Wierer e Vittozzi nella storia
Dorothea Wierer ha conquistato nella gara con partenza in linea uno storico titolo iridato, il primo in assoluto per quanto riguarda il biathlon femminile.
Successo ottenuto paradossalmente nella gara in cui è stata più in difficoltà dal punto di vista fisico (17° tempo sugli sci nella mass start, tra l’8° e l’11° tempo nelle altre 3 gare). A causa della congestione che l’ha costretta al riposo nella staffetta femminile, l’altoatesina ha dovuto controllare il ritmo ed evitare errori al tiro, impresa riuscita nei primi 3 poligoni (unica senza errori), e che le ha permesso di difendersi nell’ultimo giro dal ritorno di Ekaterina Yurlova, giunta in 2° posizione (al primo podio nel format in gare di primo livello), ed unica atleta oltre a Wierer a chiudere la competizione con 2 sole penalità.
Grazie a questo successo, Wierer si è portata in testa anche nella classifica di specialità (5 punti di margine su Hanna Öberg) ed ha riconquistato il pettorale giallo, seppur a pari punti con la connazionale Lisa Vittozzi.
La sappadina invece una coppa di specialità l’ha già conquistata nell’individuale (prima della carriera), dove ha ottenuto la medaglia d’argento ottenuta grazie allo “0” al poligono.
La qualità migliore messa in mostra da Lisa Vittozzi in questi campionati del Mondo è stata senza dubbio la maturità dal punto di vista mentale, con percentuali straordinarie al tiro in piedi (34/35 97,1%)con cui ha rimediato ai tanti errori commessi a terra (23/35 65,7%), conquistando due piazzamenti in top-ten nell’inseguimento e nella mass start.
Vittozzi è dunque in testa alla classifica genrale, dove considerando gli scarti ha 8 punti di margine su Wierer e ben 82 su Røiseland a sole 3 gare dal termine.
Primo oro iridato per Anastasiya Kuzmina
Nella gara sprint è finalmente arrivato il primo titolo iridato in carriera per Anastasya Kuzmina, già vincitrice di 3 ori olimpici. Successo ottenuto grazie alla velocità d’esecuzione al poligono, dove ha guadagato il tempo necessario a battere le avversarie Tandrevold e Dahlmeier nonostante un errore nella serie a terra.
Il successo di Kuzmina l’aveva anche riportata vicino alle due italiane in ottica classifica generale di Coppa del Mondo, ma la slovacca non è riuscita a confermarsi sugli stessi livelli nelle gare seguenti, a causa di condizioni fisiche imperfette, ma soprattutto per i tanti errori al tiro (36/60 60% nelle 3 gare con 4 poligoni).
Norvegia straordinaria nelle staffette.
La nazionale scandinava ha conquistato il massimo possibile nelle prove a squadre, sia in campo maschile che in campo femminile, vincendo l’oro in tutte le prove a squadre.
Alla Norvegia è però mancata la vittoria in gare individuali, almeno a livello femminile, anche se Ingrid Landmark Tandrevold nella sprint e Tiril Eckhoff nell’inseguimento sono riuscite a conquistare entrambe la medaglia d’argento.
Chi invece ha deluso nella manifestazione iridata è stata Martin Olsbu Røiseland, veramente convincente soltanto nell’inseguimento (dove ha rimontato dal 25° posto della sprint fino alla 4° posizione finale). A mancare alla 28enne scandinava non è stato certamente il passo sugli sci (2° tempo nella sprint a soli 3” da Denise Herrmann), ma è stata decisamente troppo fallosa al poligono, commettendo 4 errori in ogni gara disputata.
Denise Herrmann oro a sorpresa
Mondiale straordinario per Denise Herrmann, che riesce a conquistare 3 medaglie iridate, tra cui spicca l’oro nell’inseguimento. Successo arrivato decisamente a sorpresa non tanto per la qualità dell’atleta, molto competitiva sugli sci e già capace di vincere l’inseguimento nella tappa di Soldier Hollow, ma per le condizioni meteo in cui si è svolta la competizione (nessuna atleta capace di chiudere senza penalità).
L’ex fondista teutonica ha sfruttato al meglio proprio la sua qualità sugli sci stretti, facendo registrare il miglior tempo sugli sci in ogni gara in cui ha preso parte, ma è stata capace di sparare con percentuali eccezionali nei poligoni a terra (24/25 96%).
Per la Germania sono arrivate inoltre due medaglie di bronzo da parte di Laura Dahlmeier, nella sprint e nell’inseguimento grazie alla precisione al poligono (0 errori nella sprint, 1 nell’inseguimento), con cui ha sopperito alla condizione sugli sci tutt’altro che ottimale. Grazie alle medaglie conquistate ad Östersund, Dahlmeier ha raggiunto l’impressionate quota di 11 medaglie iridate in gare individuali (su 16 gare disputate), che diventano addirittura 15 (su 22 gare) contando anche le prove a squadre.
Öberg oro nell’individuale
Dopo aver vinto a sorpresa l’oro olimpico nella 15 km, Hanna Öberg si è ripetuta ai Campionati del Mondo. Singolare in particolar modo il fatto che le due medaglie d’oro, rappresentino finora gli unici due successi in gare di primo livello della giovane atleta svedese
Öberg è stata in ogni caso protagonista in ognuna delle gare disputate, mettendo in mostra un eccellente stato di forma dopo aver disertatato, come tutti i big della sua nazionale le due tappe nordamericane di Coppa del Mondo. La svedese ha chiuso infatti tutte le gare nelle prime 5 posizioni, contribuendo anche al bronzo nella Single Mixed (in compagnia di Sebastian Samuelsson), e all’argento della staffetta femminile, in cui la Svezia ha conquistato la prima medaglia iridata della storia, ma in cui proprio Öberg ha buttato via la medaglia d’oro all’ultimo poligono, dove ha dovuto usare tutte le ricariche per coprire i bersagli e salvare la medaglia d’argento.
Braisaz salva la Francia
Mondiale decisamente deludente per la nazionale transalpina, da cui si salva solamente Justine Braisaz, la quale raccoglie nella 15 km un’insperata medaglia di bronzo (prima medaglia individuale della carriera e primo podio nel format in gare di primo livello). Questo risultato è stato però anche l’unico piazzamento nelle prime 10 posizioni per l’intera squadra transalpina.
Anais Chevalier è apparsa decisamente fuori condizione sugli sci, affossando nella gara d’apertura la staffetta mista (1’18” di ritardo al lancio con sole tre ricariche), chiudendo solamente in 32° posizione la gara sprint (nonostante una sola penalità).