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Salto

Gara vergognosa sul Normal Hill di Seefeld: è Dawid Kubacki il nuovo campione iridato

Quest’oggi è andata in scena una delle pagine più brutte per il salto speciale: nella gara individuale dal Normal Hill di Seefeld ne sono successe di tutti i colori, con due serie totalmente irregolari e dove sono completamente mancate condizioni di equità per tutti gli atleti. Se la prima serie era stata irregolare, la seconda lo è stata ancora di più e tanti atleti sono stati tagliati fuori dalla possibilità di lottare per una medaglia da una gestione vergognosa da parte della direzione gara.
Di una gara così complessa non rimane che farne la cronaca, partendo dalla prima serie, davvero difficile e falsata dal meteo, condotta in maniera alquanto discutibile dalla direzione gara. Si è incominciato con una stanga relativamente bassa, con una leggera brezza frontale, ma dopo pochi salti si è alzato il vento alle spalle. Si è provato a porre rimedio alzando la stanga di partenza, ma questo non è servito affatto per riequilibrare la situazione, dal momento che gli atleti si sono visti decurtare punti per il gate più alto ed inoltre l’in-run è rimasto lento per via di una fitta nevicata.
È riuscito ad venirne fuori al meglio il nipponico Ryoyu Kobayashi, autore di un salto capolavoro da 101m nonostante la complessità del momento in cui ha saltato, chiudendo in testa con un margine di 2.1 punti sul tedesco Karl Geiger, andato a 100m con condizioni più accettabili ma stanga più bassa. Alle loro spalle si sono inseriti a sorpresa tanti atleti con pettorali relativamente bassi, avendo saltato con buon vento frontale prima del peggioramento delle condizioni, tra i quali gli sloveni Ziga Jelar e Peter Prevc, oltre al ceco Filip Sakala. Si è difeso molto bene Killian Peier (4° a 7.4 punti), leggermente più attardato Stefan Kraft (10° a 11.9 punti) mentre hanno effettuato prestazioni quasi disastrose i polacchi Kamil Stoch (18° a 15.1 punti) e Dawid Kubacki (27° a 19.2 punti), affrontando vento improponibile. Addirittura eliminati Piotr Zyla (33°), Evgeniy Klimov (35°), Johann Andre Forfang (45°) e Timi Zajc (50°).
Nella seconda parte di gara si è assistito ad una rimonta rabbiosa da parte dei polacchi, dopo essere stati penalizzati oltremodo nel primo segmento di gara. Dawid Kubacki e Kamil Stoch sono veleggiati fino a 104.5m e 101.5m, approfittando di buone condizioni, dopodiché il trampolino è tornato a non essere più performante. Nonostante il peggioramento delle condizioni e l’infittisi della nevicata, che ha reso sempre meno scorrevole l’in-run, la direzione gara ha scelto di non fare nemmeno una pausa per pulire le canaline. Gli atleti che si sono susseguiti hanno così a mano a mano staccato con velocità sempre più bassa. Nessuno è riuscito a trovare prestazioni sufficientemente competitive – non avendo meteo comperabile e nemmeno velocità adeguata – per rimanere davanti al duo polacco, che ha infine raggiunto il podio raccogliendo l’oro e l’argento. L’ultimo metallo è andato a Stefan Kraft, atterrato a 101m, che è così salito a tre medaglie in altrettante competizioni iridate consecutive. Sul podio sono infine saliti tre saltatori che alla vigilia erano nel novero dei favoriti, ma questo non toglie la macchia per come questo sia stato raggiunto. Questa gestione folle ha così delegittimato il risultato, che sarebbe potuto anche essere giusto, ma con una diversa condotta di gara.
Non c’è stato nulla da fare per Ryoyu Kobayashi, ingiustamente penalizzato da tutta la situazione, trovatosi addirittura a saltare con una velocità di 2.7 km/h inferiore rispetto a quella di Kubacki, insomma un altro sport. Rimane un grande dispiacere per il nipponico, fortemente svantaggiato dal fatto di essersi presentato per ultimo in stanga di partenza. Posizione che aveva però meritatamente guadagnato nella prima manche, dove era stato l’unico capace di trovare una prestazione magistrale nonostante il vento sfavorevole. In quell’occasione però era stato messo in condizioni di potersi esprimere in questo modo, visto che l’inrun era stato regolarmente pulito. Il giapponese ha infine terminato al 14° posto avendo raggiunto solamente 92.5m, stessa misura di Geiger,  che si è attestato 18°.
Ha così raccolto la quarta moneta Philipp Aschenwald, bravo a rimontare partendo dalla 20^ posizione grazie ad un ottimo salto da 103.5m, mancando infine il bronzo per appena 3 decimi. Alle sue spalle è giunto il tedesco Richard Freitag, raggiungendo la stessa misura ma avendo dei problemi sull’atterraggio. Sesto posto per Stephan Leyhe, davanti di un decimo rispetto al tandem formato compagno di squadra Markus Eisenbichler – a sua volta in gran rimonta dopo aver chiuso la prima parte di gara al 25°posto – e il giapponese Yukiya Sato. La top ten è stata infine completata da Michael Hayböck e Killian Peier.
L’azzurro Sebastian Colloredo è stato bravo ad approfittare del pettorale basso per riuscire a trovare un primo salto discreto che gli ha consentito di accedere alla seconda manche. Ha infine concluso al 22° posto, mentre Alex Insam è stato protagonista di una prestazione davvero difficile che lo ha relegato al 42° posto.
Domani si concluderà con il team event misto di salto speciale, in programma alle ore 16.
WSC SEEFELD 2019 – TONI-SEELOS-SCHANZE HS 109
1. KUBACKI Dawid (POL) 218.3
2. STOCH Kamil (POL) 215.5
3. KRAFT Stefan (AUT) 214.8
4. ASCHENWALD Philipp (AUT) 214.5
5. FREITAG Richard (GER) 211.3
6. LEYHE Stephan (GER) 210.6
7. EISENBICHLER Markus (GER) 210.5
7. SATO Yukiya (JPN) 210.5
9. HAYBÖCK Michael (AUT) 208.5
10. PEIER Killian (SUI) 207.4
Clicca qui per i risultati completi.

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