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Biathlon , Pianeta Italia

Biathlon – Lukas Hofer: “Iniziare il Mondiale con una medaglia è la cosa più bella”

Una cosa è certa, il carattere a Lukas Hofer non manca. Nel momento di difficoltà, quando era con le spalle al muro con tre bersagli mancati, l’atleta altoatesino del Centro Sportivo Carabinieri non si è spaventato, è rimasto freddo e concentrato, tirando fuori tutto il suo talento per uscire da una situazione difficile. Forse lì l’Italia ha vinto il bronzo.
È tanta, quindi, la soddisfazione di Hofer al termine della gara: «Di sicuro cominciare un Mondiale con una medaglia è la cosa più bella che possa accadere – ha esordito Hofer – perché ti dà spinta per le gare successive. Abbiamo sudato fino alla fine perché siamo stati quasi campioni del mondo per numero di ricariche utilizzate, per cui dobbiamo essere contenti di averla portata a casa. Ora dobbiamo ripartire e guardare avanti in vista delle gare individuali».
Hofer ha quindi parlato delle condizioni trovate in gara tra pista e vento: «La pista oggi era diversa rispetto agli altri giorni, era lenta e si sprofondava giù. Anche al tiro dall’azzeramento alla gara è cambiato il vento e si faceva fatica a dare tacche. Ma siamo rimasti tranquilli sulle ricariche, cosa fondamentale, perché nelle staffette puoi rischiare di più proprio perché hai le ricariche. Ora noi uomini abbiamo un giorno di riposo in più, lo sfrutteremo per provare qualche serie in più e arrivare pronti alla sprint».
L’altoatesino, terzo frazionista oggi, ha parlato in precedenza anche in diretta su Eurosport, interagendo con  Dario Puppo e Massimiliano Ambesi, prima ancora di sapere se avrebbe o meno conquistato la medaglia. Incassati i complimenti per l’atteggiamento avuto al poligono, quando ha utilizzato le tre ricariche, Hofer ha descritto la propria gara: «Al tiro ho fatto fatica – ha ammesso l’azzurro – in piedi ho provato a recuperare qualcosina e ho preso qualche rischio di troppo. Per fortuna ho chiuso subito con le ricariche e provato a limitare il più possibile il tempo per aiutare Dominik. Ero molto sicuro prima della gara, perché venivo da tre giorni di allenamento perfetti, quindi mi pesano questi errori in gara. Le ricariche le ho chiuse subito perché volevo essere veloce al poligono per recuperare il più possibile. I materiali erano buoni, ma putroppo il vento era difficile. Anche Doro aveva avuto difficioltà, così i tecnici mi avevano avvisato di dare tacche perché la situazione era cambiata completamente rispetto all’azzeramento».

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