“Vi stiamo sorpassando”. In un’estate complicata come quella che sta passando lo sci di fondo svedese, a causa del terremoto che ha colpito i vertici tecnici della nazionale, in Svezia si stanno consolando grazie ai risultati ottenuti lo scorso anno dalla nazionale femminile.
È quindi tema ricorrente in Svezia quello del sorpasso alla Norvegia nel numero di podi della passata stagione. Nel corso della Coppa del Mondo, infatti, le atlete svedesi sono salite sul podio in 39 occasioni contro le 35 delle norvegesi, se si tengono in considerazione anche staffette e team sprint. Dietro alle due nazioni dominatrici, poi, c’è la Russia, salita sul podio in 19 occasioni, grazie a Nepryaeva, Sedova e Belorukova.
Un numero interessante, soprattutto se si considera che la Svezia è salita sul podio delle gare individuali con ben sette atlete diverse (Nilsson, Kalla, Dahlqvist, Ingemarsdotter, Andersson, Sundling e Hagström), mentre la Norvegia soltanto con quattro (Johaug, Østberg, Jacobsen e Falla).
Certo se si considerano le vittorie, grazie ai successi di Johaug nelle distance e Østberg nel Tour de Ski, snobbato dalle svedesi, il numero è di 21 a 11 per la Norvegia. In Svezia però tengono conto anche del fatto che Frida Karlsson, esplosa nel finale di stagione, non conta ancora alcun podio in Coppa del Mondo, ma soprattutto che tra le atlete salite sul podio lo scorso anno, la più giovane per le norvegesi è Østberg (classe 1990), mentre la Svezia ha ben cinque di queste atlete con età non superiore ai 26 anni. In generale la media d’età delle quattro norvegesi da podio è di 30 anni, delle sette svedesi soltanto di 23,7.
Poi c’è il Mondiale nel quale la Norvegia ha vinto 10 medaglie contro le 5 della Svezia, grazie ai tre ori di Johaug e quello conquistato da Falla nella sprint, oltre alle tre medaglie di Østberg e il bronzo a sorpresa di Eide. La Svezia, però, ha visto l’esplosione di Karlsson, capace di vincere un argento e un bronzo, l’argento di Nilsson, ma soprattutto le vittorie in team sprint e staffetta. Proprio quest’ultima gara, considerata anche la giovanissima età di due componenti della staffetta svedese (Karlsson e Andersson) ha spaventato la Norvegia, tanto che durante il Mondiale di Seefeld erano state tante le critiche agli allenatori per la dolorosa sconfitta.
Ebba Andersson si è entusiasmata quando i media svedesi le hanno ricordato i numeri: «Penso la cosa più bella sia che li abbiamo ottenuti con tante atlete diverse. Ciò dimostra che abbiamo tenuto un alto livello come squadra». Kalla è stata sulla stessa lunghezza d’onda: «Già durante il primo weekend a Ruka si era capito qualcosa, ma pensavo fosse solo l’inizio della stagione. Mai avrei immaginato che avremmo raggiunto 39 podi, è un numero pazzesco. Non è stata però solo una stagione fortunata, abbiamo proprio alzato il livello come squadra».
Andersson poi ha spiegato come il successo genera successo: «Per me è stato importante respirare un clima positivo nella squadra grazie alle ottime prestazioni. C’erano tante ragazze che sono progredite nel corso della stagione ed è stato positivo averle al mio fianco. Ora proseguiamo a lavorare per essere ancora più veloci».
Quando le hanno chiesto se la Svezia sia oggi più forte della Norvegia, Andersson ha prima riso, per poi rispondere: «Lo scopriremo il prossimo inverno. Non ho una risposta in questo momento, quando siamo ancora in piena preparazione».
Dalla Norvegia sono un po’ preoccupati, come ha spiegato all’Expressen il giornalista Øyvind Godø, di Dagbladet. «39 podi dimostrano che la Svezia sta per diventare la nazione numero uno nel fondo femminile. Questo però non è sorprendente perché la Svezia ha dominato nelle classi junior da anni, mentre la Norvegia ha faticato a generare nuovi talenti dopo Heidi Weng. Inoltre attenzione a Frida Karlsson, perché quanto ha fatto vedere lo scorso anno indica che è uno dei più grandi talenti di sempre, al livello di Johaug. Allo stesso tempo, però, bisogna anche ricordare che Johaug ha avuto alcune stagioni complicate dopo l’esplosione a Sapporo nel 2007, quindi non è detto che Frida continui a crescere immediatamente. Ma se dovesse fare qualche passo avanti già quest’anno, allora potrebbe anche combattere per la Coppa del Mondo con Johaug e Östberg».
La Norvegia, comunque ha atlete che possono già oggi salire sul podio in Coppa del Mondo. La grande speranza tra le giovani è Skistad, già lo scorso anno al livello delle migliori nelle sprint, mentre tra le giovanissime non sono passate inosservate le prestazioni di Fossesholm. Inoltre Heidi Weng ha mostrato in estate di essere in grande ripresa dopo una stagione nera. Insomma, la Norvegia è pronta a rispondere per non permettere un sorpasso che molti vedono alle porte.
Vero, dopo il Mondiale Juniores dominato da Heidi Weng, Ragnhild Haga e Kari Øyre Slind nel 2011 a Otepää, la Norvegia ha vinto "solo" 16 medaglie giovanili contro le 21 della Svezia. Sul dato però pesano i tre Mondiali dal 2012 al 2014, quando Stina Nilsson e Sundling avevano regalato splendidi successi alla squadra svedese, che raccolse 9 medaglie contro appena una della Norvegia. Nelle ultime cinque edizioni, però, le norvegesi sono tornate a farsi valere. Il problema della Norvegia è legata al fatto che atlete come Karlsson, Andersson e Lundgren si sono confermate anche dalle big, mentre per il momento le varie Ous, le Udnes Weng e Johansen, vincitrici di numerose medaglie giovanili, ancora non hanno fatto quel passo in più. Sicuramente quella tra Svezia e Norvegia sarà una bellissima battaglia da vivere il prossimo anno e in quelli successivi.
Fondo Femminile – Dalla Svezia: “Norvegia, vi stiamo sorpassando”
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