Il trampolino grande di Innsbruck si è arricchito quest’oggi di un’ennesima pagina storica del leggendario libro del salto con gli sci. Dopo dieci podi in gare di primo livello senza mai essere riuscito a salire sul podio, Markus Eisenbichler si è laureato campione iridato dal Large Hill ai Mondiali di Seefeld 2019, ma la favola non è finita qui: infatti alla piazza d’onore si è classificato Karl Geiger mentre il bronzo è stato appannaggio di Killian Peier, alla prima top three della carriera.
La prima serie di salti ha confermato quanto è complesso da interpretare il Bergiselschanze. Per buona parte della manche il vento non ha recitato un ruolo predominante, ma a cavallo delle performance degli atleti favoriti ha preso a spirare una consistente brezza frontale che paradossalmente ha messo in difficoltà i migliori della stagione in corso, non supportati da staff tecnici lungimiranti. Infatti la direzione gara ha continuato a tenere la medesima stanga di partenza e nessuno si è preso il rischio di abbassarla volontariamente, tagliando dalla corsa alle medaglie saltatori di assoluto blasone come Stefan Kraft e Kamil Stoch, soltanto rispettivamente quinto e settimo parziale con buon distacco dalla testa.
Gli altri attesissimi non hanno, invece, mancato l’appuntamento con un primo salto di livello: lo svizzero Killian Peier ha ottenuto il miglior punteggio, pescando un discreto jolly con la compensazione del vento, precedendo di un’inezia un’impeccabile Markus Eisenbichler, Ryoyu Kobayashi e Karl Geiger. Il nipponico è stato l’unico ad eseguire nel momento “complesso” di brezza frontale, cavandosela da fuoriclasse facendo registrare la miglior misura da 133.5 metri, seppur con una sbavatura dopo l’appoggio del telemark.
Nella seconda manche bene o male il vento non ha più recitato il ruolo da protagonista, ma gli atleti hanno potuto contare soltanto su loro stessi. Tra i migliori quattro della prima serie Eisenbichler ha tirato fuori dal cilindro una prestazione pazzesca da 135.5 metri con la quale ha realizzato un punteggio irraggiungibile per gli avversari, anche se chiaramente non è riuscito ad appoggiare una genuflessione di qualità.
La storia del ventisettenne di Siegsdordf è davvero una delle più belle dello sport a 360 gradi. Eisenbichler è emerso al massimo livello in età avanzata rispetto agli standard della disciplina, ha impiegato diverso tempo per attestarsi nella squadra di Coppa del Mondo in cui è membro fisso soltanto da tre stagioni. Nonostante la crescita di rendimento, fino a ieri il bavarese non era mai riuscito a vincere una gara di primo livello seppur avesse raccolto la bellezza di 10 podi – tra i quali anche il bronzo dal Normal Hill di Lahti 2017 –, venendo visto da tutti come un “cavallo pazzo”.
Proprio questa definizione è stata quella che lo ha escluso dalla squadra tedesca in occasione del Team Event dei Giochi Olimpici di PyeongChang a favore del più solido Stephan Leyhe, proprio perché l’assiano garantiva una medaglia certa. Nell’annata in corso Eisenbichler è salito ancor più di rendimento, disputando una prima metà della Vierschanzentournee da primo della classe al pari del vincitore Ryoyu Kobayashi, ma proprio sul Bergiselschanze ha dovuto dire addio ai sogni di gloria a causa del mancato adattamento all’impianto tirolese. La favola del poliziotto tedesco non può che trovare il lieto fine proprio ad Innsbruck in un sabato di metà febbraio.
Distante 12.1 lunghezze dalla medaglia d’oro si è accaparrato la seconda piazza Geiger, a sua volta non eccezionale nello stile nella seconda serie. Anche il ventiseienne di Oberstdorf ha dalla sua una storia particolare, ma rispetto ad Eisenbichler è stato nettamente più precoce salvo smarrirsi nel nulla per diverse stagioni prima della rinascita degli ultimi tre anni. Manco a dirlo per Geiger si tratta della prima medaglia nei grandi appuntamenti ed ha completato così una doppietta iridata che ha un solo precedente nella storia tedesca, avvenuto proprio in Austria a Bischofshofen nel 1999 ad opera di Martin Schmitt e Sven Hannavald.
