Si avvicina la quattordicesima edizione del Tour de Ski di sci di fondo, che partirà il 28 dicembre a Lenzerheide per concludersi in Val di Fiemme con tre gare che si disputeranno dal 3 al 5 gennaio 2020 tra Tesero e Cermis. Nemmeno il tempo di riposare, che la settimana successiva arriveranno gli atleti di salto e combinata nordica, per una tappa di Coppa del Mondo che da giovedì 9 a domenica 12 gennaio 2020 vedrà protagoniste Predazzo e Tesero. Insomma, anche quest’anno il Comitato Organizzatore “Fiemme World Cup” si prepara a ospitare un piccolo Mondiale di sci nordico. In fin dei conti la località è ben preparata, avendo ospitato proprio i Mondiali in tre occasioni, 1991, 2003 e 2013, e presto diventerà a cinque cerchi, quando sarà sede delle Olimpiadi 2026. Di tutto questo abbiamo parlato con Cristina Bellante, Segretario Generale e Sport Director del Comitato Organizzatore.
Buonasera. A che punto sono i preparativi per il Tour de Ski e la Coppa del Mondo di salto e combinata nordica?
«Siamo pronti. Naturalmente, trattandosi di sport all’aperto, siamo molto legati anche alla situazione meteo, che per il momento non è delle più felici. In ogni caso siamo al lavoro, stiamo producendo neve e abbiamo tempo per allestire tutto al meglio. Quindi siamo abbastanza tranquilli. Dal 1989 in poi, da quando organizziamo la Coppa del Mondo, solo nel ’94 non siamo riusciti a ospitare le gare. A dispetto delle condizioni meteo, quindi, siamo abbastanza preparati, siamo esperti e in grado di considerare tutte le variabili nel migliore dei modi, trovando le soluzioni più adatte».
Quali sono le principali novità del prossimo Tour de Ski?
«Si è parlato tanto delle novità in questi mesi. Certamente quella più importante è rappresentata dalla presenza di una terza giornata di gare. Siamo così riusciti a inserire una sprint al sabato, che farà seguito alle distance del venerdì e anticiperà il Cermis. Siamo felici, in quanto convinti che la sprint porterà tanto entusiasmo, creato da un grande atleta come Pellegrino. Ciò è senza dubbio positivo sia per lo sport che per il nostro territorio».
Gli atleti tengono moltissimo al Tour de Ski. De Fabiani sta addirittura svolgendo degli allenamenti specifici in vista della salita del Cermis; vi fa piacere?
«Da quattordici anni la tappa finale del Tour de Ski è la gara più seguita in televisione, ha un audience altissimo perché unica nel suo genere. È un format che mette a dura prova agli atleti, in quanto devono risalire una pista di sci alpino. De Fabiani si è spesso comportato bene nel Tour de Ski e siamo felici di sapere che sta preparando al meglio questo appuntamento, in quanto un risultato positivo di un atleta italiano sarebbe molto importante. Tanto di cappello a lui per aver inserito la salita del Cermis tra gli obiettivi della sua preparazione».
Dal punto di vista turistico qual è il riscontro di un evento come il Tour de Ski?
«Per tutti i motivi spiegati in precedenza, il Tour de Ski è un prodotto che crea un interesse particolare nell’appassionato. Da anni organizziamo eventi nel nostro territorio e abbiamo notato quanto questi siano utili per promuovere il territorio dal punto di vista turistico. Ciò rappresenta, oltre alla passione, una motivazione in più a essere attivi nell’organizzazione della Coppa del Mondo. Vi faccio un esempio pratico. Abbiamo notato come dal 2013, in seguito ai grandi risultati della squadra di salto polacca a Predazzo, sia cresciuta nel nostro territorio la clientela proveniente proprio dalla Polonia. È la chiara dimostrazione di quanto l’evento sportivo non sia fine a se stesso ma anche un veicolo promozionale per la Val di Fiemme».
Prima le tre gare di fondo che chiuderanno il Tour de Ski, poi la Coppa del Mondo di salto e combinata nordica: insomma in due settimane ospiterete un mini Mondiale.
«Si, davvero. È molto impegnativo per noi organizzatori, ma diamo grande merito ai tantissimi volontari, senza i quali faremmo ben poco. Amo paragonare noi organizzatori a un direttore d’orchestra, che può essere anche bravo quanto volete, ma senza l’apporto degli orchestrali non potrebbe fare nulla. Senza i volontari non riusciremmo a organizzare gli eventi in questa maniera. Pensate che per le gare di Coppa del Mondo, tra fondo, salto e combinata, avremo ben quattrocento volontari, più che necessari visto che solo per il Tour de Ski dovremo allestire due stadi».
Quanti presenti vi aspettate?
«Dico la verità, io per prima sono molto curiosa di vedere quante persone verranno ad assistere alla sprint, che rappresenta la vera grande novità. Diciamo che circa ventimila persone per le tre giornate di gara sono le nostre aspettative. Poi vedremo cosa accadrà anche con il salto, che lo scorso anno ci sorprese con la presenza di ben seimila persone».
Mondiali, Coppa del Mondo e in futuro anche Olimpiadi.
«Credo che in ambito sportivo le Olimpiadi rappresentino il sogno di ogni atleta ma anche di ogni organizzatore, perché sono un evento unico per importanza e visibilità. I Giochi del 2026, quindi, saranno uno stimolo in più a fare bene e impegnarci al massimo anche per coinvolgere tanti giovani, appassionarli a questo sport, dedicarsi al volontariato. Anche se devo dire che sotto questo punto di vista in Val di Fiemme siamo messi piuttosto bene. In ogni caso l’obiettivo dei prossimi anni sarà interessare e coinvolgere attivamente tanti giovani».
Tour de Ski, salto e combinata, la Val di Fiemme ospita un mini Mondiale: “Siamo pronti”
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