Wierer e Vittozzi nella storia
Quella che si è appena conclusa è stata senza ombra di dubbio una stagione storica per il biathlon italiano.
Dorothea Wierer ha infatti conquistato la prima Coppa del Mondo nella storia del biathlon italiano, con Lisa Vittozzi capace di chiudere in seconda posizione (era dalla stagione 2009/2010, con Magdalena Neuner e Simone Hauswald, che due atlete della stessa nazione non chiudevano la stagione in testa alla classifica).
Ad essere decisiva nella corsa alla sfera di cristallo è stata la costanza di rendimento delle due azzurre. Dorothea Wierer è infatti uscita solamente due volte dalle prime 20 posizioni (scartando ovviamente entrambi i risultati), mentre Lisa Vittozzi è stata l’atleta capace di chiudere il maggior numero di gare nelle prime 6 posizioni (14 su 24), ma la sprint di Oslo, chiusa fuori dalle prime 60 posizioni, le ha impedito di prendere parte alla gara ad inseguimento, compromettendo le sue chances di vittoria nella classifica generale
Vittozzi nelle ultime settimane ha fatto enorme fatica nei poligoni a terra, fondamentale dove per il resto dell’inverno era stata quasi perfetta. Le percentuali della sappadina sono infatti scese dal 91,7% (133/145) prima dei Mondiali, al 66,7% (40/60) tra Östersund e Oslo.
A completare questa stagione storica, sono arrivate due coppe di specialità per l’Italia. Dorothea Wierer ha infatti conquistato la classifica di specialità nell’inseguimento, mentre Lisa Vittozzi si era aggiudicata già ad Östersund quella relativa all’individuale.
Per quanto riguarda le altre azzurre, il bilancio è sicuramente positivo per Nicole Gontier, che nonostante qualche passaggio a vuoto nelle staffette in Coppa del Mondo, ha risposto nel migliore dei modi nella prova a squadre iridata, trovando uno “0” al poligono che le può sicuramente dare fiducia per il futuro. Ottima prima parte di stagione per Federica Sanfilippo, la quale si è però smarrita a partire dal mese di gennaio, mentre ha oltremodo faticato Alexia Runggaldier, la quale non è riuscita mai ad essere competitiva sugli sci.
Kuzmina si ritira
L’unica atleta in grado fino all’ultima gara di contendere la Coppa del Mondo generale alle azzurre fino all’ultima gara, non sarà presente il prossimo inverno.
Anastasiya Kuzmina ha infatti concluso ad Olso la propria carriera, conquistando la coppa di specialità nella sprint (3° coppa di specialità della carriera, 2° nel format).
Carriera costellata da tante medaglie olimpiche (3 ori e 3 argenti), oltre all’oro conquistato nella sprint iridata a Östersund lo scorso 8 marzo (unico titolo iridato della carriera).
Alla 34enne slovacca (ma russa di origine e formazione) è però sempre mancato il successo nella classifica generale di Coppa del Mondo.
Sfera di cristallo che in questo inverno le è sfuggita nonostante sia stata la biathleta con il maggior numero di successi (5, contro i 3 di Wierer, Røiseland e Mäkärainen e i 2 di Vittozzi, Öberg e Herrmann), a causa dei troppi punti persi a Pokljuka, nella prima tappa stagionale (44 punti, contro i 144 di Wierer e i 121 di Vittozzi) e nelle ultime due gare dei Campionati del Mondo,dove a causa anche delle non perfette condizioni fisiche, ha chiuso decisamente staccata dalle posizioni di vertice (58° nell’individuale, 28° nella mass start).
Miglior stagione in carriera per Røiseland
Nonostante alla fine abbia chiuso solamente al 4° posto in classifica generale, Marte Olsbu Røiseland è stata per lunghi tratti la principale avversaria per le due azzurre. La 28enne norvegese, capace di conquistare nel corso dell’inverno 3 successi parziali (gli unici della carriera), è decisamente cresciuta rispetto al passato nel fondo. La biathleta scandinava ha anche dimostrato una buona continuità di rendimento, eccezion fatta per le prime due tappe stagionali, in cui ha perso sostanzialmente la possibilità di lottare ad armi pari con le due italiane (89 punti in 5 gare, contro i 252 di Wierer e 202 di Vittozzi).
Qualcosa in più ci si poteva attendere invece da Tiril Eckhoff, capace sì di conquistare 3 podi in stagione, tra cui l’argento iridato nell’inseguimento e la vittoria nella short individual di Canmore, ma che continua ad avere un rendimento estremamente altalenante nel corso della stagione.
Tante giovani pronte ad esplodere
In vista della prossima stagione, sono tante le biathlete giovani pronte a contendere la leadership Wierer e Vittozzi.
La più accreditata è senza dubbio Hanna Öberg, già campionessa mondiale e olimpica in carica nell’individuale e vincitrice della coppa di specialità nella mass start. La 23enne svedese nel corso della stagione ha saltato le tappe nordamericane per preparare al meglio i mondiali di casa, ma ha fatto registrare la 2° migliore media punti per gara (37,05, seconda solamente a Wierer con 37,60).
Altra giovane molto promettente è Marketa Davidova, biathleta ceca classe ’98, capace di conquistare 4 podi (con una vittoria) nel corso dell’inverno, i cui limiti sono legati alla precisione al poligono, fondamentale in cui è ancora discontinua, ma il passo sugli sci appare già da predestinata.
Stagione difficile per Francia e Germania
Tra le nazioni che hanno deluso in questo inverno vi è senza alcun dubbio la Francia.
Justine Braisaz è stata capace di conquistare la medaglia di bronzo nella 15 km iridata, ma ha chiuso solamente 3 gare sul podio a fronte di ben 7 competizioni chiuse fuori dalla zona punti. Anais Chevalier è stata invece competitiva fino alla tappa di Oberhof, ottenendo 3 podi, ma si è completamente persa nella seconda parte dell’inverno. Infine, nessuna delle altre francesi (Bescond, Simon e Aymonier) è riuscita ad ottenere podi, lasciando alla Francia un misero bilancio di 5 top-three stagionali.
Inverno complicato nel complesso anche per la Germania, soprattutto in relazione a quelle che sono le aspettative nel paese guida a livello mondiale del biathlon.
Con Laura Dahlmeier a mezzo servizio, autrice in ogni caso di 5 podi (tra cui la vittoria nella mass start di Anterselva), la migliore tedesca in classifica generale alla fine è stata Denise Herrmann (8°), capace di fare la differenza a partire dalla tappa di Soldier Hollow, con due vittorie e 4 podi (tra cui l’oro iridato nell’inseguimento e il bronzo nella mass start), grazie sia al passo sugli sci, che alle percentuali nei poligoni a terra (59/65 90,8%).
Stagione nel complesso positiva anche per Franziska Preuss, capace di conquistare il primo successo in carriera a Ruhpolding, mentre decisamente deficitario il bilancio per quanto riguarda Franziska Hildebrand e Vanessa Hinz.