Nella serata odierna a Lahti è andata in scena la competizione di salto maschile più attesa dei Mondiali Juniores. Contro le aspettative precedenti ai salti di allenamento si sono resi grandi protagonisti dei ragazzi poco quotati, mentre i grandi favoriti hanno subito uno stop impronosticabile. Alfine la medaglia d’oro è andata meritatamente al collo del classe 2000 norvegese Thomas Aasen Markeng.
Il diciottenne di Lensbygda si è messo in luce fin dai salti di prova, quando ha fatto subito intuire di avere qualcosa più dei rivali. Nelle due prestazioni che più contavano di questa rassegna iridata giovanile lo scandinavo non ha deluso alcunché, terminando la prima serie a 97 metri , ovvero alla piazza d’onore a soli sei decimi di punto dal leader momentaneo Sergey Tkachenko.
Nel momento decisivo Markeng si è difeso dall’assalto di Luca Roth – terzo a metà gara -, andando a mettere in difficoltà il kazako nuovamente grazie ad una performance da 97 metri, infine vincente. Dunque il norge si è imposto senza vincere alcuna serie, ma grazie alla maggior continuità. Per la Norvegia questo è il sesto titolo nella storia del format, curiosamente la metà di questi sono arrivati negli ultimi cinque anni.
Grazie al miglior salto della seconda manche, ha arpionato la medaglia d’argento Roth ad 1.3 lunghezze da Markeng: anch’esso nato nel 2000 (come anche l’assente di lusso Timi Zajc) e di scuola Baden-Wuerttemberg, il tedesco ha curiosamente in comune col vincitore il fatto che il podio ai Mondiali Junior è arrivato prima dell’esordio in Coppa del Mondo, dettaglio tutt’altro che trascurabile vista la presenza in Finlandia di soggetti già costantemente presenti nel massimo circuito negli ultimi anni.
Uno di questi è proprio Tkachenko, scivolato nel momento clou al bronzo a 2.2 punti dal vincitore: per il Kazakistan è comunque una pietra miliare storica, visto che il movimento centroasiatico si può considerare a tutti gli effetti nel terzo mondo della disciplina. Il risultato del talentuoso diciannovenne era stato in qualche modo preannunciato dalla notevole crescita di rendimento nelle ultime apparizioni, con il miglior risultato della carriera migliorato a più riprese.
Ai piedi della top-three si sono classificati i tre atleti che erano dati protagonisti annunciati nella lotta al successo, che però alla fine sono rimasti con un pugno di mosche: quarta piazza per Constantin Schmid che – dopo il bronzo di Park City 2017 e l’argento di Kandersteg 2018 – sembrava già con l’oro in tasca prima della trasferta nordica, infine mancato clamorosamente per 3.8 punti; più staccati hanno guadagnato rispettivamente la quinta e la sesta moneta Zak Mogel e Pawel Wasek.
Lo sloveno si è preso la magra soddisfazione di essere stato il miglior ragazzo classe 2001, situazione analoga anche per il compagno di squadra Jernej Presecnik (8°), nato addirittura nel 2002 e nettamente migliore del tanto chiacchierato coetaneo David Haagen (17°).
Se nella competizione femminile disputata nel primo pomeriggio Lara Malsiner è stata assoluta protagonista, altrettanto non si può dire per i saltatori azzurri: Giovanni Bresadola (35°) ha mancato il secondo round per 2.3 lunghezze, mentre molto più attardati gli altri con Francesco Cecon 46°, Mattia Galiani 50° e Daniel Moroder 51°.
Nella giornata di sabato dedicata ai Team Event del salto speciale, quello maschile comincerà alle ore 17.30 italiane. Si preannuncia un folto numero di squadre al via, interessante sarà la sfida tra Norvegia, Germania, Slovenia ed Austria.
JWSC LAHTI 2019 – HS 100
1. MARKENG Thomas Aasen (NOR) 252.1
2. ROTH Luca (GER) 250.8
3. TKACHENKO Sergey (KAZ) 248.9
4. SCHMID Constantin (GER) 248.3
5. MOGEL Zak (SLO) 244.7
6. WASEK Pawel (POL) 239.3
7. LIENHER Maximilian (AUT) 235.2
8. PRESECNIK Jernej (SLO) 234.4
9. AIGRO Artti (EST) 231.6
10. IWASA Yuken (JPN) 230.1
Clicca qui per i risultati completi.
Thomas Aasen Markeng sorprende tutti ai Mondiali Juniores di Lahti!
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