Quest’oggi a Courchevel è andata in scena la seconda tappa del Summer Grand Prix femminile del salto speciale: ad una gara dal termine, da disputarsi a Frenstat il prossimo 18 agosto, Sara Takanashi ha più di una mano sull’ottavo successo della carriera nel massimo circuito estivo, in altrettante edizioni svoltesi nella storia della disciplina, complice il risultato odierno.
Una doverosa premessa va fatta: nella località savoiarda si è presentato un esiguo numero di atlete al via della competizione odierna che non ha minato tanto la qualità dello spettacolo al vertice, quanto ha resto complessivamente inferiore il livello in campo soprattutto nella seconda parte della graduatoria. Tra le assenze di peso rispetto alla tappa di Hinterzarten spiccano principalmente quelle delle ragazze russe – tra le quali quell’Anna Shpyneva, classificatasi nona sul trampolino piccolo nel cuore della Foresta Nera –, mentre secondariamente le squadre polacca e ceca, oltre alla formazione B austriaca, sono impegnate in queste ore nella Continental Cup di Szczyrk.
I numeri parlano chiaro, Takanashi con oggi ha raggiunto la pietra miliare dei 25 successi in competizioni di primo livello su plastica (il 78% storico). Nel primo segmento di gara la fuoriclasse giapponese ha guadagnato la leadership con un margine discreto su Seyfarth ed uno più marcato su Hoelzl, essendosi spinta a 125.5 metri con condizioni del vento nella norma ed un buono stile. Nella seconda serie la ventiduenne di Kamikawa si è difesa egregiamente dalla rimonta dell’austriaca, fermatasi a 7.7 lunghezze dalla vittoria, atterrando a 124 metri ed in virtù di una compensazione maggiormente favorevole.
Dal canto suo Chiara Hoelzl si è presa la soddisfazione di far segnare il miglior punteggio della seconda parte del concorso, grazie ai 127.5 metri raggiunti (miglior misura di giornata) con ottime valutazioni stilistiche. La salisburghese ha così eguagliato il miglior risultato della carriera, ottenuto proprio a Courchevel tre anni or sono ma sull’adiacente Normal Hill. Dopo un primo salto di grande spessore, Juliane Seyfarth ha perso qualche colpo nel momento decisivo, riuscendo tuttavia a salvare il primo podio estivo di sempre alla veneranda età di 29 anni e mezzo: risultato assolutamente preventivabile dopo l’inverno appena trascorso, ma che rende bene l’idea di come la vita della veterana teutonica trapiantata in Baviera sia svoltata clamorosamente – sportivamente parlando – negli ultimi 12 mesi.
A Takanashi, al momento a quota 200 punti, basterà un decimo posto a Frenstat per laurearsi campionessa nella classifica generale del Summer Grand Prix 2019: quest’oggi, infatti, Maren Lundby (125 punti) non è andata oltre il quinto posto finale, preceduta anche dalla sempre solida Ursa Bogataj di mezza lunghezza e mai veramente capace di flirtare con il podio; le residue speranze di successo norvegesi risiedono in un’eventuale vittoria di Lundby in Repubblica Ceca con l’asiatica fuori dalla top-ten, oppure in una piazza d’onore della scandinava con Takanashi che non vada oltre la 27^ moneta sul trampolino piccolo della Slesia; tutte le altre atlete sono già matematicamente tagliate fuori dalla contesa.
Tra le saltatrici che oggi hanno deluso maggiormente troviamo sicuramente Nika Kriznar e Katharina Althaus: entrambe si attendono sempre in zona podio quando si gareggia sui Large Hill, ma per diversi motivi sono mancate all’appello nelle zone che contano. La teenager di Ziri ha ottenuto il sesto posto, mentre la bavarese si è piazzata addirittura fuori dalle migliori 10, alla dodicesima posizione.
A completare la top-ten sono state tre ragazze che rappresentano delle piacevoli realtà di questa stagione estiva, oltre ad una vecchia gloria che piano piano sta provando a rialzare la china: alla prima categoria appartengono certamente la nipponica Nozomi Maruyama (7^), la padrona di casa Josephine Pagnier (9^) e la tedesca Agnes Reisch (10^), con la transalpina al miglior risultato della carriera; Jacqueline Seifriedsberger (8^), invece, è l’emblema dell’atleta un tempo vincente ed ora alle prese con qualche problema di troppo, certamente i risultati austriaci della prima parte di estate sono in generale incoraggianti.
Dopo i fasti di Hinterzarten, l’Italia ha vissuto una tappa senza infamia e senza lode: Lara Malsiner si è classificata 15^, un’Elena Runggaldier in leggera ripresa 18^ e Manuela Malsiner 26^.
Le tante assenze hanno portato una serie di career-best, alcuni addirittura storici: detti quelli di Seyfarth e Pagnier, si contano anche quelli Luisa Goerlich (17^), Lisa Eder (19^), Selina Freitag (22^), Oceane Avocat Gros (24^) ed Astrid Norstedt (29^). L’ultimo rappresenta tantissimo per il piccolo movimento svedese in quanto ha portato in dote i primi punti di sempre nel massimo livello femminile.
SGP COURCHEVEL – HS 135
1. TAKANASHI Sara (JPN) 254.8
2. HOELZL Chiara (AUT) 247.1
3. SEYFARTH Juliane (GER) 237.3
4. BOGATAJ Ursa (SLO) 230.7
5. LUNDBY Maren (NOR) 230.2
6. KRIZNAR Nika (SLO) 217.7
7. MARUYAMA Nozomi (JPN) 200.3
8. SEIFRIEDSBERGER Jacqueline (AUT) 194.0
9. PAGNIER Josephine (FRA) 191.8
10. REISCH Agnes (GER) 189.7
Clicca qui per i risultati completi.
Sara Takanashi imprendibile a Courchevel, primo podio nel Grand Prix per Juliane Seyfarth!
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