Come quel pazzo pomeriggio di Canmore, Dorothea Wierer e Dominik Windisch hanno festeggiato insieme la vittoria della mass start. Prima di oggi quello era l’unico successo dell’azzurra in questo format e in assoluto per Domi. Qualcuno ci ha pensato quando Wierer ha vinto l’oro nella mass start, ma dopo il primo poligono, vedendo Dominik addirittura 24° nessuno avrebbe immaginato che quanto accaduto quel giorno di febbraio del 2016 potesse ripetersi tre anni dopo.
Impossibile da credere anche nel momento in cui Dominik approcciava all’ultimo poligono in undicesima posizione, staccato di 1’06” dalla vetta. Lì, però, tra tensione e vento, tutti i primi sono andati in crisi, Johanne Bø ha commesso addirittura cinque errori, mentre Windisch è riuscito a coprire i cinque bersagli ritrovandosi clamorosamente primo. A quel punto, impossibile raggiungerlo, perché Domi nell’ultimo giro sa sempre tirare fuori qualcosa in più rispetto agli altri. Poi la festa finale, quel rettilineo conclusivo che l’azzurro si è goduto dal primo all’ultimo metro.
Ovviamente l’azzurro si è presentato ai microfoni dell’Ibu emozionatissimo al termine della gara: «È incredibile, ancora non riesco a crederci – ha affermato Windisch all’IBU al termine della gara – sono tanto felice per me e anche per Dorothea, che ha vinto oggi. Credo sia stato il giorno migliore di sempre per l’Italia».
Simpatico Dominik quando ha descritto quanto accaduto all’ultimo poligono: «Dopo l’ultima serie non sapevo di essere primo – ha ammesso Domi sorridendo – quando il mio allenatore me l’ha comunicato, ho pensato che fosse incredibile, non potevo crederci. Nella prima parte del giro, a quel punto, ero preoccupato che gli altri potessero ridurre il gap, ma non è accaduto e sono tanto felice».
L’azzurro ha poi parlato anche all’ufficio stampa della FISI, tornando sulle emozioni vissute oggi: «È una sensazione fantastica, sono contento per la Nazione soprattutto perché ha vinto anche Dorothea e lei lo ha meritato perché ha fatto bene durante tutta la stagione. Questo Mondiale non era andato comunque male per l’Italia, perché erano arrivate già tre medaglie e potevamo tornare a casa contenti, ma ovviamente finire così è ancora più bello. Si va via con una sensazione bellissima, possiamo festeggiare a casa, ad Anterselva».
Windisch ha poi descritto la gara e le difficoltà che tutti hanno avuto: «Oggi era molto difficile sparare. Ho cercato di concentrarmi soltanto su me stesso, anche perché in staffetta non era andata bene. Sono riuscito a gestire bene il vento, ma all’ultimo poligono per me non era così forte e sono stato fortunato».
Appena vinto l’oro mondiale, l’azzurro ha iniziato subito a pensare al Mondiale del prossimo anno, quello di Anterselva, dove gareggerà da campione del Mondo: «L’anno prossimo non vedo l’ora di gareggiare ai Mondiali perché saranno ad Anterselva e succede una volta nella carriera di un atleta di poter gareggiare in casa, per noi è come una mini Olimpiade».
L’azzurro è stato poi molto sincero quando gli è stato chiesto se questo oro sia più importante del bronzo olimpico. «Per me la medaglia più importante resta quella dell’Olimpiade perché è una competizione superiore, ma la felicità è la stessa. Io e Wierer vittoriosi nello stesso giorno come a Canmore tre anni fa? Non sono scaramantico, ma quasi quasi comincio a crederio anche io al destino».
E adesso chissà se dopo aver utilizzato il bronzo della medaglia individuale di PyeongChang per l’anello di fidanzamento, non utilizzerà questo per le fedi nuziali.