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Sci di fondo

Fondo – Federico Pellegrino: “A Seefeld ho iniziato già a respirare l’aria del Mondiale”

Puntuale come sempre, Federico Pellegrino si è presentato oggi all’appuntamento settimanale con i suoi tifosi, che tiene sul proprio sito ufficiale attraverso la rubrica "Semplicemente Chicco".
Una puntata molto interessante, in quanto il campione mondiale di Lahti 2017 ha parlato di questi giorni di lavoro svolti insieme a Francesco De Fabiani, proprio a Seefeld, sulla pista che ospiterà tra poche settimane il Mondiale. Come al solito vi proponiamo uno stralcio di quanto scritto dal poliziotto valdostano, mentre per leggere interamente la rubrica dell’azzurro, vi invitiamo a cliccare su questo link. 
«L’idea di venire a Seefeld è nata insieme all’allenatore Steo (Stefano Saracco, ndr) e a Defa (Francesco De Fabiani, ndr) durante il viaggio di ritorno dalla trasferta di Otepaa – ha svelato Pellegrino – quando abbiamo entrambi deciso di rinunciare alla tappa svedese di Ulricheamn del fine settimana appena concluso, nonostante fosse una tappa a cui tenevo partecipare, per consentirci un paio di giorni di riposo completo e un tempo più lungo su cui spalmare gli allenamenti di questo delicato periodo della stagione. E’ bastata una tabella su di un foglio con i pro e i contro per ogni località papabile come base per questi 6 giorni e abbiamo subito capito che il compromesso migliore era a Seefeld: il luogo ideale come altitudine, piste agonistiche, piste turistiche e comfort vari oltre all’innevamento che purtroppo ancora scarseggia dalle nostre parti a basse quote».
L’azzurro ha quindi spiegato perché ritiene importante affrontare dei periodi di carico anche in inverno: «In questi anni ho imparato per esperienza che è fondamentale avere il tempo per caricare anche d’inverno, per poter raggiungere i traguardi che mi prefiggo e essere competitivo da inizio a fine stagione. Queste finestre di carico all’interno della stagione agonistica le pianifico con largo anticipo per quello che riguarda le date, le località e le eventuali gare da saltare, ma sono sempre e comunque la stretta attualità e le sensazioni avvertite di gara in gara a consigliarmi come è più produttivo farle e quindi, come in questo caso, è stato necessario predisporre un piano diverso da quello pensato a ottobre».
Pellegrino, ovviamente, non è mai felice di saltare delle tappe di Coppa del Mondo ma è consapevole che a volte è necessario: «Chiaramente dover rinunciare ad alcune gare mi da un gran fastidio, ma è importante per me mantenere sempre i piedi ben saldi per terra e stare quanto più possibile aderente al piano d’azione concordato in partenza. […] I periodi di carico durante l’anno nascono quindi da questa esigenza di rimettere carburante nelle gambe, ammassare ore di allenamento e lavori duri, da poter trasformare in brillantezza poi nelle settimane successive. Ai giorni di pesante allenamento infatti fa sempre seguito un weekend di gare nel quale sono un po’ imballato, ma questo è la normalità, oltre che un segno della buona qualità del lavoro fatto. Soltanto dopo un leggero scarico fatto nei giorni successivi inizio a vedere i frutti del carico. A maggior ragione quest’anno, con il Mondiale sullo sfondo, concentrare un pesante richiamo atletico in questi dieci giorni è sicuramente la cosa giusta da fare, anche se costa una gran fatica fare delle rinunce».
Il poliziotto valdostano ha quindi descritto quanto fatto a Seefeld: «Qui non sono stato solo, c’era il mio compagno e conterraneo Defa (De Fabiani), il nostro skiman di riferimento, Francois, e Christophe il fisio. Un gruppetto ridotto ma super organizzato in cui si vive sempre con un bel clima, cosa importante visto che anche qui eravamo in appartamento tutti assieme. Abbiamo fatto dei bei test sui materiali e non ci siamo mai allenati per meno di tre ore, riuscendo così a fare un grande volume di quantità oltre ad aver spinto forte sul tasto dell’intensità in alcune sedute, portando a casa dei bei lavori di “spinte” e di “gambe”».
Infine Pellegrino ha parlato della località austriaca, descrivendo le piste mondiali, che ha già provato: «Le piste qui sono già pronte per il Mondiale e sono larghissime, maestose, come accade sempre per Mondiali e Olimpiadi. Il primo giorno, appena arrivati abbiamo voluto provare subito la pista più lunga dei tracciati mondiali, quella da 8 chilometri e mezzo che ospiterà la 50 chilometri che comprende al suo interno tutti i tracciati delle varie distanze e devo dire che mi è piaciuto veramente tanto. I lavori estivi e le strutture mobili hanno reso lo stadio enorme (largo 60 metri!) che ha letteralmente cambiato il volto della zona partenza/arrivo: era difficile un anno fa riuscire a visualizzare un’opera del genere, ma tutto lascia davvero intendere che sarà uno spettacolo pazzesco anche per gli appassionati e il pubblico, sia quello da casa che quello che avrà la fortuna di salire fin quassù a tifare. Iniziano a comparire i maxischermi e oltre alle grandi tribune dello stadio, altre più piccole prendono corpo vicino ai punti più strategici e spettacolari del percorso. Si preannuncia davvero un gran Mondiale e, anche se mancano 24 giorni alla ‘mia’ sprint, io ho iniziato un po’ in anticipo a respirarne l’aria. Anche questo è stato messo nella mia lista dei pro e dei contro stilata in aereo, ovviamente sotto la colonnina dei pro».

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