daniele ha un passo sugli sci superiore. Faremo la nostra valutazione con la massima serenità».  
Cosa dirai ai ragazzi prima del Mondiale?
«Con loro ho già parlato ieri, facendo un discorso sulla falsariga di quanto ho già detto in precedenza. Li ho invitati a portare a casa il massimo da questa esperienza, divertirsi imparando tanto, perché hanno l’età giusta per farlo, ma anche a impegnarsi a fondo perché hanno la responsabilità di rappresentare l’Italia. Deve essere una sfida con se stessi per ottenere il massimo possibile, poi se verranno i risultati saremo tutti felici, altrimenti sarà importante avere la consapevolezza di aver dato tutto. In ogni caso li vedo molto tranquilli».

Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image
Image