Elisa Brocard è salita a Cogne, la sua Cogne dov’è cresciuta a pane e sci club Drink, per un allenamento veloce nella prima gara regionale della stagione del fondo della Valle D’Aosta. Alla fine di una settimana di carico importante, l’ultima prima del Tour de Ski, un veloce domenica scorsa era il modo giusto per chiudere il periodo. Là dove lo scorso anno l’Italfondo trionfò con Pellegrino su De Fabiani nella Sprint Skating di Coppa del Mondo, Brocard è andata alla ricerca di altre sensazioni giuste dopo quelle del debutto in Coppa del Mondo a Davos.
Brocard, il Tour de Ski è dietro l’angolo: è pronta?
"La condizione non c’è ancora e spero e conto di trovarla durante il Tour. La prima tappa del Tour, una 10 chilometri Skating con partenza di massa, mi si addice. Non ho ancora i ritmi giusti ma è normale considerando la programmazione della stagione".
Si spieghi meglio.
"La stagione è lunga e con tante gare: bisognava scegliere. Ho oprato per saltare il Ruka Mini Tour e debuttare a Davos. Alparte l’incidente con gli ski roll sul tappeto dei test funzionali che ha un po’ rallentato la preparazione avevo già deciso di iniziare la stagione in Svizzera. Non ho raccolto punti ma ho disputato comunque una buona gara considerando che sono indietro con la preparazione rispetto allo scorso anno"
Quest’anno la tappa del Cermis, ultima del Tour, sarà con partenza di massa e non ad handicap, in base cioè al ritardo accumulato in classifica generale. Meglio per lei?
"Molto meglio. Quella è una tappa che mi piace e nella quale sono sempre andata bene. Sono curiosa di vedere cosa potrà saltare fuori con la partenza in linea, se ci sarà chi attaccherà già in piano o aspetterà la salita. Spero di arrivare alla fine del Tour con ancora un po’ di energia e di avere le gambe per puntare ad un buon risultato di tappa".
A proposito di attacchi: Therese Johaug parte sempre a ritmi impossibili per tutte voi, chiude subito la gara e continua a vincerne una dopo l’altra. Coppa del Mondo e Tour senza storia?
"Per la Coppa direi di si. Anche il Tour pare già scritto ma nelle Sprint Therese non è così forte come nelle Distance. Ne vedremo delle belle: me lo auguro per l’appeal che può suscitare il nostro sport e anche per noi atlete. Nelle gare sulla distanza ha un modo di correre che non lascia spazio a nessun’altra: mette giù la gara dura sin dall’inizio, con ritmi impossibili per tutte grazie al suo motore pazzesco".
La sua di Coppa del Mondo, invece, a quali obiettivi da inseguire la porterà?
"I mie target sono i Tour. Se non dovessi andare bene e riuscire a fare classifica al Tour de Ski avrò sempre il Tour scandinavo sul quale puntare nel quale ci sono format di gara miei come, ad esempio, una tappa in Skating sulla lunga distanza con partenza in linea".
Anche a Davos, nonostante tutto, nella 10 chilometri Skating è stata comunque la migliore della italiane? Dietro si muove qualcosa? C’è un nome nuovo?
"Dico Francesca Franchi: ha fatto segnare i primi punti in Coppa con la qualifica nella Sprint. Ha tutte le carte per poter fare bene".
Brocard: “Johaug? Non c’è lotta per nessuna con lei ma al Tour de Ski, con le Sprint, potrà trovare qualche rivale”
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