Grande dominio di Johannes Klæbo nella sprint in classico che ha aperto la Coppa del Mondo di fondo a Ruka. Il campione mondiale in carica è stato di un altro pianeta rispetto a tutta la concorrenza, imbattibile oggi nelle sprint in classico. Nessuno è riuscito nemmeno ad avvicinarsi a lui già a partire dalle qualificazioni, così come nelle batterie dei quarti e di semifinale, infine in una finale senza storia, già chiusa probabilmente prima di iniziare. Bolshunov ha provato a metterlo in difficoltà tirando a tutta nella prima parte della finale insieme a Jouve, ma quando la strada ha cominciato a salire, Klæbo ha tirato fuori un ritmo impossibile per tutti gli altri, andando a vincere con un clamoroso vantaggio.
La gara degli altri è andata a Golberg, autore di un ottimo finale che gli ha permesso di raggiungere e scavalcare Bolshunov, che dopo il rettilineo conclusivo è stato costretto ad accontentarsi addirittura del quarto posto, calato di tono dopo aver probabilmente speso molto. Già perché nel mezzo si è infilato uno splendido Jouve, orgoglio delle Alpi oggi in Finlandia. Il francese ha confermato tutto il suo talento, già messo più volte in evidenza nel corso della passata stagione, impostando una finale coraggiosa, nella quale si è stabilito subito nelle prime posizioni, per poi riuscire a beffare Bolshunov sul rettilineo finale, dando così il via alla festa francese. In quinta piazza un buonissimo Iversen, apparso in condizione, mentre quinto è giunto Oskar Svensson.
Negativa la prestazione della squadra italiana dopo gli ottimi risultati della qualificazione. Tutti fuori nei quarti di finale gli azzurri, molto probabilmente in difficoltà con i materiali. Federico Pellegrino ha chiuso ultimo la propria batteria, andando in evidente difficoltà nei tratti di salita. L’impressione è che probabilmente ci fosse più di un problema con i materiali, soprattutto perché Pellegrino è sembrato stare praticamente fermo ogni volta che si è trovato a salire e in mattinata la sua condizione fisica era apparsa ottima. Un problema già visto anche nelle batterie delle donne.
Fuori da sesto anche Maicol Rastelli, che al contrario di Pellegrino, ha dato l’idea di avere una miglior tenuta in salita, ma ha sofferto molto nei tratti di scorrevolezza, perdendo tanto sul rettilineo conclusivo. Quinta posizione nella sua batteria per Francesco De Fabiani, che si è battuto come sempre, pur non dando l’impressione di poter davvero combattere per il passaggio del turno. In ogni caso con generosità ha catturato un buon 23° posto in quello che fino a oggi non è stato il suo format di gara ideale, se si considera che quello odierno è il suo secondo miglior risultato in carriera in questo tipo di competizione dopo il 14° posto ottenuto lo scorso anno a Otepää.
Incredibilmente fuori nei quarti di finale anche Ustiugov, eliminato dalla batteria a causa di una falsa partenza. Una grande beffa per il russo, partito in anticipo dopo che l’aveva già fatto in precedenza Svensson. Quindi essendo la seconda falsa partenza della batteria, è stato eliminato senza partire. Fuori a sorpresa nei quarti di finale anche Valnes, che aveva battuto Klæbo nella gara FIS di Beitostølen. Il norvegese è stato condannato dalla rottura di un bastoncino, che gli ha fatto perdere molto tempo, nonostante sia riuscito subito a cambiarlo. Sarebbe probabilmente stato da podio. Fuori invece in semifinale gli svedesi Halfvarsson, Haeggstroem e Peterson, oltre a Semikov, Maeki e Chanavat, che ha concluso 12°. Sicuramente, considerando anche la prestazione di Jouve, quella francese è stata una gara molto positiva.
CLASSIFICA FINALE
1° J. Klæbo (NOR)
2° P. Golberg (NOR)
3° R. Jouve (FRA)
4° A. Bolshunov (RUS)
5° E. Iversen (NOR)
6° O. Svensson (SWE)
7° J. Haeggstroem (SWE)
8° C. Halfvarsson (SWE)
9° T. Peterson (SWE)
10° I. Semikov (RUS)
Gli Italiani:
23° F. De Fabiani
26° F. Pellegrino
27° M. Rastelli
Fondo – Klæbo di un altro pianeta a Ruka, domina la sprint; Jouve sul podio, Pellegrino fuori ai quarti
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