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Biathlon – Lukas Hofer soddisfatto dopo l’individuale: “Una gara che mi dà fiducia”

Le prime due gare del 2020 avevano preoccupato i tifosi italiani perché Lukas Hofer era apparso in difficoltà sugli sci e al poligono. Gare sicuramente al di sotto delle prestazioni a cui il carabiniere sudtirolese ha abituato tutti nel corso della sua carriera e soprattutto delle ultime stagioni, chiuse nella top ten della generale, sfociate nel 75° posto della sprint di Ruhpolding.
L’individuale di Pokjluka ha riconsegnato a tutti un ottimo Lukas Hofer, che ha chiuso al 13° posto, mostrandosi in crescita sugli sci ma soprattutto con una ritrovata fiducia al tiro. Un risultato accolto sicuramente in maniera molto positiva da tutto l’ambiente azzurro, in particolare dall’atleta apparso di ottimo umore dopo la gara, quando lo abbiamo contattato.
Ciao Lukas, nell’individuale di Pokljuka è arrivata una bella prestazione dopo un inizio 2020 molto difficile. Cosa era accaduto?
«Ho avuto due settimane veramente dure, perché mi sono malato prendendo la bronchite, in contemporanea al riacutizzarsi del mio problema alla schiena. Queste difficoltà mi hanno buttato giù a Oberhof e Ruhpolding, due tappe che si sono rivelate dure fisicamente e mentalmente. Sapevo di non essere pronto nel fisico e questo mi ha condizionato anche al tiro. Sono così venute fuori queste due gare negative. Quando non si è al meglio fisicamente, ne risente anche il tiro».
Sono passati pochi giorni e hai fatto degli importanti passi avanti con il 13° posto odierno, frutto di una bella prestazione al tiro e buona anche sugli sci.
«Oggi sugli sci sono riuscito a difendermi abbastanza, non ho fatto benissimo ma nemmeno male. Purtroppo la scelta di partire con un pettorale più alto non ha pagato, perché alla fine ho trovato una neve più lenta essendo cambiata la temperatura, ma non cerco scuse. Ho approcciato alla gara con la voglia di fare bene al tiro, perché già in allenamento avevo ritrovato le sensazioni giuste. Sono stato molto felice di essere riuscito a riportare in gara quanto fatto in questi giorni in allenamento, a parte quell’ultimo colpo alla fine che mi è un po’ sfuggito, ma fa parte del gioco. Peccato perché senza quell’errore avrei anche chiuso nei migliori sei. Non sono però lontano, questo mi rende tranquillo e fiducioso di ritrovare tutte le sensazioni giuste. Devo solo aspettare un po’ e sfruttare al meglio le due o tre settimane di allenamento che ci dividono da qui al Mondiale di Anterselva».
Un risultato che sicuramente ti dà nuova fiducia a tre settimane dal Mondiale.
«Certamente è importante dal punto di vista mentale. Dopo Ruhpolding ero piuttosto giù, così sono tornato a casa e sono andato a sciare, ho staccato mentalmente cercando di non pensare al biathlon ed ha funzionato. Oggi per me non è un 13° posto che porta dei buoni punti, ma soprattutto un bel risultato che mi dà maggior fiducia in vista delle prossime gare, nell’attesa che tornino tutte le belle sensazioni che avevo in precedenza».
Johannes Bø e Martin Fourcade hanno regalato oggi una gara spettacolare, non trovi?
«Oggi il livello è stato altissimo. Vero, il poligono qui non è troppo difficile, ma ha il suo carattere, perché devi saperti adattare con le pulsazioni, tanto che gli errori si sono verificati ugualmente. Non puoi permetterti quindi di trascurare alcun aspetto. Quei due hanno fatto una gara pazzesca, poi adesso Johannes col baby bonus affronterà tutte le gare con maggiore tranquillità».
Insomma potrebbe essere una motivazione in più per diventare papà.
«Eh si, devo iniziare a pensare di fare un bambino. Anche perché ormai ho trent’anni (ride, ndr)»

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