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Biathlon , Coppa del Mondo

Biathlon – La staffetta femminile di Canmore è della Germania, Italia quarta

È Denise Herrmann la donna del giorno sulle nevi canadesi. Con una prova mostruosa in terza frazione e un passo sugli sci inavvicinabile per le avversarie, la ex fondista è stata la chiave del successo della Germania nella staffetta di Canmore. Una prestazione che ha ribaltato una gara nella quale era stata l’Italia a condurre per quasi tre quarti, salvo poi ritrovarsi al traguardo a dover digerire un quarto posto amaro. Sul podio, al fianco delle tedesche, sono salite la Norvegia e la Francia.
Eppure, ancora oltre la metà gara, la staffetta sembrava avere assunto una fisionomia di gara ideale per le azzurre. Lisa Vittozzi aveva offerto il solito lancio perfetto, con due serie rapide e precise al poligono che le avevano permesso di lasciare a 23 secondi il tandem delle più dirette inseguitrici: la Francia, che schierava al via Anaïs Chevalier, e la Germania, che si affidava a Vanessa Hinz. I tre gradini del podio sembravano già ipotecati: soltanto l’Estonia e gli Stati Uniti sono riusciti a cambiare con meno di un minuto di distacco, e la Norvegia sembrava già tagliata fuori dopo i due giri di penalità e i due minuti e 16 secondi di distacco rimediati da Emilie Aagheim Kalkenberg
A rafforzare le speranze di podio azzurre aveva poi provveduto una Nicole Gontier capace di gettarsi alle spalle gli spettri delle due recenti débâcle in staffetta. La valdostana ha chiuso senza errori la serie a terra e ha dovuto impiegare una sola ricarica in piedi, così da consolidare la leadership italiana: Justine Braisaz ha ceduto il testimone ad Anaïs Bescond con un ritardo di 34 secondi, mentre Franziska Hildebrand ha chiuso con 43’’ e si è vista addirittura scavalcare dalla miracolosa Estonia. Per le baltiche, dopo l’ottimo lancio di Regina Oja, Tuuli Tomingas ha fatto addirittura segnare il secondo tempo di frazione, a 1.8 secondi da Ingrid Landmark Tandrevold. Proprio Tandrevold ha avviato la rimonta della Norvegia, che al secondo cambio rendeva comunque ancora due minuti e 3’’.
La terza frazione era quella in cui, nelle speranze dei tifosi italiani, Dorothea Wierer avrebbe potuto produrre l’allungo decisivo. La leader di Coppa del Mondo, rallentata da due ricariche utilizzate in piedi, si è però trovata al cospetto di una Herrmann semplicemente inavvicinabile: malgrado tre errori spalmati nelle due serie al poligono, la tedesca ha azzerato il distacco e ha preso il comando a pochi metri dal cambio, dopo avere rifilato mezzo minuto a Wierer – e a chiunque all’infuori di Tiril Eckhoff, comunque più lenta di 14’’ – nella sola ultima tornata.
In chiave podio, la situazione dell’Italia sembrava tuttavia ancora piuttosto sicura: Julia Simon, terza, è partita con 57 secondi di distacco da Dahlmeier e 54 da Sanfilippo; Marte Olsbu-Røiseland ha ricevuto il cambio a 1’26’’ dal vertice.
Dahlmeier ha chiuso di fatto il discorso vittoria con un primo giro rapidissimo, pur seguito da una serie a terra nella quale è stata costretta a ricorrere a due ricariche. Altrettanto ha dovuto fare Sanfilippo, che all’uscita dal poligono pagava 48 secondi. Olsbu-Røiseland ha portato per la prima volta la Norvegia sul podio virtuale con un cinque su cinque, mentre le tre ricariche usate da Simon sembravano dare respiro all’Italia.
La serie in piedi, condizionata dal vento, si è trasformata però in un festival di errori del quale ha fatto le spese più di tutte Sanfilippo. Dahlmeier si è potuta permettere un giro di penalità senza mettere a rischio la vittoria tedesca. Simon ha compensato le difficoltà a terra con una serie da una sola ricarica. Una in meno di quelle occorse a Olsbu, che pure ha dovuto superare un momento di affanno. La ragazza della Val Ridanna si è invece arenata sull’ultimo bersaglio, che le è costato infine un giro di penalità fatale.
L’ultima tornata è servita solo a confermare la straordinaria condizione di Olsbu, forse in assoluto l’avversaria più temibile per Wierer e Vittozzi nella corsa alla sfera di cristallo: con una progressione che ha ricordato quella di Herrmann una frazione prima, la norvegese ha divorato i 21 secondi che la separavano da Simon e ha issato la sua squadra sul secondo gradino del podio.
Nella gara del resto del modo, alle spalle dell’Italia si è piazzata la Svizzera, davanti all’Austria. Repubblica Ceca e Stati Uniti hanno occupato la settima e l’ottava piazza, mentre l’Estonia, dopo l’exploit della prima metà di gara, è scivolata via via fino al nono posto. La top ten è stata completata da una Russia che schierava la solita Margarita Vasileva tra le quattro ragazze che si erano imposte a Oberhof.

STAFFETTA FEMMINILE CANMORE – CLASSIFICA FINALE
1. GERMANIA (Hinz, Hildebrand, Herrmann, Dahlmeier) [1+12] 1:10:16.3
2. NORVEGIA (Kalkenberg, Tandrevold, Eckhoff, Olsbu-Røiseland) [2+7] +30.2
3. FRANCIA (Chevalier, Braisaz, Bescond, Simon) [0+12] +41.6
4. ITALIA (Vittozzi, Gontier, Wierer, Sanfilippo) [1+8] +1:40.5
5. SVIZZERA (A. Gasparin, E. Gasparin, Meinen, Haecki) [2+10] +2:24.6
6. AUSTRIA (Rieder, Schwaiger, Kupfner, Hauser) [1+9] +2:49.1
7. REPUBBLICA CECA (Charvatova, Vitkova, Davidova, Puskarcikova) [2+13] +3:44.8
8. STATI UNITI (Dunklee, Egan, Reid, Dreissigacker) [2+12] +3:58.4
9. ESTONIA (Oja, Tomingas, Talihaerm, Gaim) [2+11] +4:21.9
10. RUSSIA (Vasnetcova, Vasileva, Biktasheva, Kaisheva) [1+16] +4:39.2

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