Nella passata stagione è entrata di prepotenza nel panorama internazionale dello sci di fondo, sfiorando addirittura la medaglia d’oro nella 10km in tecnica classica del Mondiale di Seefeld. Frida Karlsson, che ha compiuto vent’anni lo scorso 10 agosto, si è proposta come futura rivale di Therese Johaug, rappresentando così la grande speranza di coloro che vorrebbero tornare a vedere equilibrio nelle distance femminili, dopo un anno nel quale la norvegese ha passeggiato sulle avversarie. Proprio la vincitrice dei tre ori distance del Mondiale di Seefeld diede in quell’occasione il suo endorsement alla giovane Frida: «Non pensavo che avrebbe fatto un così buon risultato già ora. È stata estremamente impressionante. Frida è veramente l’atleta del futuro». E detto da Johaug ha una valenza enorme.
La svedesina ha fatto una grande impressione nel durissimo training camp di Solleftea, risultando sempre tra le migliori della squadra A svedese. E pensare che nella passata stagione in questo periodo si allenava con la squadra giovanile e soltanto i più esperti già conoscevano il suo nome. La neo ventenne è tornata sulla sua passata estate, ammettendo che mai si sarebbe aspettata di vivere una stagione tanto positiva da vincere medaglie ai Mondiali senior: «Durante la preparazione estiva sentivo di essere cresciuta molto e di avere un grande passo. Così arrivai al via della stagione con aspettative abbastanza alte. Ma la mia attenzione era rivolta ai Mondiali Junior di Lahti, mai avrei immaginato che avrei addirittura vinto delle medaglie ai Mondiale assoluto di Seefeld. Pensavo soltanto che magari avrei avuto l’opportunità di partecipare».
Già ai nazionali di Bruksvallarna, però, Karlsson fece scalpore giungendo quinta nella 5km in classico e seconda nella 10km in skating, anche davanti a Nilsson e Andersson. In molti si sarebbero aspettati di vederla in gara già a Ruka per l’esordio in Coppa del Mondo, invece i tecnici svedesi decisero di preservarla. «Ovviamente da una parte fu un po’ frustrante – ha ammesso Karlsson, intervistata dall’Expressen – se vedi di poter stare in una squadra, vuoi esserci, anche perché un’atleta è sempre alla ricerca di nuove sfide per crescere e fare il passo successivo. Ma ripensandoci oggi, dopo quanto accaduto lo scorso anno, probabilmente fu saggio fare in modo che mi concentrassi soltanto sui Mondiali Junior».
Due medaglie d’oro per lei ai Mondiali Juniores, ma le rigide temperature di Lahti le provocarono anche una bella influenza che mise a rischio il Mondiale di Seefeld: «Purtroppo alla fine del Mondiale Junior iniziai a sentirmi qualcosa di strano alla trachea, mi ammalai – ha ricordato Frida – saltai alcune gare e pensai a quel punto di aver perso ogni possibilità di andare ai Mondiali». Poi arrivò la convocazione per la sua prima di Coppa del Mondo, proprio nella tappa italiana di Cogne: «Fu un periodo difficile ma anche gratificante, quando i tecnici decisero di convocarmi ugualmente per il Mondiale. Una settimana prima mi fecero esordire in Coppa del Mondo. Proprio quella gara mi diede molta fiducia in vista del Mondiale, sentivo di poterci stare, fu una bella sensazione».
Quindi le emozioni di Seefeld, le due medaglie individuali e il fantastico oro nella staffetta: «Del Mondiale ci sono due momenti che valgono più degli altri. Il primo è la vittoria dell’oro in staffetta. Lo meritammo e lo celebrammo con tutta la nazione. Fu un’emozione fortissima, qualcosa di difficile da descrivere. La cosa più bella fu la gioia condivisa con le compagne, una cosa rara nel fondo, in quanto è uno sport individuale. Il secondo è l’argento nella 10km perché fu una vera sorpresa, una gara andata ben oltre le mie aspettative, un grande successo».
Karlsson si è così ritrovata da semi sconosciuta a essere catapultata nell’élite del fondo internazionale, una situazione difficile da gestire. «Dopo Seefeld è stato tutto un po’ nuovo – ha spiegato Frida – ho delle brave persone attorno a me ma non è stato comunque riassestarsi dopo tutto quello che avevo fatto nella passata stagione. Avrei potuto non prendermi la pausa in primavera, ma avevo bisogno di abbassare i giri. Semplicemente tutto era diventato troppo. Ora però le cose vanno meglio. Non riesco a spiegare cosa mi fosse successo, avevo iniziato a chiedere sempre di più a me stessa e mi sono un po’ persa. Cominciavo a pensare a me stessa più come la sciatrice che come Frida».
Quindi la decisione di saltare il training camp della nazionale a Torsby: «Ho chiesto di prendermi un break, perché avevo bisogno di stare un po’ a casa. Non ho mai smesso di allenarmi, ma ho preferito farlo a casa».
La giovane svedese, che da poco convive con il suo ragazzo, il diciottenne William Poromaa, altra giovane promessa del fondo svedese, tanto da aver già esordito in Coppa del Mondo, ha fatto altre scelte importanti in estate, tra queste quella di un agente, ruolo per il quale si erano proposti in venticinque. Lei ha deciso di affidarsi però a sua mamma Mia: «Ho avuto parecchie richieste, ci ho ragionato e ho deciso di affidarmi a mia madre, che è molto brava in queste cose. Lei è stata nella mia stessa situazione in passato e mi conosce meglio di chiunque altro».
Le problematiche primaverili sono già lontane. A Solleftea Frida Karlsson ha impressionato compagne di squadra e tecnici, cercando di essere sempre in testa nei test. La ventenne non vede l’ora di ripartire: «Sto cominciando a diventare un po’ impaziente di ritornare presto sugli sci. La preparazione però è iniziata da poco e prima del via della stagione dobbiamo aspettare altri quattro mesi, quindi è meglio non essere troppo desiderosi di ripartire già ora. Una cosa è certa, non voglio pormi aspettative troppo alte per la prossima stagione, ma restare umile. Mi concentrerò soltanto sul fare del mio meglio in ogni gara e vedremo cosa arriverà».
Fondo – Frida Karlsson: “A fine stagione ho preso una pausa per riassestarmi”
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