Ora è lampante: Maren Lundby nel mese di gennaio ha compiuto un importante step in avanti rispetto alle gare dicembrine. Lo si era già capito sull’Okurayama di Sapporo, ma la successiva tappa di Zao aveva riportato qualche perplessità in merito. Quest’oggi sul Normal Hill di Rasnov, con un vento che non ha giocato brutti scherzi alle atlete, la dominatrice della passata stagione ha vinto la terza competizione delle ultime quattro disputate, alzando la voce nella lotta alla sfera di cristallo.
Quello di Lundby è stato un vero e proprio dominio, poiché la norvegese si è imposta vincendo entrambe le serie odierne: nella prima è stata nettamente migliore delle rivali dirette, essendosi spinta a 94 metri – con buono stile – quando la seconda parziale è atterrata a 92; nella seconda ha ribadito la propria supremazia facendo segnare 95 metri in quanto a misura, nuovamente con valutazioni dei giudici inappuntabili.
La scandinava ha così mostrato la propria miglior forma – in linea con quella della seconda parte della scorsa annata – spingendosi alla seconda posizione in solitudine nella graduatoria all-time dei successi nelle gare di primo livello, ad oggi 17 (16 in Coppa del Mondo a cui si aggiunge l’oro olimpico di PyeongChang 2018). Oggi il margine dell’atleta di Lillehammer sulla prima inseguitrice è stato di 10.9 punti, un’enormità considerando il contesto limitato di Rasnov, e quest’ultima porta il nome di Katharina Althaus.
La leader della classifica generale del massimo circuito non è mai riuscita ad eseguire al pari della vincitrice ed ora trova seriamente in pedicolo la propria posizione in ottica sfera di cristallo: nella prima manche la tedesca ha fatto registrare il terzo punteggio parziale, prendendosi un prezioso margine di 2.1 lunghezze su Sara Takanashi; nel momento decisivo la nipponica ha fatto tremare la coetanea, fermandosi distante da Althaus un solo decimo di punto. Per la giapponese, infine terza, è arrivato il novantacinquesimo podio in competizioni di primo livello, mentre la teutonica ha raggiunto la pietra miliare delle venti top-three in Coppa del Mondo.
Quarta piazza, seppur distante più di 8 lunghezze da Takanashi, per la veterana di casa Germania Juliane Seyfarth – ormai un habitué per le posizioni di vertice assoluto – che ha preceduto di pochissimo la diciottenne Nika Kriznar (grande assente ai Mondiali Juniores di Lahti, dove sarebbe stata la ragazza da battere), con più margine la norvegese Anna Odine Stroem ed a sorpresa la miglior austriaca di giornata Chiara Hoelzl. La salisburghese ha lasciato tutti a bocca aperta nel primo salto, quando è stata l’unica che è riuscita a rimanere in scia a Lundby, ma nel momento clou per tornare a podio dopo un lungo periodo grigio Hoelzl non ha retto alla pressione, realizzando una performance debole nel punteggio, accomodandosi al settimo posto ad un decimo da Stroem.
Ancora tanta Germania ed Austria a completare la top-ten: Carina Vogt – ottava – si è riconfermata in questo range di classifica come anche Eva Pinkelnig – nona; passo dopo passo, gara dopo gara, sta tornando al livello pre-infortunio al legamento crociato di un ginocchio Anna Rupprecht – decima -, autrice del terzo miglior risultato della carriera. Quest’ultima è la quinta tedesca che in stagione ha fatto breccia nelle migliori 10, non sorprende quindi la leadership totale delle teutoniche nella Coppa per Nazioni.
A ridosso delle prime dieci si sono piazzate le grandi deluse di giornata: viste le tante assenze a causa del contemporaneo Mondiale giovanile e dati i salti di allenamento, si aspettava qualcosa di più da Ursa Bogataj (12^) e Daniela Iraschko-Stolz (14^), entrambe hanno performato al di sotto delle loro possibilità. Anche Elena Runggaldier (23^), l’unica azzurra presente a Rasnov, avrebbe potuto ambire quantomeno ad un piazzamento nella top-twenty.
A margine della competizione va segnalato un gradito ritorno alle gare di Irina Avvakumova (29^): sul finire della off-season, la russa aveva annunciato la volontà di prendersi un anno sabbatico, ma proprio quando si sta entrando nella parte calda della stagione ecco il suo come-back in Coppa del Mondo, con l’obiettivo presumibilmente di strappare un pettorale per i Mondiali di Seefeld. Questa missione non sarà semplice, poiché in Austria potranno essere schierate soltanto quattro atlete per nazione e la Russia al momento ne ha avute già tre che hanno conquistato delle top-ten dall’inizio dell’annata, a cui si aggiunge la fresca iridata Anna Shpyneva.
Nella classifica generale della Coppa del Mondo è sempre più accesa la sfida tra Althaus e Lundby: la ventiduenne di Oberstdorf possiede ancora il pettorale giallo con 702 punti, mentre la norvegese la insidia a quota 688; già domani potrebbe esserci un eventuale sorpasso. Più staccate tutte le altre, con la lotta al podio finale che coinvolge Iraschko-Stolz (477), Takanashi (460) e Seyfarth (451).
Nella giornata di domani si replicherà la prova odierna, inizio ore 12.30 italiane.
RASNOV I – HS 97
1. LUNDBY Maren (NOR) 247.8
2. ALTHAUS Katharina (GER) 236.9
3. TAKANASHI Sara (JPN) 236.8
4. SEYFARTH Juliane (GER) 228.3
5. KRIZNAR Nika (SLO) 227.5
6. STROEM Anna Odine (NOR) 225.4
7. HOELZL Chiara (AUT) 225.3
8. VOGT Carina (GER) 220.6
9. PINKELNIG Eva (AUT) 212.3
10. RUPPRECHT Anna (GER) 208.6
Clicca qui per i risultati completi.
Dominio di Maren Lundby nella prima gara di Rasnov
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