Il Dio del biathlon ha strane vie e riesce sempre a regalare sorprese. Oggi è uno di quei giorni, perchè in pochi – forse nemmeno gli addetti ai lavori azzurri – avrebbero mai pensato di poter salire sul podio della staffetta maschile di Östersund.
Lukas Hofer, Thomas Bormolini, Daniele Cappellari e Dominik Windisch hanno invece confezionato l’impresa, chiudendo alle spalle della Norvegia e della Francia, al termine di una gara da montagne russe, con continui ribaltamenti.
Un terzo posto da urlo, che regala la soddisfazione del primo podio al giovane Cappellari, eccellente nella sua frazione nel reggere il confronto con avversari di rango superiore ed in un momento decisamente complicato come una terza frazione giocata nei quartieri alta della classifica. Bravi tutti, davvero, gli azzurri. Ancora una volta in staffetta hanno saputo dare il meglio – anzi, qualcosa in più – di quanto nelle loro corde.
Bene Luki Hofer al lancio, pronto a controllare le altre nazioni principali per dare il cambio a Bormolini in seconda posizione, a 5"9 dalla Germania dopo aver utilizzato due sole ricariche.
La seconda frazione vede i padroni di casa prendere le redini delle operazioni, con il livignasco che raggiunge la zona cambio in quarta posizione, a 20" dalla vetta e preceduto anche dalla Norvegia e dalla Francia, con Quentin Fillon Maillet incappato in un giro di penalità. Tre le ricariche utilizzate dall’azzurro, pronto ad offrire il terzo importante segnale di crescita di questa prima tappa svedese. E se è vero che tre indizi fanno una prova… ci siamo.
Ma la vera sorpresa di giornata è stata Cappellari: poteva risentire il peso della responsabilità, invece non ha tremato. Sapendo di non avere il passo dei migliori sugli sci, il ventiduenne friulano di Forni di Sopra ha saputo gestire al meglio lo sforzo, per poi dare riprova del proprio talento al poligono. Ricorrendo ad una sola ricarica, Cappellari ha visto da un lato fuggire la Norvegia di Tarjei Bø e la Francia di Simon Desthieux, ma dall’altro ha completato il sorpasso con la Svezia, passando il testimone a Dominik Windisch al terzo posto con una manciata di secondi di vantaggio sui padroni di casa (affidati a Samuelsson) e sulla Russia che in ultima frazione proponeva Alexander Loginov.
L’ultimo atto della staffetta di Östersund si è ben presto trasformato in un doppio testa a testa, con davanti a tutti Johannes Bø e Martin Fourcade separati da una decina di secondi, gli stessi – più o meno – che dopo il settimo poligono separavano Windisch e Loginov (1 ricarica a testa, a terra) nel duello per il terzo posto.
Bø più brillante sugli sci, Fourcade più incisivo al poligono: situazione che non ha portato a nessuno scossone, con il transalpino che nel giro conclusivo ha preferito risparmiare energie mentre il norvegese andata a regalare il successo al team composto anche da Bjontegaard e Dale, con la Francia ancora una volta seconda.
Ma dietro la festa azzurra prendeva già forma: anche nel poligono conclusivo Windisch e Loginov uscivano con la medesima statistica (ancora 1 ricarica ciascuno) ma il russo non ne aveva per riportarsi sull’altoatesino, che così si è potuto godere ancora una volta un arrivo trionfale.
Incredibile, grande Italia: la prima tappa stagionale ha già saputo regalare tre podi (con due vittorie) e domani il quartetto delle ragazze potrà rimpinguare ancora una volta il bottino. Ma che giornata, ragazzi: l’Italia si è confermata grande e ha saputo proporre due nuovi grandi protagonisti, con Thomas Bormolini ormai pronto per ruoli importanti e con Cappellari che ha lanciato segnali davvero interessanti. I due tenori non sono più soli, davvero.
Tornando all’ordine d’arrivo, in quinta posizione ecco la Svezia, seguita da Ucraina e Slovenia, con la Germania (addirittura 4 giri per i tedeschi) fuori dai giochi già in seconda frazione e ottava al traguardo.
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