Chissà se qualcuno inizierà a dar ragione a Federico Pellegrino e le sue critiche al calendario della Coppa del Mondo troppo ricco di appuntamenti, una battaglia che abbiamo sposato sin dal primo momento, perché ne va del futuro di questo sport.
Magari ai vertici della FIS inizieranno a rendersi conto che, così com’è strutturata la Coppa del Mondo, qualcosa non va e ne perde anche lo spettacolo. La sprint di Dresda, programmata a una settimana dalla conclusione del Tour de Ski, sta spingendo diversi sprinter a lasciare l’evento dopo la gara di Lenzerheide. Ci voleva tanto a inserire una settimana di pausa?
Dopo la mancata partecipazione di Svahn, al femminile si è fermata subito anche una malconcia Nilsson e successivamente alla sprint di Lenzerheide pure Falla ha dato l’addio alla competizione a tappe, mentre al maschile si sono fermati Chanavat e anche Jouve, che dopo il terzo posto in Svizzera ha scelto di rinunciare al resto della competizione – e alla sprint in Val di Fiemme – per concentrarsi anch’egli su Dresda. In fin dei conti, se le sprint del Tour de Ski valgono 50 punti in caso di vittoria, meglio lasciare che gli altri si affatichino e spendano energie per puntare su una dal valore di cento punti.
Nel frattempo anche Iversen ha lasciato per un raffreddore, con l’intento di concentrarsi sulle prossime competizioni – in questo caso non la sprint di Dresda ma lo Skitour scandinavo, insieme a Hediger e Clugnet. Altri forfait arriveranno nelle prossime giornate, mentre fortunatamente per l’Italia, Federico Pellegrino sembra intenzionato ad andare avanti proprio per regalare spettacolo nella sprint in Val di Fiemme, giustamente non affrontando la scalata al Cermis, perché pregiudicherebbe l’appuntamento di Dresda e cento ghiottissimi punti in palio. Una scelta che, se confermata, sarebbe sicuramente coraggiosa e presa soprattutto per amor di patria, la voglia di dare alla Val di Fiemme lo spettacolo che merita nella sprint in classico del sabato.
Alla FIS si staranno rendendo conto del problema? Avranno capito che questo calendario ricco di viaggi e appuntamenti pregiudica lo spettacolo? Intanto, lontano dalla Norvegia, dove fanno orecchie da mercante, diversi media stanno criticando l’attuale struttura della Coppa del Mondo, come si può notare dall’ottimo articolo del portale francese “ski-nordique”, che potete leggere cliccando qui.
Fondo – Un altro ritiro: anche Jouve lascia il Tour de Ski; chissà se la FIS si rende conto del problema
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