"Oggi non ho il cardiofrequenzimetro ma i miei battiti sono alti anche se andiamo piano. Sono un bimbo felice: sciare dopo esserci battuti la pista mi rende euforico e mi ricorda quand’ero piccino. I ragazzi di oggi dovrebbero vivere situazioni come queste: fanno bene alla testa e anche alle gambe perché sciare così è davvero faticoso".
La prima neve dell’anno era solo un’ipotesi. Legata alle previsioni metereologiche novembrine che annunciavano una fine d’autunno più simile all’inverno vero. A Breuil-Cervinia, terra di sci alpino, di snowboard cross e di alpinismo, c’era da lanciare lo sci di fondo per la nuova stagione. Un anello in quota, a 2050 metri sul livello del mare, e uno sci club, il Club des Sports di Valtournenche che punta, anche, sugli sci stretti. Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani erano le star dell’opening stagionale. "Domani danno neve – tagliava corto alla vigilia l’argento olimpico -. Se così fosse ci alleniamo sulla pista del golf, anche se non è battuta". La neve arriva e Pellegrino e De Fabiani sono di parola. D’altronde sono i particolari a fare la differenza. E questo particolare è già uno importante. "Abbiamo bisogno di sciare su neve il più naturale possibile. E trovare stimoli nuovi è una strategia che regala energie extra. Come un plus inatteso".
Non c’è ancora il sole in pista e, alle 9, la colazione è quasi digerita. La sera prima, sabato 9 novembre, i due azzurri erano stati premiati alla Giornata olimpica del Coni Valle d’Aosta. "Abbiamo dormito in un hotel d’incanto e con questa giornata la voglia di accorciare i tempi è tanta". La pista è intonsa: non c’è traccia e tutto è immacolato. "Il gatto non poteva nemmeno cingolare, non ce n’è a sufficienza. Ma per noi basta e avanza". Primi giri per disegnare la pista –"qualche salitella qua e là l’abbiamo trovata" – e poi inizia il walzer. "Difficile fare il "lungo", non c’è velocità, e allora facciamo lavorare le gambe". Passano i minuti e la pista prende forma. "Ci dai una partenza?" – chiede Pelle. Ci sono da fare sei allunghi da 10" l’uno. Pellegrino e De Fabiani accelerano in spinta che è una meraviglia: spettacolo per gli occhi e per il cuore. Loro e di chi guarda. De Fabiani dopo un’ora e mezza dice basta e va in hotel a farsi bello per i piccoli fan che lo aspettano; Pellegrino continua. Una barretta al volo e un’altra mezz’ora. "Dovevamo fare un’ora e mezza ma oggi io non vorrei più smettere di sciare. Va bene gareggiare, bello vincere ma io sono innamorato di questo magnifico sport e delle emozioni che sa regalarmi".
Federico Pellegrino: “Lo sci di fondo è anche battersi la pista da soli”

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