Manca meno di un mese al verdetto relativo all’assegnazione dei Giochi Olimpici Invernali 2026. Tanto si è detto e scritto della candidatura Milano Cortina, senza dubbio forte ma insidiata da Stoccolma e Are (Svezia).
L’Italia incrocia le dita ed attende il responso da Losanna, atteso per il 24 giugno.
Serpeggia un moderato ottimismo, frutto del buon lavoro svolto per ben figurare con gli ispettori del Comitato Olimpico Internazionale.
L’Italia incrocia le dita ed attende il responso da Losanna, atteso per il 24 giugno.
Serpeggia un moderato ottimismo, frutto del buon lavoro svolto per ben figurare con gli ispettori del Comitato Olimpico Internazionale.
Particolarmente importante, in questo senso, il raggiungimento da parte del Veneto dei requisiti fissati dal Cio a proposito dell’ospitalità alberghiera da garantire nel periodo della manifestazione.
Fondoitalia ha contattato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Come commenta il raggiungimento del requisito previsto dal CIO sull’ospitalità alberghiera? Perchè si tratta di una notizia importante?
"Era un non problema anche quando fu presentato come problema. Si figuri se un comprensorio sciistico come quello di Cortina e delle Dolomiti può non essere in grado di garantire tutta l’ospitalità necessaria e, aggiungo, di alta qualità. C’è stato un piccolo malinteso sulle modalità di comunicazione da parte degli albergatori. Bastava una telefonata e tutto si sarebbe chiarito, invece sono volate paginate di allarmi infondati. Quantità e qualità non le cito io, ma le ha sottolineate la Commissione di Valutazione del Cio che ha visitato i territori. Gli atleti, i tecnici, i giudici di gara, i cronometristi, tutti gli staff avranno sistemazioni confortevoli e adatte a tutte le loro necessità. E così sarà anche per sportivi e turisti. Aspettiamo tutti a braccia aperte, se il Cio vorrà."
Come reputa il "gioco di squadra" messo in campo per raggiungere questo risultato?
"Era uno dei pre requisiti fondamentali, senza il quale non avrebbe nemmeno avuto senso candidarsi. La Commissione Morariu lo ha descritto tra i punti di forza di Milano-Cortina. C’è stata la capacità di mettere assieme i Veneti, i Lombardi, i Trentini, gli Altoatesini, gli italiani, che per più dell’80% hanno detto di volere e amare le Olimpiadi; le Istituzioni regionali e comunali, il Coni, il Governo. Poi, l’endorsement del Presidente Mattarella. Non credo fosse possibile raggiungere un’unità d’intenti più solida e significativa. Il Cio sa che, se assegnerà le Olimpiadi 2026 a Milano-Cortina, da noi i 5 cerchi saranno amati e rispettati. Come un grande e caro amico che torna a trovarti 70 anni dopo Cortina 1956. Sarà festa grande."
A poco meno di un mese dal responso di Losanna siete ottimisti?
"Siamo razionali. Abbiamo preso atto con soddisfazione delle valutazioni positive ricevute dalla relazione Morariu, ma siamo ben consci che serve ancora lavorare a testa bassa, soprattutto sul piano delle relazioni e della “diplomazia”. In questo tutti faremo la nostra parte, e ho molta fiducia nelle capacità del Presidente del Coni Malagò, che del Cio è anche membro effettivo. Ma, come disse in un famoso siparietto il grande Giovanni Trapattoni, “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Lungi da noi ogni tipo di trionfalismo. Sarebbe perfino antisportivo e irrispettoso del competitor. Vinca il migliore. Noi siamo convinti di esserlo, ma non saremo noi a decidere."
– Cosa rappresenterebbero i Giochi per il Veneto? Quali ricadute turistiche ci sarebbero?
"Sarebbe una svolta storica, non solo sul piano sportivo, ma anche su quello del rilancio della montagna sul piano turistico, economico e ambientale perché, non va mai dimenticato, la nostra candidatura è partita fin dal primo giorno sulla base del rispetto dell’Agenda Cio 2020, senza spese pazze, senza colate di cemento, con il massimo riuso delle strutture esistenti. Cortina, ad esempio, ospiterà i mondiali di sci 2021, il che significa che impianti e piste di caratura olimpica ci sono già, che non si abbatterà un solo albero, che non si sbancherà un metro quadro di montagna. Sulle ricadute economiche circolano già delle cifre, ma non voglio unirmi al balletto. Di certo le Olimpiadi potranno portare investimenti, posti di lavoro, ricadute positive sui servizi e sulle infrastrutture viarie e di trasporto, sul commercio, l’artigianato, il turismo, la visibilità di un mondo unico come le Dolomiti Patrimonio dell’Umanità Unesco. Si parla di punti di Pil in più. Lo speriamo e ce lo auguriamo. Di certo, a prescindere, sarebbe un’altra pagina scritta nella storia del Veneto, non solo sportivo."