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Sci di fondo

Fondo – L’addio alle gare di Francesca Baudin: “Decisione dura ma giusta, il dolore alla caviglia mi ha costretto a dire basta”

Addio alle gare per Francesca Baudin, fondista valdostana dalla carriera (troppo) condizionata dagli infortuni.
L’atleta di Camporcher ha comunicato la sofferta decisione, giunta dopo una lunga e attenta riflessione. Impossibile continuare ad alti livelli dovendo convivere con i problemi fisici degli ultimi anni, con due operazioni alla caviglia in rapida successione (agosto 2015 e febbraio 2016).
Il destino ha voluto interrompere piuttosto presto, a soli 25 anni di età, la carriera agonistica di Francesca. Più di una semplice promessa: lo dimostrano in modo eloquente imprese come il successo nella sprint a tecnica classica ai Mondiali U23 di Almaty (Kazakistan) o il quindicesimo posto assoluto ai Mondiali di Falun (Svezia).
Le gare vissute da protagonista saranno un ricordo, non le emozioni dell’ambiente. Le Fiamme Gialle hanno infatti proposto a Baudin di entrare nello staff come allenatrice: una nuova avventura è agli albori.
Francesca Baudin: "E’ stata una decisione dura ma sono convinta di aver fatto la cosa giusta. Il dolore alla caviglia mi ha costretto a fermarmi. Non riuscivo più ad allenarmi in maniera corretta e questo, inevitabilmente, condizionava il mio rendimento in gara. Ero come un’auto dall’autonomia limitata, ad un certo punto finivo la benzina. Sostenere continuamente visite, tra Genova, Torino, Francia, Verona, mi prosciugava anche dal punto di vista delle energie mentali. Ne derivava frustrazione, a fine stagione non ne potevo più mi sentivo letteralmente consumata. Ho avuto il coraggio di guardarmi in faccia e decidere. Nuovo ruolo di allenatrice nelle Fiamme Gialle? E’ una proposta che mi inorgoglisce, segno che il corpo ha fiducia in me. Mi sto iscrivendo al Corso per Maestro di Sci, poi ci saranno quelli per diventare allenatrice. Nel frattempo inizierò a collaborare sul campo per fare le prime esperienze. Mi sarebbe dispiaciuto lasciare del tutto l’ambiente, ho sempre fatto la valigia con entusiasmo per prendere parte alle competizioni. Ho tanta carica, questa nuova possibilità mi ha fatto recuperare delle energie. Posso dare tanto, parto con le giuste motivazioni. Cosa mi mancherà della vita di atleta? Il sapore della vittoria, tagliare il traguardo per prima. Quelli sono momenti unici. Ringraziamenti? Tanti, su tutti la mia famiglia, i miei genitori ed i miei fratelli, con cui ho iniziato a sciare. E poi le Fiamme Gialle, anche per questa nuova grande opportunità che mi danno."

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