Nel momento decisivo Peier è riuscito a difendere la medaglia di bronzo, seppur abbia perso a sua volta l’argento nelle valutazioni dei giudici. L’elvetico ha messo a frutto un feeling straordinario con il trampolino grande di Innsbruck per ottenere nettamente il miglior risultato della carriera, migliorando proprio quello ottenuto un mese e mezzo fa nella terza tappa della Tournee dei Quattro Trampolini (7° posto). Per la Svizzera il valdese è diventato il settimo atleta a conquistare una medaglia iridata nel salto speciale e guardando ai risultati degli ultimi dodici anni questa è sesta top-three mondiale elvetica con tre saltatori differenti, numeri straordinari per una nazione dal ristretto numero di praticanti.
Soltanto quarta moneta per Ryoyu Kobayashi: dopo una primo serie da vero fuoriclasse, il dominatore della presente annata ha bucato completamente il tempo di stacco nel secondo salto, non trovando la consueta quota e naturalmente alzando bandiera bianca nella lotta ai metalli pregiati. Dunque per il nipponico il Bergisel è passato da essere il trampolino dell’apoteosi della Tournee ad un’amara medaglia di legno ai Campionati Mondiali. Settimana prossima sul Normal Hill di Seefeld ci sarà una seconda possibilità per il fratello mezzano della famiglia Kobayashi.
Cercheranno riscatto sul Toni Seelos Schanze anche gli altri due delusi odierni: Stoch e Kraft. In virtù di una seconda performance inferiore soltanto a quella del vincitore, il polacco ha rimontato fino alla quinta piazza finale, precedendo l’idolo di casa che ha così riconfermato un rapporto conflittuale con l’impianto sovrastante la capitale delle Alpi.
Anche quest’oggi è continuato il momento nero per la Norvegia del salto: Johann Andre Forfang, dopo essere atterrato con qualche incertezza oltre l’Hill Size nella prima prestazione, accusando dolore al ginocchio sinistro, ha perso qualche posizione nel finale chiudendo settimo appena difronte al compagno di squadra Robert Johansson. Hanno completato la top ten Richard Freitag e Timi Zajc, il primo ribadendo l’ottima giornata tedesca ed il secondo autore dell’ennesima prova di maturità a soli diciotto anni su un trampolino a lui ostico per caratteristiche.
Guardando già alla gara a squadre in programma domani alle ore 14.45, viene naturale dare la Germania come favorita numero uno seppur debba trovare un quarto elemento del quartetto all’altezza (oggi Andreas Wellinger non è andato oltre una mesta 32^ posizione), anche perché i team rivali hanno evidenziato dei limiti: l’Austria appare molto solida ma mancante degli acuti decisivi (oltre a Kraft non sono dispiaciuti Daniel Huber 11°, Philipp Aschenwald 13° e Michael Hayboeck 14°), la Polonia appare in calo ed i risultati Stoch escluso non sono incoraggianti, la Norvegia ha una squadra con dei tarli nella testa (vedi il secondo salto abortito da Andreas Stjernen) ed infine il Giappone presenta atleti con picchi di rendimento notevoli seppur molto discontinui.
I due azzurri presenti ai Mondiali di Seefeld hanno fatto oltremodo fatica quest’oggi: Alex Insam (41°) non ha raggiunto l’obiettivo di fare breccia nella manche decisiva, mentre Sebastian Colloredo (47°) il suo l’aveva già fatto nella giornata di ieri superando la qualificazione.
WSC SEEFELD 2019 – BERGISELSCHANZE HS 130
1. EISENBICHLER Markus (GER) 279.4
2. GEIGER Karl (GER) 267.3
3. PEIER Killian (SUI) 266.1
4. KOBAYASHI Ryoyu (JPN) 262.0
5. STOCH Kamil (POL) 259.4
6. KRAFT Stefan (AUT) 256.1
7. FORFANG Johann Andre (NOR) 250.9
8. JOHANSSON Robert (NOR) 248.9
9. FREITAG Richard (GER) 248.7
10. ZAJC Timi (SLO) 245.5
Clicca qui per i risultati completi.
Favola straordinaria ad Innsbruck: Markus Eisenbichler è oro dal Large Hill!
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