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Biathlon , Coppa del Mondo

Mondiali Östersund – Monologo norvegese nella staffetta maschile

Doveva essere la gara della grande sfida tra Norvegia e Francia. La staffetta maschile dei Mondiali di Östersund, invece, si è risolta in un monologo di Johannes e compagni. Puntuale il lancio di Lars Helge Birkeland, solidissimo Vetle Sjåstad Christiansen, mvp di giornata Tarjei Bø, l’uomo della fuga decisiva. Al fratello Johannes è bastato non gettare al vento l’oro nella serie in piedi, dove pure ha fatto spaventare compagni e tecnici mancando tre bersagli.
Per i rivali più attesi non è arrivata nemmeno la medaglia, che pure sembrava pressoché acquisita a un poligono dal termine. Fatale la disastrosa serie in piedi di Martin Fourcade, che ha rimediato due giri di penalità. Il sette volte vincitore della sfera di cristallo, che sparava per l’argento, è scivolato in sesta posizione.
Sul podio, alle spalle della Norvegia, si sono così piazzati il solido quartetto della Germania (Erik Lesser, Roman Rees, Arnd Peiffer e Benedikt Doll) e una Russia la cui medaglia di bronzo porta la firma di Alexander Loginov. Ben cinque le posizioni recuperate dall’ultimo frazionista, partito con 40 secondi di distacco dal podio.
L’Italia, che ha scelto di schierare al lancio il suo elemento migliore, Lukas Hofer, ha chiuso in quindicesima posizione. A costare la top ten al quartetto azzurro è stata soprattutto la sessione di tiro a terra di Dominik Windisch: proposto quale ultimo frazionista, dopo Giuseppe Montello e Thomas Bormolini, l’altoatesino ha rimediato due giri di penalità.
La migliore notizia di giornata, in casa Italia, è forse la buona prestazione di Hofer, che partirà nella mass start di domani nelle vesti di outsider. L’azzurro ha concluso la sua prova in seconda posizione, nella scia di Matvey Eliseev, subito davanti ad Antonin Guigonnat. La classifica, in quel momento, era comunque molto corta, con ben dieci squadre, comprese tutte le pretendenti al podio, raccolte in meno di dieci secondi. Tra queste la Svezia, che partiva con Fredrik Lindström, l’Austria (Felix Leitner), la Germania e la Norvegia.
Le prime differenze sono emerse nel corso del secondo quarto di gara. Quentin Fillon Maillet e Christiansen hanno preso il largo con uno zero rapido in piedi, che ha permesso loro di presentarsi al cambio con 18 secondi di vantaggio su Jesper Nelin, capace di portare la Svezia in terza piazza. L’Austria, con Simon Eder, pagava già quasi mezzo minuto, soglia superata dalla Germania. L’Italia, dopo avere percorso nelle posizioni di vertice anche le prime due tornate della seconda frazione, era già scivolata a quasi un minuto, dopo che Montello aveva dovuto sfruttare tutte le ricariche per scongiurare il giro di penalità. Subito dietro la Russia, che pagava un ultimo giro letargico di Nikita Porshnev.
La terza frazione è stata decisiva nella lotta per l’oro. La Francia schierava Simon Desthieux, forse l’uomo più in forma; la Norvegia Tarjei Bø. Il piano gara francese era probabilmente quello di provare a consegnare un po’ di margine a Fourcade, in vista della sfida in chiusura con Johannes Bø. Si è verificato l’esatto opposto: il meno giovane dei fratelli ha guadagnato una manciata di secondi con lo zero a terra, approfittando della ricarica utilizzata dal rivale, e di lì al cambio non ha fatto che incrementare il margine: 15’’ prima della serie in piedi, 37’’ dopo il poligono, che ha visto il norvegese usare due ricariche e il francese girare. Anche l’ultimo giro è stato favorevole a Bø, che ha portato a 43 secondi il margine su una Francia ormai raggiunta da un ottimo Peiffer.
Al vincitore della Coppa del Mondo è bastato limitare i danni nella serie in piedi, comunque diventata chiaramente un problema nelle ultime settimane, per regalare il titolo ai suoi. Le sorprese sono arrivate alle sue spalle.
Dopo il settimo poligono di giornata, Doll e Fourcade erano ancora insieme, e potevano vantare mezzo minuto di margine sulla stupefacente Slovenia, quarta. Gli altri quartetti partiti con ambizioni di medaglia, quali Austria, Russia e Svezia, rendevano tra i 37 e i 48 secondi. Agli inseguitori non restava così che sperare in una serie sciagurata di chi li precedeva. Ed è logico pensare che l’auspicio riguardasse principalmente Doll, tiratore sempre a rischio in piedi.
La serie nera è arrivata invece da Fourcade. Forse anche più degli errori, a colpire è stato il linguaggio del corpo del fuoriclasse francese, ripartito quasi con rassegnazione dopo l’ennesima delusione del suo Mondiale.
Della débacle di Fourcade ha saputo approfittare Loginov, il più veloce fra tutti gli ultimi frazionisti. Ai piedi del podio è rimasta una Repubblica Ceca (Michal Slesingr, Ondrej Moravec, Tomas Krupcik e Michal Krcmar) capace di confermarsi competitiva nell’occasione più importante anche in una stagione nella quale ha spesso stentato, mentre la Slovenia (Miha Dovzan, Jakov Fak, Klemen Bauer e Rok Trsan), migliore formazione al tiro, ha è riuscita a difendere fino in fondo la piazza tra le migliori cinque.
Alle spalle della Francia ha chiuso un’altra delusa, la Svezia. I campioni olimpici in carica sono rimasti in lizza per il podio fino all’ultima frazione, quando sono stati traditi dai troppi errori al poligono (cinque ricariche) del loro uomo migliore, Sebastian Samuelsson. Austria, Bulgaria e Bielorussia hanno completato la top ten.

STAFFETTA MASCHILE ÖSTERSUND – CLASSIFICA FINALE
1. NORVEGIA (Birkeland, Christiansen, T. Bø, J. T. Bø) [0+6] 1:12:03.7
2. GERMANIA (Lesser, Rees, Peiffer, Doll) [0+8] +38.1
3. RUSSIA (Eliseev, Porshnev, Malyshko, Loginov) [0+7] +1:04.1
4. REPUBBLICA CECA (Slesingr, Moravec, Krupcik, Krcmar) [0+6] +1:20.7
5. SLOVENIA (Dovzan, Fak, Bauer, Trsan) [0+5] +1:22.4
6. FRANCIA (Guigonnat, Fillon Maillet, Desthieux, Fourcade) [3+11] +1:37.2
7. SVEZIA (Lindström, Nelin, Ponsiluoma, Samuelsson) [0+11] +1:37.4
8. AUSTRIA (Leitner, Eder, Landertinger, Eberhard) [1+8] +2:00.1
9. BULGARIA (Anev, Sinapov, Gerdzhikov, Iliev) [0+9] +2:03.9
10. BIELORUSSIA (Smolski, Yaliotnau, Bocharnikov, Chepelin) [0+9] +2:04.0

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