Il titolo europeo della sprint femminile va in Svezia, secondo pronostico. Non è stata però la favorita della vigilia, Hanna Öberg, a mettersi al collo la medaglia d’oro: è Mona Brorsson la nuova campionessa continentale della specialità. A Minsk-Raubichi, la numero due della squadra scandinava ha disputato una prova pressoché perfetta: miglior tempo sugli sci, con 5 secondi di margine sulla connazionale, alla fine terza, e oltre 20 su tutte le altre, unito al 100 per cento al poligono. Soltanto nei tempi di rilascio dei colpi Brorsson ha concesso qualcosa alle rivali; limite che non le ha impedito di rifilare 37’’ alla più vicina delle rivali, Ekaterina Yurlova-Percht.
La gara per l’oro è stata, di fatto, un derby svedese. Brorsson, partita con il pettorale numero 10, ha demolito i tempi delle atlete che l’avevano preceduta e ha posto la prima seria candidatura alle medaglie. Öberg, scattata venti minuti più tardi, quando la compagna era già al traguardo, ha fatto segnare i migliori parziali nel primo giro e si è confermata al comando con lo zero nella sessione a terra, con ben 13’’ sulla connazionale. La sola a provare a inserirsi nella sfida per l’oro è stata Yurlova, ugualmente precisa a terra e capace di collocarsi a metà fra le due svedesi.
Già nel secondo giro Brorsson ha però iniziato a limare il gap dalle rivali: all’ingresso al secondo poligono, il vantaggio di Öberg si era ridotto a 11’’; quello di Yurlova si era azzerato.
La serie in piedi è stata decisiva. Yurlova ha mancato un bersaglio, prima di perdere in ogni caso un’altra decina di secondi nella tornata finale; Öberg ha commesso addirittura due errori, ed è stata costretta a un grande ultimo giro (secondo tempo, dietro solo a Brorsson) per riacciuffare il gradino più basso del podio.
A fare le spese dell’ottimo finale della campionessa olimpica dell’individuale è stata Svetlana Mironova, che ancora all’ultimo rilevamento intermedio, posto a 600 metri dal traguardo, aveva al collo una virtuale medaglia di bronzo. Mezzo secondo l’ha separata alla fine dalla terza piazza.
La top five è completata da Karoline Offigstad Knotten. La migliore delle norvegesi ha stampato il secondo parziale dopo la serie in piedi, forte di un doppio zero. Le sue speranze di medaglia sono però svanite a causa di un ultimo giro lontano da quello delle migliori, nel quale ha reso 27 secondi alla vincitrice.
A differenza di quanto accaduto in campo maschile, non sono molte le atlete alle quali è mancato un solo bersaglio per poter puntare al podio. Il discorso, al contrario, riguarda la sola Magdalena Gwizdon, settima con un errore, staccata di 23 secondi dal bronzo. Davanti alla polacca si è piazzata l’austriaca Fabienne Hartweger, forte del 100 per cento al tiro.
Ottava è stata Anastasiya Merkushyna, la migliore di una pattuglia ucraina che non ha reso secondo le aspettative. Non sono andate infatti al di là del 17esimo e 31esimo posto Vita e Valj Semerenko, rallentate da uno e due giri di penalità rispettivamente.
Nelle dieci si sono piazzate anche Ida Lien, norvegese classe 1997, e la statunitense Emily Dreissigacker.
Lontane le ragazze italiane. La migliore, nonché unica a guadagnare la qualificazione per l’inseguimento di domani, è stata Samuela Comola, 53esima con un bersaglio mancato. Hanno invece sbagliato troppo al tiro per ritornare in gara domani Michela Carrara e Irene Lardschneider: le due azzurre più attese hanno rimediato quattro giri di penalità, e hanno chiuso quasi appaiate, in 69esima e 70esima piazza, staccate dalla vincitrice di quasi quattro minuti e fra loro di quattro decimi.
SPRINT FEMMINILE MINSK-RAUBICHI
1. Mona BRORSSON (SWE) [0+0] 19:37.4
2. Ekaterina YURLOVA-PERCHT (RUS) [0+1] +37.5
3. Hanna ÖBERG (SWE) [0+2] +45.6
4. Svetlana MIRONOVA (RUS) [0+1] +46.1
5. Karoline Offigstad KNOTTEN (NOR) [0+0] +48.4
6. Fabienne HARTWEGER (AUT) [0+0] +1:06.6
7. Magdalena GWIZDON (POL) [0+1] +1:08.8
8. Anastasiya MERKUSHYNA (UKR) [1+0] +1:12.4
9. Ida LIEN (NOR) [0+0] +1:12.9
10. Emily DREISSIGACKER (USA) [0+1] +1:16.1