Eckhoff in forma mondiale
Tiril Eckhoff trionfa nell’unica gara individuale che si è svolta nel freddo polare di Canmore, riuscendo per la prima volta in stagione a chiudere una gara nella top-ten. La 28enne norvegese nel corso dell’inverno non era mai stata capace di completare una gara sopra l’80% al tiro, ma in occasione della short individual è riuscita a limitare gli errori al poligono (1 sola penalità nella seconda serie), conquistando il primo podio in carriera nel format. Ottima prestazione sugli sci, oltre che per Tiril Eckhoff (3° tempo assoluto), anche per un’altra norvegese, ovvero Marte Olsbu Røiseland, che ha fatto registrare il miglior parziale nel fondo, ma che si è dovuta accontentare del 12° posto per via di 4 errori al tiro.
Sta nascendo una nuova stella?
Marketa Davidova, dopo aver conquistato una vittoria e un secondo posto ad Anterselva, si conferma su livelli altissimi conquistando il posto d’onore nella short individual di Canmore. La giovanissima biathleta ceca, da tempo indicata da diversi addetti ai lavori come una delle giovani più promettenti al mondo, ha innalzato in maniera importante il rendimento al poligono. Le percentuali di Davidova sono infati passate dal 74,5% (82/110) delle prime 5 tappe, al 92,8% (65/70) tra Anterselva a Canmore, con 4 dei 5 errori commessi in unica gara (inseguimento di Anterselva).
Vittozzi favorita per la sfera di cristallo?
A partire dal mese di gennaio, l’atleta più costante su alti livelli è senza dubbio Lisa VIttozzi. La sappadina è infatti l’unica atleta ad essere salita 4 volte sul podio nelle ultime 8 gare, senza mai finire fuori dalle prime 11 posizioni. Anche a Canmore Vittozzi è riuscita a chiudere la short individual in 3° posizione, miglior risultato in carriera nel format, e si è portata ancora più vicina a Dorothea Wierer nella classifica generale.
Le due azzurre sono infatti ora divise solo da 5 punti, con l’altoatesina che ha pagato a caro prezzo i 3 errori al poligono, chiudendo in 22° posizione (2° peggior risultato stagionale).
Wierer e Vittozzi rimangono le principali contendenti alla sfera di cristallo, rispettivamente con 651 e 646 punti . Anastasiya Kuzmina (540) e Marte Olsbu Røiseland (537), rimangono infatti le uniche avversarie ancora in corsa, ma seppur superiori alle azzurre nel fondo, appaiono troppo discontinue al poligono per poter recuperare gli oltre 100 punti di distacco dalla coppia italiana.
Le slovacche saranno negli USA?
Prima delle tappe nordamericane ci si chiedeva se Kuzmina e Fialkova avrebbero preso parte ad entrambe le tappe nordamericane, o se si sarebbero concentrate maggiormente sui Campionati del Mondo di Östersund. Nella giornata di ieri, Paulina Fialkova ha fatto sapere che diserterà la tappa di Soldier Hollow, a differenza di Anastasiya Kuzmina, che invece sarà presente anche nella tappa statunitense.
La più giovane delle sorelle Fialkova, presente a Canmore principalmente per difendere il pettorale rosso di leader della classifica di specialità nella mass start (gara prima sostituita dalla sprint, e poi cancellata per via delle temperature troppo basse), abbandona in questo modo ogni residua speranza di conquistare la sfera di cristallo. Obiettivo che per la 26enne slovacca appariva in ogni caso già compromesso, visto il distacco di 125 punti dalla vetta e lo scarso rendimento tenuto a partire dal mese di gennaio (mai in top-ten, eccezion fatta per il 3° posto nella mass start di Ruhpolding).
Germania vince la staffetta
Nella staffetta femminile, a trionfare è stata la Germania. Decisiva per la vittoria delle teutoniche è stata soprattutto la 3° frazione, in cui Denise Herrmann è riuscita a limitare gli errori al poligono. Squadra azzurra che è stata invece a lungo in testa, ma che si è dovuta accontentare della 4° posizione per via di una difficile ultima frazione di Federica Sanfilippo, che è incappata in un giro di penalità all’ultimo poligono, affrontato in condizioni di vento complicate. Ottima prova per le azzurre invece da parte di Nicole Gontier, che dopo le enormi difficoltà avute al tiro nelle due staffette di Oberhof e Ruhpolding, è stata quasi perfetta al poligono, utilizzando solamente 1 ricarica.
Nella prova a squadre, alle spalle della Germania, si è piazzata la Norvegia, con Eckhoff, Tandrevold e Røiseland che sono riuscite a sopperire alla prima frazione disastrosa di Kalkenberg, costretta a percorrere 2 volte il giro di penalità e staccata di oltre 2 minuti dalla vetta.
Gradino più basso del podio invece per la Francia, unica fra le nazioni di vertice ad evitare giri di penalità, e che, almeno in questa prova a squadre, ha visto performare su buoni livelli Justine Braisaz.