Arriva il primo freddo, tra poco inizia il bello della stagione invernale e mio figlio si prende subito una bella bronchite. Tutta colpa di quella nonnetta che ci ha visti camminare verso il campo sportivo e subito: "non gliel’ha messa la sciarpa a quel povero bambino? Fa freddo, si ammalerà!".
Quindi sarà stata la nonnetta o è colpa della mia dimenticanza…quella dannata sciarpa? Una cosa è certa: quando fa freddo bisogna coprirsi. Ma è proprio il freddo a farci ammalare? In realtà no, non è il freddo che causa bronchiti, influenza o polmoniti.
Il nostro corpo per fortuna gode di un’ottima capacità di adattamento. Al contrario il caldo umido e i luoghi troppo affollati sono veri serbatoi di infezioni. Ma se ci limitassimo a vederla in questo modo, dovremmo ammalarci tutti dopo essere stati in un rifugio di alta montagna oppure dopo essere stati in un centro termale.
Per nostra fortuna non è così. Allora dove sbagliamo? In tutti questi ragionamenti ci siamo sempre dimenticati di chiamare in causa l’attore principale che interviene in caso di infezioni: il nostro SISTEMA IMMUNITARIO. Infatti, se escludiamo i raffreddamenti (veri e propri colpi di freddo) tutte le altre patologie invernali dipendono non solo dalle nostre sedute di allenamento ma anche da quanto è allenato il nostro sistema immunitario. Passando in rassegna gli ultimi dieci anni di studi scientifici e la nostra esperienza sul campo, possiamo dire che in linea generale l’esercizio fisico ci consente di ridurre la tanto pericolosa infiammazione di fondo e, nello stesso tempo, modula e promuove una migliore immunosorveglianza sia nei confronti di patogeni (virus e batteri) sia nei confronti di cellule neoplastiche.
Va precisato che la capacità dell’esercizio fisico di modulare il nostro sistema immunitario dipende strettamente dall’intensità e dalla durata dell’allenamento. Chi svolge esercizio fisico intenso o ad alta densità va incontro ad un maggior rischio di sviluppare infezioni delle prime vie aeree come si vede in figura 1. (quindi indipendentemente dal freddo!)
.
Possiamo dire che in questi atleti la raccomandazione materna: "copriti altrimenti ti ammali" non funzionerà proprio per niente. La quantità di esercizio fisico che ci aiuta a prevenire le infezioni tipiche del periodo invernale dovrà essere non superiore a 60′ e con un livello di intensità da moderata a vigorosa. Il rischio di andare incontro a patologie invernali aumenta con l’aumentare della quantità e dell’intensità dell’esercizio fisico e in presenza di altri fattori che possono modulare negativamente il sistema immunitario come: jet lag (gare internazionali), difficoltà del sonno, stress da competizione, dieta squilibrata e alterazioni del nostro microbiota intestinale.
È possibile lavorare su tutti questi fattori per migliorare la nostra performance immunitaria. Dal punto di vista nutrizionale l’assunzione di soluzioni di carboidrati lenti (come maltodestrine) con una concentrazione dal 6% all’8% durante l’attività fisica permette una miglior regolazione di insulina e cortisolo che influenzano il sistema immunitario. L’assunzione di polifenoli contenuti in diversi tipi di frutta (melograno, ribes, mirtilli, ciliegie, more, uva rossa) può contribuire a modulare positivamente e in modo diretto il sistema immunitario oltre ad avere un’interessante proprietà antiossidante.
In alcuni casi è interessante integrare con RIBES NIGRUN macerato glicerico per ridurre il rischio di infiammazioni alle alte vie respiratorie mentre l’assunzione di un macerato glicerico di ONTANO e TAMERICE migliora decisamente il decorso delle infezioni virali sia in fase acuta sia in prevenzione.Parlando di immunità acquisita non possiamo dimenticare il ruolo centrale del nostro intestino dove ospitiamo più di 1kg di batteri che svolgono diverse funzioni fondamentali per la nostra salute. Una delle più importanti è proprio quella di aiutare il nostro sistema immunitario a discriminare il self (ciò che ci fa bene) dal non self (ciò che può essere dannoso). Il 70% circa del nostro sistema immunitario si trova proprio a livello intestinale in quello che noi tecnicamente definiamo GALT (sistema immunitario associato alla mucosa intestinale).
Il GALT a sua volta fa parte di un sistema più allargato definito MALT che più in generale comprende il sistema linfoide associato alle mucose. È evidente quindi che un’alterazione del GALT influenzerà negativamente la risposta immunitaria anche in sedi lontane da quella intestinale fino alle vie aeree superiori. In questo ambito la GLUTAMMINA, i LISATI BATTERICI e alcuni PROBIOTICI possono aiutarci. Vi ricordiamo che non sarà necessario assumere miliardi di miliardi di fermenti perché la modulazione del sistema immunitario dipende dalla qualità e non dalla quantità. Adesso che le temperature iniziano a scendere e la neve inizia a farsi vedere, possiamo augurare a tutti: buono sport all’aria aperta!
Dr. Roberto Camnasio
Farmacista Esperto in medicina funzionale evoluta
Dr. Roberto Parravicini
Specialista in Biochimica e Chimica Clinica e Malattie Infettive