Alba Mortagna sognava di ripetere lo splendido trionfo mondiale di due anni fa, invece nella sprint di Madona qualcosa non è andato per il meglio e l’azzurra ha chiuso con il volto tra le mani a rammaricarsi per un’eliminazione in semifinale totalmente in attesa. Qualificazioni e batterie dei quarti di finale raccontavano di un annunciato duello tra lei ed Arnesen per la medaglia d’oro, invece Alba non è riuscita proprio a prendere velocità in semifinale, è sembrata quasi bloccata, forse condizionata anche dalla lunga inspiegabile pausa tra le batterie dei quarti e le semifinali con le giovani atlete già pronte a gareggiare. Senza l’azzurra, Arnesen ha avuto vita facilissima, conquistando un oro meritato per quanto mostrato dalla norvegese, capace di dominare già nella qualificazione. Alle sue spalle Angelina Agafonova e Kseniya Isaychenkova.
LA CRONACA
Nei quarti di finale Alba Mortagna e Julie Henriette Arnesen dominano le rispettive batterie permettendosi anche di rallentare nettamente nel finale e dando l’impressione che oltre loro per il primo gradino del podio non ce ne sarà per nessuna. Buona impressione Sivokova e Agafonova vincitrici delle proprie batterie. Eliminata la giovanissima Laura Mortagna, sedicenne, che ha mostrato però carattere da vendere dopo essersi battuta nella propria batteria fino all’ultimo metro.
Si arriva alle semifinali, le atlete delle due batterie sono già in piedi sotto la pioggia improvvisa in attesa di gareggiare, ma inspiegabilmente si prolunga la pausa tra batterie e semifinali. Arnesen mantiene i nervi saldi ed è fantastica, vincendo con ampio distacco sulla sorpresa Isaychenkova, brava a far fuori Popova e Sivokova. Tocca ad Alba Mortagna che fin dal via non sembra sciolta come in precedenza e quando deve lasciare andare le gambe qualcosa si inceppa, sembra quasi frenata, non riesce a prendere velocità. L’azzurra si dispera, il volto tra le mani, mentre Agafonova e Andersson se ne vanno e la eliminano dalla competizione.
A questo punto, fuori l’unica avversaria in grado di darle un po’ di filo da torcere, Arnesen si prende con una comodità quasi imbarazzante la medaglia d’oro, battendo Angelina Agafonova e Kseniya Isaychenkova. Per tutti gli appassionati resta un po’ di amaro in bocca per non aver visto il duello annunciato tra la norvegese e Alba Mortagna in finale, anche se l’impressione è comunque che oggi contro questa Arnesen sarebbe servita una grandissima impresa. Chapeau alla norvegese, splendida.