È trionfo a stelle e strisce a Lahti nella staffetta maschile. La squadra statunitense, composta da Luke Jager, Ben Ogden, Johnny Hagenbuch e Gus Schumacher si è imposta dopo una gara che l’ha vista sempre nelle posizioni di testa, grazie soprattutto all’ultimo frazionista, uno Schumacher che è andato a tutta e del quale avevamo tessuto le lodi già in occasione della mass start in classico di giovedì scorso. Una vittoria che fa sempre piacere, quella statunitense, con una squadra molto unita dai giovani fino agli atleti di Coppa del Mondo, sempre con il sorriso stampato sul volto, un’immagine bellissima di questo sport.
Giù dal podio la Norvegia, che nell’ultima frazione è crollata sotto gli attacchi dello statunitense ma anche dell’ottimo tedesco Moch che ha portato la Germania sul podio, chiudendo terzo alle spalle della Russia, rientrata nel finale dopo una staffetta sulla difensiva, grazie all’ottimo Terentev. L’Italia si è dovuta accontentare del settimo posto, riuscendo grazie soprattutto alla bella prova in skating di Ticcò e Graz, a recuperare e sorpassare i cugini francesi.
LA CRONACA
Come prevedibile la Francia va subito all’attacco con Chappaz, partito a tutta per fare immediatamente selezione. Ad aumentare ulteriormente il ritmo ci pensa lo statunitense Luke Jager, che se ne va via con il francese e il norvegese Skaanes, mentre si stacca di qualche secondo un quintetto formato dal russo Trefilov, il tedesco Milz, lo svedese Herbert, il finlandese Rantahalvari e il canadese Drolet, che cambiano con uno svantaggio di 10”. Stefano Dellagiacoma è una delle vittime dell’immediato attacco del duo franco-statunitense e chiude la sua frazione in un’undicesima posizione a 28” dalla vetta.
I tre di testa, Schely, Ogden e Moseby, vengono presto riagganciati dall’ottimo tedesco Knopf, autore di un inizio a tutta velocità, mentre Ruuskanen, Kuznetsov e Johansson fanno più fatica. Sul tratto più duro lo statunitense Ogden va all’attacco, Moseby e Knopf resistono, mentre Schely va in difficoltà e perde 12”, venendo riagganciato dal terzetto all’inseguimento con Finlandia, Russia e Svezia. Intanto nelle retrovie Del Fabbro si accoppia allo svizzero Faehndrich e recupera alcune posizioni, ma non guadagna tempo sulla top tre. Al cambio gli USA sono in testa con 2” su Germania e Norvegia, 16” su Francia, Svezia, Russia e Finlandia, mentre l’Italia è 9ª a 40”.
In vetta si crea subito un terzetto formato da Hagenbuch, Andersen e Sossau. Alle loro spalle, sul duro, il russo Egoshin alza paurosamente il ritmo, mettendo in difficoltà il resto del gruppo inseguitore. Avvertito del probabile rientro del russo, il norvegese Andersen si mette a tirare il gruppetto di testa, sperando di non far riavvicinare ulteriormente il russo. Ci riesce, anche perché Egoshin termina le energie e viene riagganciato dalla bella azione del finlandese Koivisto e dello svedese Poromaa, mentre si stacca il francese Goalabre. Ticcò nel frattempo è ottavo. All’ultimo cambio la Germania è in testa con la Norvegia, gli USA sono a 2”, mentre la Finlandia si riavvicina pericolosamente a 8”, con la Svezia a 10” e la Russia a 15”. Sono queste sei nazioni a giocarsi le medaglie, perché la Francia è ormai settima a 42” e l’Italia è ottava a 55” dopo una buona frazione di Ticcò.
Il finlandese Poikkimaki e lo svedese Aflodahl partono subito a tutta, così in testa si forma un quintetto con loro insieme al norvegese Evensen, il tedesco Moch e lo statunitense Schumacher. Alle loro spalle, però, il russo Terentev è sempre più vicino e riesce ad agganciare i primi, così si forma un sestetto. Moch va subito all’attacco, Schumacher lo segue a ruota, con Evensen e Terentev, mentre Poikkimaki e Aflodahl risentono della partenza veloce e si staccano. Il tedesco non rallenta e impone un ritmo sempre più alto, al quale resistono Schumacher e stringendo i denti anche Terentev, mentre il norvegese Evensen va in difficoltà e si stacca. L’azione di Moch è straordinaria ma poco prima della salita finale è Schumacher a prendere in mano la situazione e guadagnare qualche metro di vantaggio su Terentev e Moch. Lo statunitense fa la salita a tutta, scollina e affronta la discesa in testa, va velocissimo grazie a degli ottimi sci e arriva da solo sul traguardo regalando una straordinaria vittoria alla squadra statunitense davanti alla Russia e alla Germania. Giù dal podio la Norvegia, quarta a 27”, seguita da Finlandia e Svezia. L’Italia termina al settimo posto, chiudendo davanti alla Francia grazie all’ottima prestazione di Davide Graz.
CLASSIFICA FINALE
1ª Stati Uniti 45’34.7
2ª Russia +3.8
3ª Germania +6.3
4ª Norvegia +26.9
5ª Finlandia +30.9
6ª Svezia +41.8
7ª Italia +1’08.3
8ª Francia +1’10.4
9ª Repubblica Ceca +2’16.6
10ª Svizzera +2’27.2
Fondo, Mondiali Juniores – È festa USA a Lahti: gli Stati Uniti vincono la staffetta maschile
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