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Sci di fondo

Fausto Denti, presidente FISI Bergamo: “Dobbiamo tornare ad accendere la passione delle famiglie”

Proprio ieri Sofia Goggia gli ha regalato un’altra soddisfazione vincendo la medaglia d’argento nel super gigante che ha aperto il Mondiale di Are in Svezia. Fausto Denti, presidente della FISI provinciale di Bergamo, è molto soddisfatto dei risultati ottenuti dagli atleti della sua provincia, non soltanto nello sci alpino o nello snowboard, ma anche nello sci di fondo, dove i bergamaschi hanno una tradizione importante, come conferma la partecipazione di Valentina Maj ai recenti Mondiali Juniores di Lahti. Tanti gli argomenti che abbiamo affrontato con lui nella seguente intervista.
Buon pomeriggio Denti. Come sta andando la stagione del vostro comitato provinciale nello sci di fondo?
«Sono soddisfatto perché la stagione sta andando avanti piuttosto bene. Pur ritrovandoci a fronteggiare un problema piuttosto rilevante con la neve, siamo riusciti a far disputare regolarmente tutte le gare in programma nella nostra provincia. Domenica scorsa abbiamo anche ospitato i Campionati Regionali di fondo a Schilpario, facendo le prove generali per gli Italiani del prossimo weekend. La pista è in ottime condizioni grazie al grande lavoro fatto dal punto di vista organizzativo».
E per quanto riguarda gli atleti?
«Come sempre Martina Bellini continua a ottenere buoni risultati ed è in testa alla Coppa Italia Under 23. Molto bene sta andando Valentina Maj, che pur partendo fuori dalla nazionale juniores femminile, è riuscita a qualificarsi per il Mondiale di categoria recentemente disputato a Lahti. La sua partecipazione è stata per noi motivo di grande soddisfazione. Inoltre abbiamo tanti piccoli che stanno crescendo. A livello baby i numeri sono ancora buoni, forse un po’ meno tra gli Allievi, ma questo è un problema che si ripete da anni. L’unica soluzione è probabilmente quella di incrementare ulteriormente i numeri alla base, partendo dalle scuole e portando così un numero ancora più elevato di bambini sulla neve».
A proposito di scuole, prosegue il progetto SCIvolare.
«Il progetto voluto dalla FISI sta andando avanti molto bene nelle scuole dell’Alta Val Seriana e prossimamente anche dell’Alta Valle Brembana. Questa iniziativa ha avuto fin qui un buon successo e ci auguriamo possa portare nuovi bambini a praticare lo sci di fondo. A Schilpario siamo riusciti a portare sulla neve una quindicina di bambini e ci auguriamo che alcuni di essi possano avvicinarsi a questo bellissimo sport».  
Quanto è importante il contatto che questi giovani hanno con atleti del calibro di Renato e Fabio Pasini, Fabio Santus o Fabio Maj?
«Sono sempre di grande stimolo per i giovani, hanno tanto carisma e riescono a coinvolgerli. Quando vanno a parlare con i bambini e mostrano alcuni filmati creano sempre entusiasmo. Questo ci aiuta ad andare oltre le difficoltà oggettive che fronteggiamo in questo periodo. Non dimentichiamoci, per esempio, che qui abbiamo avuto due medaglie d’oro all’ultima Olimpiade, anche se nello snowboard e nello sci alpino, che avremmo potuto sfruttare anche in termini di maggior coinvolgimento, se non fosse stato che purtroppo abbiamo risentito tantissimo dell’assenza di neve. Nel fondo ci siamo difesi grazie all’aiuto di uno sponsor, che ci ha consentito di innevare la pista a Valbondione e utilizzarla come riferimento per gli atleti della provincia già a inizio stagione. I valtellinesi, a differenza nostra, hanno il gran vantaggio di località come Livigno o Santa Caterina che hanno la neve già a ottobre ma non possiamo permetterci, sia a livello economico sia di impegno per i ragazzi, di mandare i nostri giovani lì ad allenarsi. In una situazione del genere, quindi, l’entusiasmo di persone come per esempio Renato Pasini, è importantissimo».
Pensa che l’eventuale assegnazione dei Giochi Olimpici 2026 a Milano e Cortina, vista la vostra vicinanza con il capoluogo lombardo, possa portare dei vantaggi a Bergamo?
«La nostra provincia, pur non coinvolta direttamente, essendo vicina a Milano e non lontana dalla Valtellina, chiaramente potrebbe approfittare delle Olimpiadi per attirare un numero più alto di persone a praticare gli sport invernali. I Giochi Olimpici, infatti, sono uno spettacolo che credo tutti, indipendentemente dallo sport che praticano, ambiscono a vedere. Sono un evento eccezionale per un ragazzo che ha la possibilità di viverle direttamente da spettatore. Mi auguro che, in caso di assegnazione, gli organizzatori puntino tanto a portare le scuole ad assistere alle gare, una cosa che troppo spesso non viene fatta. Nelle gare di Coppa del Mondo, per esempio, quasi mai vedo iniziative del genere, quando invece portare i bambini alle gare significherebbe fare un investimento sul futuro. Forse soltanto nello sci di fondo si agisce giustamente in tal senso. Ho visto recentemente delle gare della Coppa del Mondo di snowboard con le tribune semivuote, quando si sarebbero potute coinvolgere le scuole accendendo così l’entusiasmo dei bambini. Quindi bisognerà sfruttare le Olimpiadi proprio per creare interesse, altrimenti se non lavoriamo in questa direzione, non andiamo da nessuna parte. Sono sempre meno le persone che sciano e dobbiamo puntare anche nell’accendere la passione dei genitori perché troppe volte vediamo che i bambini vengono portati sulla neve con la scuola ma poi i genitori non li iscrivono agli sci club per non prendersi l’impegno di accompagnarli nel weekend. Invece, se lavorassimo di più su tutta la famiglia, potremmo creare la giusta passione e di conseguenza avrebbero un vantaggio anche i bambini».
Tornando allo sci di fondo. Il prossimo weekend Schilpario ospiterà i Campionati Italiani Allievi, nei quali saranno anche consegnate delle borse di studio in memoria di Giovanni Morzenti; cosa pensa di questa iniziativa?
«La reputo bellissima e ha trovato subito d’accordo sia noi sia il comitato organizzatore dell’evento. Nel mondo dello sport certe cose dovrebbero essere fatte più spesso, in quanto studio e sport devono andare avanti di comune accordo. È importante, infatti, che il giovane atleta, oltre ad allenarsi e gareggiare, si impegni molto seriamente anche sui libri, perché in questa maniera si ritroverà un titolo di studio che gli consentirà di avere diversi sbocchi lavorativi nel giorno in cui terminerà la sua attività agonistica. Non vorrei andare fuori tema, ma ci tengo a sottolineare, a proposito di scuola e sport, che sarebbe importante anche formare gli insegnanti, perché ancora oggi ce ne sono troppi che ostacolano gli alunni che vogliono praticare l’attività sportiva. Tornando, però, all’evento di Schilpario, è bellissimo e significativo che queste borse di studio siano in ricordo di Giovanni Morzenti. È bello onorare il nostro presidente, sempre amato dalle nostre parti, oltre che da tutto il mondo degli sport invernali, che ha beneficiato del suo lavoro. Quindi chi ha ideato e portato avanti questa iniziativa in memoria di un presidente del suo calibro ha fatto una cosa molto bella, soprattutto perché l’ha fatto legandola al futuro di questi giovani»

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