Ormai il segno distintivo è il pugno chiuso e la testa bassa, quasi raccolta in mezzo al busto. Dawid Kubacki sta ancora decelerando dopo il secondo salto di gara 2 di Titisee-Neustad e già sa che il suo è stato un altro salto che vale.
Questa volta, però, in mezzo a vento che più volte ha cambiato direzione condizionando salti e penalizzando atleti – su tutti Stefan Kraft – sono stati solo 3 decimi di punto a separare Kubacki dal giapponese Ryoyu Kobayashi che, forse, mai come ora avrebbe avuto bisogno di una vittoria per scacciare i fantasmi di una crisi della quale lui per primo non vuole sentire parlare. Se l’anno scorso, di questi tempi, la Coppa del Mondo era quasi stata assegnata, quest’anno sono in quattro a giocarsela e a darsele di santa ragione ad ogni gara. Lo spettacolo e l’interesse generale ringraziano.
A Titisee gara 2 Kubacki ha vinto (283,3) su Kobayashi (283) e sullo sloveno millennial Timi Zajc 271,6) che nella seconda serie è stato secondo, a livello di punti, solo al tedesco Stephan Leyhe: 133,6 punti per lo sloveno al primo podio in stagione, 138,8 per il tedesco. Poi gli altri: Leyhe è quarto con 269,2, Karl Geiger quinto con 266,2 dopo un secondo salto nel quale, grazie al vento che ha colpito tanti, ha recuperato parecchie posizioni (e, con Kraft dodicesimo, ha incrementato il vantaggio in classifica generale). Kobayashi, almeno, si è portato a casa i 25 mila euro che vanno a chi ha fatto meglio di tutti tra qualifiche e gare che gli organizzatori tedeschi hanno messo in palio.
Dopo Titisee-Neustad sono quattro gli uomini racchiusi in 122 punti: guida Karl Geiger con 866 davanti a Stefan Kraft, secondo con 803, a Ryoyu Kobayashi, terzo con 795, e a Dawid Kubacki, quarto con 764 quando siamo a metà della Coppa del Mondo 2019-2020.
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Dawid Kubacki concede il bis. Il polacco vince anche gara 2 del Large Hill di Titisee-Neustad
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